Edifici nel Medioevo

Se, da appassionati di un' epoca così affascinante come il Medioevo, vi siete mai domandati come fossero le abitazioni del tempo, la risposta è presto detta.

Innanzitutto bisogna dire che il materiale maggiormente utilizzato per la costruzione di edifici nel Medioevo era il legno. D'altronde, visto il predominio che aveva la foresta su gran parte del territorio europeo, il legname era il materiale più facile da reperire e semplice da lavorare. Dal castello del nobile fino alle case dei contadini, tutto era a base di tronchi e rami; anche alcune chiese del nord Europa e di Venezia erano realizzate in questo modo! Perfino il lastricato delle strade aveva una struttura in legno. Per non parlare di mobili, arnesi ed utensili domestici. Questa egemonia del legno era ovviamente la causa di frequenti incendi che affliggevano le città.

tipica abitazione contadina
Occupandoci in maniera più specifica dell'abitazione, possiamo affermare che gli altri materiali presenti al suo interno (quando ce ne sono) sono forniti dalla terra. Essa spesso viene messa ad essiccare per ottenere dei mattoni o delle tegole che però, vengono impiegati soltanto in determinati paesi come la Danimarca, le Fiandre e la regione di Tolosa.
Per quanto riguarda la tecnica del clima artificiale, bisogna dire che non è molto progredita rispetto alle epoche precedenti. Si basa sempre su dei fuochi di legna che mitigano molto leggermente la temperatura, sia dell'ambiente signorile che di quello rustico.

La pietra invece è utilizzata solo in casi eccezionali, salvo per i grandi e ricchi monumenti quali chiese, conventi, castelli e palazzi cittadini.
castello in legno del X secolo
Queste costruzioni assicuravano una buona protezione dalle precipitazioni, oltre che dal sole e dalla natura visibile. Infatti, le aperture erano molto strette: nelle case rustiche spesso le finestre erano completamente assenti, mentre nei castelli, rapportate all'ampiezza dei locali, erano molto piccole. Analogo discorso valeva per chiese, cattedrali e monumenti romanici che erano ugualmente molto bui. Solo nel XIII secolo si scoprì la bellezza dei colori luminosi e la luce poté fare così il suo ingresso all'interno delle residenze più prestigiose.

esempio di interni poco luminosi
Queste costruzioni di legno o di pietra, in cui la luce era quasi assente, proteggevano bene dal caldo mentre non riuscivano a fare molto contro il freddo e l'umidità. La presenza di finestre senza vetri, seppur di piccole dimensioni, favoriva il crearsi di correnti d'aria che abbassavano notevolmente la temperatura interna; a ciò bisogna aggiungere un riscaldamento del tutto insufficiente. Qualche piccolo passo avanti si riscontra nell'XI secolo con l'invenzione del camino. Esso riscalda a distanza, ma comunque non rappresenta una rivoluzione, visto che si resta un passo indietro rispetto all'ipocausto (sistema di riscaldamento composto da una camera riscaldata sotterranea) del ricco romano. 
In questo quadro generale comunque, l'elemento più importante da considerare è che queste condizioni (di scarsa luminosità e di insufficiente "isolamento termico" degli ambienti) accomunavano tutti i tipi di residenza, da quella nobiliare a quella contadina. Tutte le abitazioni erano oscure e fredde. C'è da dire però che il concetto di "freddo" era molto diverso da quello attuale. Questa differenza era dovuta al fatto che le vesti medievali, generalmente, garantivano una efficace protezione contro le rigide temperature. Ma questa è un'altra storia di cui magari ci occuperemo in un prossimo post.

Virginio Avellino

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