Fasi e cicli della vita Medievale

Vi siete mai chiesti com'era la vita medievale e com'era il ciclo della vita in quel periodo? Forse avete un'idea piuttosto vaga vedendo film e serie tivù, quindi oggi dedichiamo un articolo proprio a quest'argomento. L'era medievale segna un periodo piuttosto ampio e significativo nella storia dell'umanità, pertanto ci sono tante domande che ci poniamo riguardo quest'epoca. Ad esempio le stagioni di 1000 anni fa com'erano? Erano così torride ed umide?
Le stagioni venivano scandite col loro ritmo regolare intervallandosi continuamente, come oggi la durata del giorno e della notte erano uguali a quelle nostre. Le stagioni erano molto più regolari delle attuali, ci viene soltanto indicato che l’intera epoca medievale è stata caratterizzata da primavere ed estati molto calde; nel nord Europa si avevano inverni freddi, mentre nelle aree come Austria, Svizzera, Italia e Balcani risultavano essere più miti. D’altronde si è visto che il medioevo ha avuto temperature medie più alte di quelle dei secoli successivi.


Grafico che indica le oscillazioni della temperatura media dall'epoca romana (a destra) ad oggi (sinistra). E' possibile osservare come nel medioevo si siano avute, fra il 1100 ed il 1200, temperature alte.

Il nuovo anno solare, per le persone del tempo, si faceva partire dal 25 Dicembre, corrispondente al giorno del Natale o della Natività di Cristo, ma è stato spesso calcolato l’inizio dell’anno il 25 Marzo, cioè il giorno ritenuto quello del probabile concepimento e quindi la sua incarnazione. Il tempo è assegnato al lavoro e al riposo; a seconda del ceto sociale a cui si apparteneva la vita era differente: un contadino lavorava i campi dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, ben diverso nel caso di un nobile che dall’alba al tramonto era indaffarato alla gestione del proprio castello, alle attività commerciali e quant’altro, pertanto la vita giornaliera di ogni essere umano era ed è suddivisa ancora in due cicli, quello fra l’alba e il tramonto e poi dal tramonto alla notte.Si continuavano a contare le ore come facevano i nostri avi romani: 12 ore di giorno e 12 ore di notte. Il mezzodì era quando il sole giungeva alla massima altezza; esso era segnato dalla sesta ora (ora sesta) del giorno. La prima (ora prima) era annunziata dal sorgere del sole e la dodicesima ora (vespro) indicava l’arrivo della notte. L’ora veniva scandita dal rintocco delle campane dei luoghi di culto dall’anno 1000 d.c. in poi. In tutta Europa infatti avvenne una velocissima costruzione di abbazie, chiese, monasteri e cattedrali; esse segneranno l’avvio oramai definitivo della conquista cristiana nel mondo Occidentale. I campanili costruiti alle chiese dal XIII-XIV sec. in poi, dall’Atlantico al Danubio, dal Baltico al Mediterraneo, oltre a simboleggiare la spiritualità, si sono fatti strada unendosi ai villaggi e alle città esistenti, o aiutandole a farle nascere poco dopo. Si dice che se si salisse su un campanile, in questa epoca, ne avremmo visti altri cinque o sei con edifici   liturgici annessi. Parlando del clima e delle stagioni, possiamo ipotizzare com’era il paesaggio che esse modellavano? Ebbene si! Oltre alle varie iconografie tratte dai libri scritti e minuziosamente disegnati dai vari monaci e religiosi del tempo, usiamo anche le descrizioni di alcuni autori come Dante, nella sua Divina Commedia, e tanti altri documenti come arazzi, lettere spedite dai nobili o dai mercanti alle proprie giovani mogli durante una partenza per la caccia, o per la guerra, ecc. L’Europa del tempo era costituita prettamente da una copertura fitta di boschi, e non mancano foreste come quelle presenti nell’ Impero romano d’occidente (Germania meridionale) lungo la Mosa. Pertanto il legno è l’elemento quasi indispensabile per sopravvivere, visto che veniva usato come: legna per ardere, sostegno per gallerie e volte,mobili,navi, tetti per le case e via discorrendo.




Libro d'Ore - Germania. 1475-1485 circa. British Library


Dalla resina estratta si ricavava la colla, le ceneri servivano per fabbricare il vetro e i saponi, i frutti prodotti per cibarsi. Il suolo costituisce anche un'altra fonte alimentare grazie alla produzione di funghi, tartufi, piante officinali; la foresta forniva il cibo per sfamare il bestiame e non solo. Molte aree che si disboscavano venivano arate e coltivate per poter usufruire della fertilità dei suoli di madre natura. Nacquero così i “servi della gleba”, che fornivano cibo al loro signore (feudatario) e coltivavano la sua terra sfamandosi e sfamando tutti. Spesso il pezzo di terra veniva assegnato al proprio plebeo e coltivato; mentre a volte capitava che il signore assegnasse solamente il pezzo di terra ad un suo subordinato, poi costui doveva rendergli un totale di messi ogni periodo.
Infine i boschi e le foreste venivano utilizzati come ispirazione per i racconti d’amore e per le vicende mistiche che si vociferavano al tempo. Altrettanto il bosco e la foresta, fin dall’antichità, son serviti come luogo per imboscate e rifugio per coloro che si ritiravano dal campo di battaglia, o il luogo segreto per incontri d’amore.

Libro-d'Ore-di-Enrico-VIII-Fiandre-1500-circa-Morgan-Library
                                                   

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