L'abbigliamento nel medioevo

Come già anticipato in un articolo precedente, in questo post ci occuperemo del modo in cui ci si vestiva nel Medioevo. Molti di voi penseranno che la funzione principale dell'abito doveva essere quella di proteggere il corpo dal freddo e dalle intemperie. Sicuramente questa era la finalità più importante ma, di certo, non l'unica, come vedremo in seguito.

Innanzitutto, bisogna dire che, prima della metà del XIV secolo, tutti gli uomini e le donne, senza distinzione di classe sociale, vestivano in lungo. Le uniche sfumature che troviamo, potevano riguardare gli uomini che indossavano le brache ma, in generale, l'abito lungo era la norma. La differenza tra i ricchi ed i poveri stava nel tipo di materiali di cui il vestito era composto: fine lana di Reims e sontuosi e morbidi tessuti di seta per i ricchi; rozze stoffe, bigello, tela ordinaria per i più poveri.

Dunque l'adozione di un medesimo tipo di abito ampio, fluttuante e lungo, ha come prima conseguenza quella di coprire tutto il corpo assicurando una protezione generale contro pioggia, vento e freddo. Questo rendeva però insostenibile il caldo estivo. Sì, perché il vestito lungo veniva indossato durante tutto l'anno. Infatti, non esistevano abiti stagionali, ed è anche per questo che una casa luminosa e soleggiata non era poi tanto desiderata.

Perciò, d'inverno, si era portati a sovrapporre parecchi capi di vestiario e, anche se i più intimi non erano molto attillati, gli starti d'aria che li separavano erano ottimi isolanti. Il capo esterno invece è, quasi sempre, foderato di pelliccia, ovvero il materiale più efficace contro la dispersione del calore. Non bisogna commettere l'errore di considerare la pelliccia come capo di vestiario utilizzato esclusivamente da ricchi e potenti. Infatti tassi, volpi e predatori di ogni genere che si distruggevano spontaneamente fornivano spoglie gratuite ed eccellenti. Inoltre venivano utilizzate anche le pelli di capretto e di pecora. È fuori discussione che gli zibellini, gli ermellini o i vai che vestivano i grandi erano più cari e venivano considerati più belli ma, di certo, non erano più efficaci delle pelli utilizzate dai più poveri.

Come già accennato precedentemente, vesti lunghe e pellicce non dovevano soltanto proteggere il corpo dal freddo. L'abito lungo infatti, era legato a doppio filo con il senso del pudore ed il rispetto dei tabù sessuali. All'Antichità, bianca e nuda, figlia del sole, si opponeva il Medioevo, guantato, impellicciato e cupo, su cui l'influenza del Cristianesimo è più che considerevole. Le curve del corpo infatti, erano coperte e dissimulate da materiali spessi, poco morbidi, che cadevano fino ai piedi, vestendo allo stesso modo uomini e donne, sacerdoti o re, tutti confusi nella medesima uniforme di una famiglia universale.

Il cambiamento avvenne verso la metà del XIV secolo con la comparsa dell'abito attillato e corto, e con la successiva differenziazione delle mode maschili e femminili. Questo portò ad un inizio di distinzione sociale basata sulla forma e non più sul materiale degli abiti. Il profondo mutamento di mentalità alla base di questo rinnovamento portò l'abito a svolgere pienamente quelle che erano le sue altre funzioni, ovvero quella do ornare il corpo e di caratterizzare l'individuo che lo portava, anche attraverso l'utilizzo di gioielli dai metalli rari, multicolori e dalle forme elaborate. Insomma, la ricchezza o la classe sociale dovevano essere messe in evidenza, come ai giorni nostri praticamente.

Analizzando tutto questo quindi, possiamo affermare di aver dimostrato che il compito di proteggere il corpo il corpo dal freddo e dalle intemperie non è l'unica funzione di cui si fa carico l'abito. Anzi, probabilmente, non è nemmeno quella essenziale.

Commenti

  1. Ma non esitevano le persone del popolo se esistevano fate una descrizione dei vestiti

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