Streghe e Inquisizione

Abbiamo sentito parlare di streghe e magia nera fin da quando siamo piccoli, eppure il loro mito nasce già nell’epoca medievale. Essere streghe o stregoni era considerato eretico e seguace delle arti magiche, non solo, costoro erano in grado di parlare e far resuscitare i morti attraverso le messe nere e all’evocazione del diavolo. Durante le prime luci del medioevo, furono emanate diverse bolle papali (testi scritti) per contrastare la magia e coloro che la praticavano. Pertanto per tutto il XIV e il XV sec. fu sancito ufficialmente il documento per la caccia alle streghe.



Fredegonda fa giustiziare Ennio Mummolo e alcune donne accusandole di stregoneria per aver avvelenato il figlio Teodorico – miniatura dalle “Chroniques de France ou de Saint-Denis”, 1332-1350
 
Per alcuni secoli, la chiesa non aveva considerato la magia un male o un pericolo, ma semplicemente una falsa credenza dettata dall’ignoranza, una superstizione che andava corretta e non punita. Nell’ VIII secolo, la magia era punita con una semplice ammenda; nel IX, chi aveva fatto incantesimi veniva incarcerato fino al suo ravvedimento. La chiesa non esigeva più della penitenza col digiuno a pane e acqua. Il cattolicesimo alle origini credeva fermamente che il diavolo avesse compiuto solo quanto è narrato nei Vangeli. Pertanto, essa non nega la presenza del demonio, ma la considera non più attiva nel mondo attuale e di conseguenza gli esseri umani non potessero utilizzare poteri magici.
 
Satana marchia una strega (incisione del 1626, Milano).
 
 
Le donne che praticavano la magia vennero chiamate “streghe”, le credenze affermavano che stringevano patti col diavolo e che si radunavano in riunioni chiamate “sabba”, per evocare il demonio, creare pozioni e sacrificare animali. Queste riunioni di streghe e stregoni si compivano in luoghi macabri e solitari, che secondo le leggende medievali, si tenevano nella notte tra il 30 aprile e il 1°maggio, oppure ogni sabato, da cui il nome. La prima parte della cerimonia consisteva nella glorificazione e adorazione di Lucifero, e si concludeva con il devoto bacio dell’ano. Al termine, streghe, stregoni e diavoli si congiungevano carnalmente in un orgia.
 
Una strega rende osceno omaggio al diavolo nel corso del sabba (dal Compendium maleficarum di Francesco Maria Guaccio, Milano 1626)
 
 Dal VI all’ XI secolo non c’è animosità alcuna  contro la superstizione, ma solo il desiderio della correzione da parte di Dio. Solo nel XIV secolo la chiesa prese provvedimenti durissimi, perché la religione pagana era antica di millenni e diffusa tra milioni di persone. Il cristianesimo, invece, non poteva tollerare alcun compromesso con le divinità pagane: non esistevano verità e salvezza fuori dal cristianesimo e tutto ciò che non era cristiano era dannato, e doveva sparire. Era difficile cancellare secoli di fede pagana, di culti, e quindi il cristianesimo agì in modo inverso assorbendo i culti e i riti trasformandoli. Fra i vari esempi le divinità pagane vennero trasformate in santi; le feste e le evocazioni divennero i culti crisitani; le processioni pagane divennero le Rogazioni.
Alla seconda metà del XIII secolo, il paganesimo diventò magia, mentre il cristianesimo divenne la religione essenziale per la società medievale. Privatamente alcuni riti pagani venivano ancora messi in pratica, solo in quel contesto perché la chiesa era assolutamente contraria a tale pratica e non solo, indicò la magia come una minaccia destabilizzante e decise che, andava soppressa.
 
Il demonio in un manoscritto medievale
 
La chiesa perseguitò chiunque praticasse arti occulte e tutto ciò che fosse ritenuto pagano, la persecuzione ebbe il suo culmine a partire intorno al 1325 fino a oltre il 1450. Donne, uomini, anziani e a volte anche bambini venivano catturati, accusati e messi in celle. Il processo per la condanna avveniva dopo le più disparate torture, fino a quando l’imputato, ormai esausto, ammetteva le sue malefatte, anche se non veritiere, per condannarlo a morte sul rogo o per impiccagione. Centinaia di persone perirono per semplici accuse, come l’uso di erbe ritenute allucinogene, di essere portatore di sventura, di parlare con gli animali. Fu ucciso anche chi ebbe visioni come Giovanna d’Arco, o chi per il troppo potere avuto per l’Ordine Templare perì sul rogo, parliamo di Jacques de Molay.
 
Il rogo sul quale arsero vivi l'ultimo Maestro Jacques de Molay e Geoffrey de Charnay, acceso su di un'isoletta sulla Senna a Parigi, davanti alla Cattedrale di Notre-Dame, il 18 marzo 1314 (manoscritto della fine del XIV secolo).





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