La scarsa igiene nel Medioevo

Igiene delle mani Jean Froissart, Cronache, Fiandre, Bruges,
 XV secolo
Come ben sappiamo, l'aspettativa di vita, nel Medioevo, non era molto alta. Le cause di questa mortalità in età che oggi consideriamo giovane, sono molteplici, dalle frequenti epidemie ad una generalizzata e diffusa scarsa igiene. In questo post ci occuperemo proprio delle precarie condizioni igieniche di quest'epoca.

Innanzitutto, bisogna considerare il fatto che, nelle città, erano completamente assenti le reti fognarie e le strade ospitavano montagne di rifiuti ed escrementi, solcati rigagnoli di acque nere da cui ognuno si difendeva come meglio poteva: stivali alti, carrozze e perfino trampoli venivano adoperati per evitare di calpestare il sudiciume.

Se le città erano abbandonate a se stesse, non si può dire che l'igiene personale se la passasse meglio. Seppur per motivazioni diverse, infatti, sia la religione cristiana che gran parte dei medici, concordavano sulla pericolosità della pratica del bagno, considerato, da un lato, come un esercizio peccaminoso di eccitazione dei sensi, e dall'altro come una possibile causa di indebolimento fisico e di predisposizione al contagio.
Il rituale del bagno nel Medioevo
Eredità dei Romani, i bagni pubblici termali venivano considerati dalla chiesa come come luoghi di perdizione deputati alla promiscuità sessuale, mentre in ambito medico, si diffuse la grottesca convinzione secondo cui i pori della pelle rappresentassero la porta di accesso delle malattie e che, di conseguenza, si dovesse fare il possibile affinchè venissero occlusi dalla sporcizia. Ed è proprio per questo che, ad esempio, i neonati non dovevano essere lavati ma unti con oli di rosa, di mirtillo e di cera, in modo tale da ostruire i pori. Seppur non appartenente all'epoca medievale, il caso del "re sole" è emblematico, se rapportato a questa credenza. Si racconta infatti, che il sovrano fece soltanto uno o due bagni in tutta la sua vita.

È facile pensare quindi che, anche la biancheria e l'abbigliamento in generale, subissero lo stesso trattamento del corpo. Difatti, gli abiti venivano cambiati sporadicamente e si tentava di porre rimedio agli effluvi maleodoranti delle vesti attraverso il massiccio utilizzo di profumi sfruttando mix di essenze che, oggigiorno, apparirebbero alquanto bizzarre come, ad esempio, la fragranza (se così la si può definire) composta da muschio animale e secrezione delle ghiandole perianali dello zibetto. Ciò nonostante, piuttosto che lavarsi, si preferiva affidare ai vestiti la funzione di "pulire" il corpo, attraverso l'assorbimento della sporcizia e delle impurità della pelle.
Miniatura raffigurante un uomo ed una donna che condividono
 il bagno

La sciatteria e la trascuratezza riguardavano evidentemente anche l'igiene orale. Le dame dell'epoca infatti, avevano l'abitudine di coprire la bocca con un ventaglio mentre parlavano, in modo tale da risparmiare all'interlocutore cattivi odori e la vista di una bocca devastata dalle carie.

Comunque sia, talvolta, il popolo aveva l'opportunità di lavarsi e di fare un bagno. In queste rare occasioni, i membri di una famiglia utilizzavano, di sovente, la stessa acqua. L'onore del primo bagno spettava ovviamente al capofamiglia, poi veniva il turno dei figli maschi, poi le donne e i bambini, e soltanto alla fine i neonati. A quel punto l'acqua era talmente lercia che, se il piccolo fosse finito completamente immerso, sarebbe diventata una vera impresa capire il punto preciso in cui introdurre le mani per cercare di recuperarlo. È proprio da qui che nasce il detto "non gettare il bambino assieme all'acqua sporca".

Commenti

  1. E' possibile avere un elenco anche sintetico delle fonti utilizzate per l'articolo di cui sopra? Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve Ciccio, ci fa piacere di averci contattato, di seguito può trovare alcuni titoli dove è possibile reperire informazioni riguardo all'argomento:

      1) Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini, di Chiara Frugoni (Autore).
      2) Il corpo nel Medioevo, di Jacques Le Goff (Autore).
      3) La vita quotidiana nel Medioevo, di Robert Delort.
      4) Documentari reperibili su Youtube.
      5) Blockmans, W. Introduction to Medieval Europe 300-1500.
      6)Creighton, O.H. Castles and Landscapes.
      7)Gies, F. Life in a Medieval City.
      8)Gies, F. Life in a Medieval Village.
      9)Gies, J. Life in a Medieval Castle.
      10) Pounds, N.J.G. The Medieval Castle in England and Wales.
      11) Singman, J.L. The Middle Ages.

      Staff, Historie Medievali

      Elimina
  2. Da medievista vorrei precisare che che la convinzione che il Medioevo sia da considerarsi un’età “grigia e sporca” è opera dei secoli successivi, che, nella volontà di esaltare il progresso intellettuale e tecnologico verso cui la società stava tendendo, cominciano a denigrare l’intera “Età di mezzo” (questo è il significato di Medioevo), dall’architettura alle abitudini di vita, dal pensiero alla cultura, e via dicendo. “Storie” sul Medioevo come la totale mancanza di igiene, lo ius primae noctis, l’uso della cintura di castità, la gente vestita solo di grigio e marrone, e altre amenità simili sono, di fatto, invenzioni delle epoche che seguono il Medioevo stesso, soprattutto dell’epoca vittoriana.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale