Historie Medievali The life of: Boemondo di Taranto

Ora era uno, per dirla in breve, di cui non s'era visto prima uguale nella terra dei Romani, fosse barbaro o Greco (perché egli, agli occhi dello spettatore, era una meraviglia, e la sua reputazione era terrorizzante)...
Anna Comnena, Alessiade.




Principe di Taranto, comandante della Prima Crociata, signore di Antiochia.
Boemondo, al secolo Marco in onore del patrono della città di Canosa, nacque nel 1058 a Canosa di Puglia. Figlio di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria, e Alberada di Buonalbergo, di stirpe normanna. Boemondo si distinse nel corso della sua vita per le sue grandi abilità politiche e strategiche in battaglia.

Boemondo di Taranto



Comandato da suo padre, partecipò all’attacco portato contro l’esercito bizantino in penisola balcanica; fra il 1082 ed il 1084 comandò l’esercito normanno, durante l’assenza di Roberto il Guiscardo, conducendo l’esercito in Tessaglia e a Larissa. Questo attrito coi bizantini influenzerà i rapporti futuri del signore di Taranto. Non riuscendo a tenere i territori balcanici, alla morte del padre dovrà affrontare accese dispute coi fratelli per il possedimento dei territori pugliesi. Solo grazie alla mediazione di Papa Urbano II, nel 1085, riuscì ad avere dei territori intorno a Taranto, divenendo in tal modo Boemondo, signore di Taranto.
Durante l’assedio di Amalfi del 1096 venne a sapere di un pellegrinaggio armato indetto dal Papa, che in seguito la storia avrebbe battezzato “Prima Crociata”, per liberare la Terra Santa: intuendo la possibilità di poter realizzare la politica paterna, ossia l’espansione territoriale su suolo greco, Boemondo decise di parteciparvi.

Il principe di Taranto radunò un esercito di circa 500 normanni; si ritiene fosse l’esercito meglio organizzato del pellegrinaggio armato. Attraversò l’Adriatico e, memore degli antichi attriti con i bizantini, cercò di stemperare la tensione con l’imperatore ingraziandoselo: infatti si comportò in modo rispettoso e gli rese omaggio una volta giunto a Costantinopoli.
Messosi in viaggio alla volta della Terra Santa giunse ad Antiochia e, al cospetto di questa città, capì che quella era l'occasione propizia per entrare in possesso di una terra in un'area geograficamente strategica; per questo Boemondo ed il suo esercito furono in prima linea durante l'assedio della città.
L’assedio, cominciato nell’ottobre del 1097, fu lungo e difficile per via delle ottime difese di Antiochia: vennero persi molti uomini e cavalcature, e soltanto con un’astuta mossa di corruzione di una delle guardie delle mura, il 3 giugno 1098 riuscì a penetrarvi e conquistarla. Le vicende dell’assedio però non si conclusero con la presa della città, perché un nutrito esercito musulmano si radunò sotto le mura per liberarla, e solo dopo un’aspra battaglia fu possibile mettere la parola fine alle vicende di Antiochia.


Assedio di Antiochia, dipinto medievale

Nonostante si fosse distinto col suo esercito, Boemondo dovette contendersi la città con Raimondo di Tolosa, altro principe della prima crociata. Quest’ultimo sosteneva i diritti dell’imperatore bizantino Alessio sulla città, ma il nobile di Taranto riuscì a far valere le sue ragioni, non senza lo scontento delle truppe, e alla fine divenne signore di Antiochia, mentre Raimondo continuò, col resto dell’esercito, la sua marcia verso Gerusalemme.

Mappa degli stati nati dopo il passaggio dell'esercito crociato. Il Principato di Antiochia è visibile a sud ovest della Contea di Edessa
Boemondo è ormai all'apice del suo potere: governa un territorio importante in una regione chiave del medioriente ed è il principe della crociata che ha portato ad uno sconvolgimento degli equilibri fra oriente ed occidente. Visitò Gerusalemme nel natale del 1099, ma venne fatto prigioniero l'anno successivo durante la battaglia di Melitene. Ciò comportò un ridimensionamento delle mire espansionistiche del principato di Antiochia.
Liberato tre anni dopo, cercherà di portare stabilità al suo principato con una serie di battaglie, molte delle quali perse; per trovare rinforzi, nel 1104 tornò in Europa, dove convinse il Papa Pasquale II ad indire una crociata contro Bisanzio; in Francia riuscì ad ottenere la mano della figlia del re di Francia Filippo I, Costanza. Da Costanza ebbe un solo figlio, nel 1108, che chiamò Boemondo, e che diverrà secondo principe di Antiochia.

Essendo genero del re di Francia, Boemondo poté disporre di un vasto esercito col quale, invece di difendere Antiochia, attaccò i nemici di sempre, ovvero i Bizantini. Ma questi ultimi, aiutati dai veneziani, inflissero al principe di Antiochia una cocente sconfitta. Le condizioni della resa furono di diventare vassallo dell'imperatore Alessio, l'ammissione di un patriarca greco in città e la rinuncia ai territori che stava cercando di conquistare. La sottomissione all'imperatore bizantino fu lo smacco definitivo per Boemondo.
Tornò in Italia per trovare altri uomini che gli consentissero di continuare le politiche in Terra Santa, ma nel 1111 morì a Bari. Fu sepolto a Canosa di Puglia, sua città natale.

Boemondo è divenuto un famigerato personaggio storico grazie alle cronache che nel tempo vennero scritte sulla prima crociata. In particolare l'opera letteraria di Torquato Tasso, la "Gerusalemme Liberata", resero celebre questa figura dal forte carisma, dalla grande cultura e dal fine intuito strategico.

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