L'incastellamento

Fra il 920 ed il 1030 saraceni , ungari e normanni imperversavano sulle coste italiane portando avanti incursioni e saccheggi. Le popolazioni, spaventate, si ritirarono nell'entroterra, su rilievi isolati, arrivando a costruire castelli e fortificazioni che includevano l'intero abitato. Questo fenomeno prenderà il nome di incastellamento.

Motta and Bailey, uno dei primi tipi di castelli medievali. Fra le mura in legno si può notare il villaggio, dove si svolgeva la vita dei sudditi del signore del castello

Il fenomeno fu così diffuso ed importante, per l'intero mondo occidentale, da divenire una caratteristica peculiare del mondo medievale.
Tutto cominciò quando i saraceni, partendo dai porti controllati dali arabi, gli ungari da est ed i normanni, dalle regioni settentrionali dell'Europa, cominciarono, fra il IX ed il X secolo, ad attaccare e fare razzia dei villaggi costieri. Col potere dell'impero carolingio ormai in crisi, i feudatari cominciarono a fortificare autonomamente i loro possedimenti e ad organizzare una difesa indipendente: infatti nella penisola italiana, in Spagna e nell'odierna Germania, i personaggi di spicco, di solito nobili o vescovi, organizzarono la difesa delle popolazioni. Fu così che vennero creati dei veri e propri luoghi di riparo che inizialmente furono costruiti in legno. Ma il legno risultò presto essere un materiale poco efficace contro gli assalitori, e fu così che si passò alla pietra. Le campagne furono un proliferare di castelli e, soprattutto in Italia, dove era forte l'influenza romana, si videro sorgere fin da subito cinte murarie, che avevano il principale scopo di scoraggiare i malintenzionati.
Le difese, nel corso dei decenni e dei secoli, si svilupparono sempre di più, fino a creare fossati intorno alle mura e ponti levatoi per connettere gli ingressi delle città, muniti di torri di guardia, all'esterno.

Gradara, uno degli esempi meglio sviluppati di incastellamento nel corso dei secoli


All'interno delle mura, al riparo delle incursioni dei malintenzionati, la comunità viveva la sua vita. Il centro di tutto era il castello che, da iniziale villaggio fortificato, arrivò a distinguersi dall'abitato con un mastio turrito. Il nome del castello deriva dal latino "castrum", termine che significa fortezza o accampamento militare. Inizialmente edificati su di un'altura, come nel modello dei motta and bailey, in cui il castello era circondato dapprima da una rudimentale palizzata, ed in seguito da una difesa in muratura. Anche le cortine murarie esterne ebbero un'evoluzione che portò dalla semplice palizzata alla cinta in muratura turrita. Le torri, inizialmente quadrangolari, divennero rotonde per meglio assorbire i colpi.
Caratteristica del castello è quella di avere una torre centrale, detta Mastio o Donjon, dove viveva il signore o castellano.

Mastio in provincia di Siena

I castellani, essendo in grado di proteggere la popolazione, assunsero sempre più potere ed autonomia rispetto al potere centrale, arrivando ad affermare la propria autonomia rispetto al re ed i feudatari. Avevano il potere di vietare, giudicare, punire, riscuotere imposte, arrivando ad una degenerazione del vassallaggio che porterà alla frammentazione dell'impero Carolingio.

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