L' anno mille, la fine e l'inizio

" Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po' di tempo."

Durer - I quattro cavalieri dell'apocalisse, incisione

"Mille, non più mille". Così cita un passaggio, attribuito a Gesù, di uno dei vangeli apocrifi. E su questo passaggio è nata una vera e propria mitologia, basata sulle superstizioni, secondo la quale l'anno mille sarebbe stato l'anno della fine del mondo.
La già travagliata vita medievale, divenne ancora più difficile per via della psicosi dell'arrivo del momento del giudizio universale: negli anni precedenti il mille infatti, aumentarono le vocazioni, i suicidi di massa si moltiplicarono; migliaia di ciarlatani, spacciandosi per maghi, approfittarono della situazione per imbrogliare le persona più facilmente suggestionabili e, con donazioni e pagamenti in denaro, arricchirsi ai loro danni. Il popolo era atterrito, il fanatismo imperversava e si attendeva con terrore il giudizio divino, alla fine del millennio.

Ma nulla accadde, ed i popoli europei cominciarono una lenta strada che li porterà ad evolvere, fino a giungere ad una grande prosperità: i popoli germanici, ad esempio, cominciarono una lenta espansione verso le pianure orientali, che vennero disboscate, dissodate e coltivate. Tale espansione fu talmente massiccia che i popoli slavi si ritirarono oltre il fiume Oder, nell'odierno territorio polacco. La stessa fede cristiana visse un periodo di espansione per mezzo delle crociate, attraverso cui la chiesa romana cercò di strappare i territori della Terra Santa, luogo di nascita di Gesù, dalle mani dei musulmani.

Miniatura da Les Très Riches Heures du duc de Berry

Un aumento tanto esponenziale delle terre da dissodare, fa supporre agli storici che ci fu, intorno alla fine dell' XI secolo, una vera e propria esplosione demografica che si protrarrà, escludendo i periodi concernenti le grandi pandemie, fino al XV secolo. Tale ipotesi è rafforzata dal fatto che verranno coltivate anche terre fredde e difficili, oppure effettuate bonifiche di aree un tempo paludose. Ad un aumento di popolazione, corrisponde sempre un aumento della domanda di risorse e beni di primo consumo, di conseguenza anche l'economia europea trovò grandi benefici, rendendo le popolazioni del continente relativamente più ricche.

In sintesi, l'anno mille può essere considerato l'anno della fine del mondo: la fine di un mondo dove si pensava più a sopravvivere che a vivere; la fine di un mondo più difficile, per l'inizio di un cammino evolutivo, che porterà gli stati europei, nel giro di una manciata di secoli, a tenere in mano le redini del mondo intero.

Commenti

  1. In realtà quasi nessuno pensava che allo scoccare dell'anno Mille il mondo sarebbe finito. Nei documenti dell'epoca non c'è traccia di questo terrore che avrebbe fermato la vita sulla Terra. I millenaristi esistevano anche allora, certo, ma come oggi erano un fenomeno contenuto. Anche se nell'Apocalisse di Giovanni ritorna, in maniera confusa, il numero mille, in genere le autorità religiose trattavano come superstizione le voci sulla fine del mondo. La narrazione dispregiativa del Medioevo parte da lontano e, storicizzata, è perfettamente comprensibile. Cominciata col Rinascimento (il concetto dei secoli bui applicato al Medioevo risale a Petrarca), è diventata popolare con l'Illuminismo. Ebbe successo perché aiutava a esaltare, per contrasto, dei periodi di rinnovamento culturale e politico rispetto al passato. Si può capire perché anche degli esperti, in passato, abbiano sottoscritto questa visione, mentre forse è meno tollerabile che questa mistificazione del Medioevo continui anche alla luce dei numerosissimi documenti dell'epoca che la contrastano.

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