Storie di incastellamento: Capua

Anno del signore 841.
Radelchi, principe del ducato di Benevento, nel corso di una guerra di successione assoldò dei soldati saraceni per attaccare la città di Capua, ormai il fantasma della gloriosa città romana che fu. Sprezzanti della sua storia, i saraceni la distrussero, ed i suoi abitanti si dispersero per la piana campana. Un gruppo di loro, dopo un lungo girovagare, trovarono un'ansa sul fiume Volturno particolarmente stretta e dunque facilmente difendibile. Decisero di insediarsi li, non lontano dai ruderi della vecchia città, e fondarono così una nuova Capua, la cui storia continua ancora ai giorni nostri.

Capua dall'alto, inserita in una stretta ansa del fiume Volturno

Il X secolo vede Capua come ducato longobardo autonomo, la cui influenza si estende su tutta la Terra di Lavoro, pianura che si estende fra Napoli a sud, ed i primi contrafforti del monte Massico al nord. La sua influenza arrivò al punto da divenire metropolita per la Chiesa di Roma.

Nel 1059 la città venne conquistata dai normanni, che han lasciato molte tracce nel tessuto urbanistico, sia militare che civile; ma il suo essere un porto fluviale strategico, la rese appetibile a molti: gli svevi infatti, quando conquistarono la città, dapprima abbatterono tutte le mura, per poi ricostruirle; Federico II di Svevia edificò due scenografiche torri a guardia del ponte romano, posto all'ingresso sud della città, in corrispondenza di porta Napoli.

Mirabile esempio architettonico è il castello delle pietre, inglobato nelle mura normanne

Castello longobardo di Capua, detto Castrum Lapidum, castello delle pietre.
La torre, e le mura, composte di pietra calcarea, sono in parte sormontate da un'elegante merlatura; le finestre bifore di tipo gotico sono un elemento che impreziosiscono la qualità architettonica della dimora dei signori di Capua. Tali blocchi calcarei provengono dall'anfiteatro romano dell'antica Capua, usato come cava dai normanni. Poco resta del periodo medievale, in quanto il castello, in epoche successive, è stato più volte rimaneggiato. Tale castello venne concepito per tenere a bada i longobardi, affinché rinunciassero ad ogni mira di riconquista della città.

Altra testimonianza è il duomo di Capua, edificato fra il 1072 ed il 1086.

Il semplice campanile, ornato da bifore a tutto sesto, del duomo di Capua
Anche se ristrutturato radicalmente nel 1700, conserva ancora il campanile medievale. Ancora una volta sono stati usati materiali provenienti da edifici romani, come le colonne in granito presenti nella chiesa. Il fonte battesimale è di epoca altomedievale, mentre diverse tombe riutilizzano sarcofagi romani.

Le chiese dell'Annunziata e di santa Caterina sono del XIII e XIV secolo, così come molti altri edifici religiosi, fra cui la chiesa dei santi Rufo e Carponio

Chiesa dei santi Rufo e Carponio
Ma la testimonianza più scenografica del passato medievale di Capua sono indubbiamente le torri di Federico II, quinta del ponte romano sul fiume Volturno.

Torri medievali di Federico II
Tali torri presentano un basamento poligonale calcareo sormontate da un corpo cilindrico in piperno. Probabilmente, in epoche passate, erano più alte di quelle odierne, ma restano comunque testimonianza delle importanti vestigia medievali della città. Esse rappresentavano l'ingresso più monumentale della città, e questo si ritiene essere il loro aspetto originario:

Torri di Federico II, probabile ricostruzione

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