Le signorie cittadine

In un articolo precedente abbiamo parlato dei comuni, di cos'erano e di come si sono formati. Abbiamo detto che la nascita del comune favorì la formazione delle corporazioni di artigiani e mercanti; abbiamo anche detto che, per far fronte all'amministrazione della cosa pubblica, il comune si dotò di una figura, il podestà.
Dal ruolo professionale del podestà, col tempo, nascerà una nuova figura politica che determinerà, nel bene e nel male, le fortune dei comuni. Stiamo parlando della signoria.

Bronzino - ritratto di Lorenzo de' Medici

La carica di podestà, o di altre figure politiche di spicco, veniva infatti conferita a esponenti di importanti famiglie della città. Vi erano casi in cui i podestà assumevano poteri straordinari, o carica vitalizia; alla luce di ciò, la famiglia, in un certo senso, prendeva il controllo dei posti dirigenziali della macchina comunale. Ciò non avveniva soltanto per mero calcolo politico di chi mirava al potere, ma anche perché avere un governo stabile e forte era un bisogno ricercato dal popolo stesso. Il popolo infatti, spesso si rispecchiava nella figura del podestà, che veniva sovente definito podestà del popolo. L'instabilità del governo cittadino infatti, all'epoca era un problema estremamente serio e sentito, ed aveva risvolti tragici che culminavano spesso in omicidi, violenze ed in conflitti politici e sociali. Esempio emblematico di ciò è la congiura dei Pazzi: una famiglia di banchieri fiorentini, i Pazzi, cercherà di spodestare i Medici cercando di ammazzarli sul sagrato di Santa Maria del Fiore. I signori di Firenze si salveranno, ed i congiurati pagheranno il gesto con la vita.

Leonardo Da Vinci disegna l'impiccagione di uno dei congiurati

I signori più forti e ricchi riuscivano a designare il proprio successore, dando inizio ad una vera e propria dinastia. Fra le più importanti si ricordano i Medici a Firenze, i Gonzaga a Mantova, i Visconti e gli Sforza a Milano, gli Estensi a Padova, i Malatesta a Fano, i Montefeltro ed i Della Rovere ad Urbino. Alcuni di loro riceveranno anche titoli imperiali, affermando ulteriormente il loro potere sui territori governati, come i Montefeltro ad Urbino.

Doppio ritratto dei duchi d'Urbino

Le signorie segnano un passaggio importante della storia occidentale: infatti, nel corso della loro gestione comunale, l'Italia comincia gradualmente ad abbandonare le concezioni medievali per passare al rinascimento. In primo luogo perché esse riuniscono, spinte dal mecenatismo, le migliori menti dell'epoca alle loro corti, favorendo così un fittissimo scambio culturale; in secondo luogo perché grazie a loro si deve la prima forma di stato moderno, con accentramento dei poteri sociali, diplomatici, burocratici ed economici.

I modelli medievali, gradualmente, cominciano ad essere superati in favore di nuovi modelli più adatti al mondo che si sta formando e, che da lì alla fine del quattrocento, comincerà a gettare la propria influenza sulle terre che verranno scoperte oltre l'oceano Atlantico, segnando la fine dell'età di mezzo e l'inizio di quella moderna.

Commenti

  1. Per la cronaca, gli Estensi provenivano sì da Este, in provincia di Padova, ma furono signori di Ferrara (marchesi prima e duchi poi), oltre che di Modena e Reggio Emilia, e NON di Padova! Ed ebbero l'investitura sia papale che imperiale. Inoltre, i Malatesta furoni signori di Rimini, OLTRE CHE di Fano e di un altro numero di comuni...

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