Historie Medievali The life of: Federico I di Svevia detto il Barbarossa.

Non sappiamo con precisione quando sia nato Federico di Svevia. Gli studiosi sono tuttavia d'accordo che egli sia venuto alla luce tra il 1120 e il 1126. Il padre, Federico il Losco, era Duca di Svevia; la madre, Giuditta di Baviera, era imparentata per parte di madre con la casata dei Billung di Sassonia.

Miniatura di Federico Barbarossa presa da un manoscritto vaticano

Quindi nelle vene del giovane Federico I scorreva un mix del più nobile sangue tedesco, inoltre suo zio materno era Enrico il Superbo, il più grande signore di Germania; e lo zio paterno era Corrado, che sarà re di Germania. Non conosciamo molto dell'adolescenza del futuro imperatore; la descrizione fisica e le abitudini di Federico ci sono pervenute attraverso un altro suo cugino, Ottone di Frisinga, prima abate cistercense del monastero borgognone di Morimond e poi vescovo della città tedesca. Ottone di Frisinga, nei suoi Gesta Friderici, ispirati dallo stesso Federico, lo descrive di corporatura agile e robusta, con i capelli biondi e ricciuti, portati corti. Gli occhi azzurri e il portamento elegante completano il quadro regale. Federico ama la guerra, come tutti i cavalieri, ma persegue anche la pace. Si dedica spesso agli esercizi fisici, come la caccia con i cani e col falcone, oppure al tiro con l'arco. I suoi pasti non sono né troppo frugali né eccessivamente sontuosi. Quanto all'abbigliamento egli predilige i semplici costumi nazionali. Ottone prosegue la sua descrizione sottolineando come la giornata del re inizi con i servizi religiosi, dopodiché attende alle questioni di governo e siede in giudizio.

Rappresentazione artistica di Federico Barbarossa

Federico Barbarossa prese parte a due spedizioni crociate, che sarebbero divenute tre se, durante la terza, non fosse annegato nel fiume Salef. Quarant'anni prima il giovane Federico era partito per la Terrasanta al seguito dell'esercito tedesco guidato dallo zio, il re Corrado III. A quel tempo, Edessa era definitivamente caduta nel 1144 e papa Eugenio III, sostenuto dalla predicazione di Bernardo di Clairvaux, aveva bandito la crociata. La spedizione si trasformò in un mezzo disastro, ma da quella esperienza il futuro imperatore dovette imparare molto: era entrato in contatto con i più grandi signori d'Europa, aveva conosciuto le grandi città dell'Oriente come Costantinopoli, aveva capito cosa fosse un impero e, soprattutto, aveva potuto visitare Gerusalemme. Matura in questo periodo l'idea crociata di Federico, collegata con la sua visione imperiale: egli infatti concepiva la difesa della Terrasanta come uno dei primi doveri dell'imperatore, in quanto erede degli imperatori romani, ai quali era appartenuta la Palestina e dal momento che la stessa Gerusalemme era stata rifondata da Costantino il Grande. Inoltre, la sua condizione di monarca universale e di Defensor Ecclesiae, lo poneva nella condizione di dover difendere a ogni costo i regni crociati d'Oltremare.

Il fiume Goksu, dove sarebbe morto annegato Federico Barbarossa

In conclusione, intorno alla figura di Federico Barbarossa sono sorte diverse leggende. Egli fu indicato alternativamente come "l'imperatore dei tempi ultimi", o come l'Anticristo, da parte della Chiesa durante il periodo della scomunica. Inoltre Federico, sulla scia di credenze presenti da sempre nel folklore europeo, sarebbe l'imperatore dormiente che "vive e non vive" e che, nascosto in un luogo inaccessibile, attende pronto a ritornare sulla terra alla fine dei tempi per combattere l'ultima battaglia.

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