L'arte gotica nel Medioevo

Il linguaggio gotico nasce nell’Ile de France, cuore della monarchia francese. Fu l’abate Suger che, ricostruendo intorno al 1140 l’abazia di Saint-Denis, riuscì a creare un armonioso connubio tra una nuova idea di religione e delle soluzioni architettoniche ed estetiche innovative, condizionando fortemente l’arte dei secoli successivi. La nuova estetica conquistò in breve tutta l’Europa, anche se in tempi e forme piuttosto diverse tra loro.

Gli immensi spazi interni della Cattedrale di Rouen
In Italia settentrionale, l'arte gotica arrivò grazie all' opera dei cistercensi, i quali però realizzarono chiese molto semplici, sostanzialmente simili a quelle romaniche. Gli ultimi sviluppi dell'arte gotica si ebbero in Europa nel sec. XVI, anche se il termine "gotico" continuò a essere usato in maniera dispregiativa, nel senso di arte simile a quella dei Goti (popolo barbaro), fino al Seicento. Solo verso la metà del Settecento gli studiosi dell’architettura e gli scrittori rivalutarono questa corrente architettonica.
La chiesa fu l'edificio nel quale l'architettura gotica trovò, soprattutto nella sua fase iniziale, la sua maggiore forma di espressione.
Gli archi rampanti nella cattedrale di Saint Michel, Francia
Gli elementi fondamentali che contraddistinguono l'arte gotica, sono l'utilizzo delle volte ogivali, dell'arco a sesto acuto, dei pilastri polistili, dei contrafforti e degli archi rampanti. Questi caratteri erano già conosciuti dagli architetti romani, musulmani e lombardi; l'innovazione del gotico sta nell'impiego contemporaneo di questi elementi che permette di sfruttare pienamente le loro possibilità statiche e dinamiche, incanalando sui punti di appoggio delle ogive tutte le spinte, controbilanciate con archi rampanti. Contrariamente a ciò che avviene nelle chiese romaniche, dunque, le pareti non sono più portanti. Questo permette di costruire edifici più alti senza rischi di staticità e, allo stesso tempo, di liberare le cortine, aprendovi finestroni e rosoni. Infine, anche la distribuzione degli spazi viene fortemente modificata. Infatti, mentre nella chiesa romanica la campata è di norma quadrata, nella cattedrale gotica lo spazio viene suddiviso in campate rettangolari, in modo tale da raddoppiare il numero dei pilastri per ottenere una maggiore verticalità della costruzione.
Sainte Chapelle, Parigi. Vetrate policrome e istoriate
Il risultato è un'immagine estetica decisamente diversa da quella della solida architettura romanica: lo slancio verticale, che idealizza il tentativo di avvicinarsi, almeno spiritualmente, alla divinità, viene accentuato da cuspidi, pinnacoli, guglie innestate sui contrafforti, che aggiungono peso utile alle strutture architettoniche di sostegno, e favoriscono, allo stesso tempo, la spinta verso l’alto degli edifici.
Oltre alla verticalità, l'altra protagonista dell’architettura gotica è la luce che, grazie anche alle grandi vetrate, si diffonde negli immensi spazi in maniera calda, uniforme e  morbida. L'avvicendamento tra le ampie superfici in muratura delle chiese romaniche con le spettacolari vetrate gotiche, segnò il declino dei monumentali cicli di pittura a fresco, tranne in Italia.

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