San Gimignano

Su una delle direttrici della via francigena sorge una piccola città, una città che sarebbe passata alla storia per l'iconicità delle sue torri e, proprio per questo, forse l'unica superstite di ciò che doveva essere una città medievale. Stiamo parlando di San Gimignano.

San Gimignano e le sue torri, elemento architettonico caratteristico del medioevo
Sita sulla sommità di una collina, è il miglior esempio sopravvissuto di un comune medievale. Se ne parla per la prima volta nel 929 d.C., ed il suo nome deriva da un santo monaco modenese che difese il villaggio dall'occupazione di Attila. Il primo nucleo è la rocca di Montestaffoli, che all'epoca era proprietà del vescovo di Volterra.

Rocca di Montestaffoli, il primo nucleo della città
Il borgo crebbe al di fuori delle mura di questa rocca; fiorirono i commerci, nonostante la via Francigena non passasse più da lì, e cominciarono a sorgere i primi palazzi signorili, come conseguenza all'arricchimento dovuto ai fiorenti commerci.
Al centro delle lotte tra guelfi e ghibellini, nel 1214, delle nuove mura inglobarono questi borghi, e la città cominciò ad assumere l'aspetto che oggi conosciamo. Guadagnò l'indipendenza da Volterra, si diede al commercio delle spezie come lo zafferano, sorsero classi di banchieri che permisero l'emersione di un ceto ricco ed opulento, che diede sfoggio della propria supremazia con la costruzione delle torri

Torri di San Gimignano
Il numero della torri arrivò a 72 e, anche se oggi se ne possono contare soltanto 14, sono divenute la caratteristica di questa città.
La Torre Rognosa è la più antica di tutte; alta 52 metri, è tutt'oggi in piedi.

Torre rognosa, 52 metri dal piano stradale
La torre più alta invece è la torre grossa, di 54 metri, che fiancheggia il duomo. Venne terminata poco dopo la partenza di Dante dalla città.

Torre grossa e duomo

Lo statuto cittadino prevedeva che non si potessero innalzare torri più alte della rognosa, regola infranta dalla famiglia Salvucci, che edificò due torri gemelle più alte di quest'ultima, in seguito scapitozzate come punizione.

Torre rognosa con, a sinistra, le torri Salvucci
Uno scrigno ricco d'arte è il duomo, conosciuto anche come collegiata di Santa Maria: Benozzo Gozzoli, Taddeo di Bartolo, Domenico Ghirlandaio e tanti altri, ne hanno affrescato e decorato l'interno, rendendolo uno dei monumenti più insigni della città.

Collegiata di Santa Maria
Degno di nota è, nei pressi del duomo, il palazzo del comune che, con le sue merlature e le sue opere d'arte (si pensi solo alla presenza dei dipinti di Filippino Lippi), si erge ad altro elemento iconico della città.

Palazzo del comune
San Gimignano è l'icona di un mondo che osava spingersi verso l'alto, creando punti di riferimento di assoluto livello nel paesaggio. Un simbolo del medioevo, l'immagine cristallizzata di un mondo fiorente.

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