La corte

Cos'è, nel medioevo, la corte? Il signore feudale, quando doveva esercitare il suo potere, lo faceva in un insieme di ville ed edifici in cui soggiornava. Questa è una reminiscenza del mondo rurale romano, dove era la villa a svolgere questa funzione.
La corte, a questo punto, può configurarsi come l'insieme di tali edifici, residenza del signore. In quest'ambito si svilupperà un'economia, cosiddetta curtense, che sarà un'economia di passaggio e che, nel corso dei decenni, porterà al feudalesimo vero e proprio.

Olgiate, esempio di corte medievale

Il modello di corte meglio studiato, in quanto ci sono pervenuti più documenti, è quello affermatosi in Francia, fra la Loira e la Senna; ma tale modello, con piccole varianti, può essere tranquillamente applicato a tutta l'Europa del tempo.

L'origine, come si è detto, è dovuta alla villa romana. Da essa si esercitava un potere su un latifondo più o meno esteso. Per via della grossa pressione fiscale, i piccoli coltivatori preferivano sottostare al potere del padrone della villa, al fine di evitare le tasse, divenendo così coloni; stessa cosa, nel tempo, fecero anche artigiani e commercianti, creando così un vero e proprio microsistema economico e produttivo al servizio del signore della villa. Ciò conferiva un grosso potere ai signori della villa.

Il lavoro della terra nella corte medievale

Ci si rende conto che, con le invasioni barbariche, questi poli di attrazione divennero fortissimi, in quanto le città andarono spopolandosi. I cittadini infatti, preferivano rifugiarsi in campagna, e trovavano dove vivere nelle ville che, ormai, si stavano trasformando in veri e propri piccoli centri.
I barbari d'altronde, dovevano trovare il modo di controllare un territorio tanto frammentato e le cui infrastrutture erano ormai andate distrutte, e così in Germania si arrivò all'idea del feudo: io concedo a te, signore della villa, il controllo del territorio in nome del sovrano; le ingenti tasse pagate garantivano la protezione da parte dell'esercito invasore.
In questo modo i popoli invasori si assicurarono il controllo indiretto dei territori appartenuti ai romani.

Popoli che premevano ai confini dell'impero romano

Tutta l'economia curtense viveva in un'ottica di autoconsumo: si consumava ciò che si era prodotto. Quindi, oltre alla produzione delle derrate alimentari (agricoltura, caccia, produzione vinicola), c'era chi pensava alla loro preparazione (macellerie, panifici, fabbriche per la produzione di attrezzi da lavoro).
Si arrivò al punto che, le poche città spopolate rimaste, si rifornissero di prodotti da queste corti.
La scarsità di denaro portò al baratto per gli scambi interni; e si arrivò, grazie all'autarchia, ad un lungo periodo di pace.

La corte, oltre alle case dei servi, prevedeva stalle, granai, una cappella, la casa del signore (maniero) che spesso inglobava tutte queste strutture.
Il signore era protetto da amici e guardie del corpo, che formavano i Vassi (sarebbero divenuti i futuri vassalli nel periodo feudale).

Le corti, nel corso dei secoli, sarebbero divenute così grandi da divenire dei veri e propri centri abitati. Ne sono un esempio città come Villafranca o Francavilla, che non sono null'altro che i toponimi delle antiche "ville libere".

Villafranca di Verona, di origine curtense

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