Historie Medievali The life of: Giotto

In un post precedente ci siamo occupati di Cimabue. Quest'oggi ci dedicheremo a quello che è stato il suo più illustre allievo: Giotto di Bondone, il quale nasce nel 1266 a Vicchio nel Mugello, vicino Firenze. Influenzato dal Cavallini, Giotto viene elogiato da Dante, Petrarca e Boccaccio.

Ritratto di Giotto, anonimo del XVI secolo, Louvre
Già nel 1300 gode di una certa fama, sia come pittore che come architetto. La sua arte, decisamente all'avanguardia, fungerà di modello per le generazioni successive, sino al Rinascimento. Rari e soggetti a diverse interpretazioni, sono i documenti riguardo una sua partecipazione al cantiere della basilica superiore di San Francesco ad Assisi.
Recentemente infatti, una parte della critica ha nuovamente messo in discussione l'autografia delle celebri Storie di san Francesco (1296-1304); altri invece ne ribadiscono la tradizionale paternità di Giotto, considerandolo come l'unico, in quel periodo, a essere in grado di dipingere con tanta verità di natura, ma soprattutto di spazio e prospettiva, e riconoscendo la collaborazione di una bottega altamente specializzata, con folta rappresentanza di pittori romani.

Crocifisso di Santa Maria Novella (1290-1300)
Gli anni intorno al 1300 sono ricchi di impegni. A Santa Maria Novella, Giotto lascia il maestoso Crocifisso in cui Cristo è raffigurato, abbandonando gli schemi tradizionali, molto umano e sofferente; dopo i domenicani, anche i benedettini domandano al pittore di realizzare un'opera per l'altare della loro chiesa fiorentina (Polittico di Badia, oggi custodito agli Uffizi ). Durante una breve permanenza a Rimini, Giotto dipinge, oltre ad affreschi che sono perduti, un Crocifisso per la locale chiesa di San Francesco. Nel 1303 si trasferisce a Padova dove realizza le decorazioni della cappella degli Scrovegni (Storie di Gioacchino e Anna, Storie della Vergine, Storie di Cristo, Giudizio universale, Allegorie dei vizi e delle virtù). Tra il 1307 e il 1308 si trova ad Assisi, intento nella decorazione della cappella della Maddalena, poi a Firenze dove esegue la Madonna di Ognissanti degli Uffizi e gli affreschi delle cappelle Peruzzi (1315-1320) e Bardi (1320-1325) in Santa Croce.

Compianto sul Cristo morto - Cappella degli Scrovegni
Difficile invece stabilire a quando risalgono gli interventi di Giotto e della sua bottega nella basilica di San Pietro a Roma, commissionati dal cardinale Jacopo Stefaneschi: il polittico che oggi si trova nella Pinacoteca vaticana, il mosaico della Navicella, di cui rimangono soltanto due busti di angeli, e i perduti affreschi dell'abside.
Nel 1328 Giotto viene chiamato a Napoli da Roberto d'Angiò. Delle opere realizzate durante il suo soggiorno napoletano, purtroppo rimane molto poco.  Nel 1334, nel ruolo di architetto, viene nominato capomastro dell'Opera di Santa Reparata (Santa Maria del Fiore) e sovrintendente delle opere pubbliche di Firenze. È lui infatti a supervisionare l'inizio dei lavori del campanile che porta il suo nome.
Campanile di Giotto, Firenze
Nel 1336 è a Milano, dove affresca una sala del distrutto palazzo di Azzone Visconti. Muore nella sua Firenze nel 1337, lasciando in eredità la certezza di essere stato uno dei più grandi artisti italiani per la profondità di concezione, tradotta costantemente in un linguaggio comprensibile e comune.

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