Il duomo di Siena

Se l'alto medioevo coincide con un momento di instabilità, il basso medioevo indica un momento in cui si ha una fioritura dei commerci, delle comunicazioni e delle ricchezze in generale. Ciò si ripercuote anche sulla qualità delle opere architettoniche create, ed un esempio su tutti è il duomo di Siena, uno dei grandi capolavori del romano-gotico italiano.

Duomo di Siena, dedicato a Santa Maria Assunta.
La storia di questa costruzione va di pari passo con l'arricchimento della città. Su una precedente piccola chiesa, nel 1226, si decise di costruire una nuova cattedrale che rispecchiasse la magnificenza che Siena stava raggiungendo.
Seguendo i registri delle uscite della Biccherna della repubblica di Siena, organo deputato alle spese pubbliche della città, si nota come:

  • Nel 1227 ci siano stati una serie di pagamenti per i marmi;
  • Nel 1259 siano stati pagati gli arredi del coro;
  • Fra il 1280 ed il 1284 ci siano stati pagamenti per la costruzione delle navate laterali;
  • Fra il 1284 ed il 1297, venne pagato Giovanni Pisano come capomastro scultore;
  • Nel 1313 si registra la fine della costruzione del campanile, di 77 metri di altezza
  • Fra il 1297 ed il il 1317, Camaino di Crescentino, artista, completò le parti restanti della chiesa.
Ciò che ne stava scaturendo, era qualcosa di prodigioso, architettonicamente parlando: l'alternanza di marmi bianchi e neri conferisce infatti alla chiesa una pregevole eleganza decorativa.

Controfacciata del duomo di Siena
La navata centrale ed il coro sono sovrastati da 171 busti di papi, e il tetto della navata centrale è decorato con un cielo stellato, tipica decorazione medievale.

Navata centrale
Nicola Pisano crea un pulpito che, per ricchezza di decorazioni, sembra quasi voler anticipare di secoli il barocco.

Il pulpito scolpito da Nicola Pisano

Le vetrate sono ricche di storie narrate. Tante decorazioni avevano una funzione prevalentemente didattica al servizio di una popolazione, che in maggioranza era analfabeta. In tal modo era possibile leggere i passi della Bibbia, affidandosi semplicemente alle arti figurative.

Rosone del duomo di Siena
 Dal punto di vista artistico, l'opera più importante è senza dubbio il pavimento del duomo, definito da Giorgio Vasari come il pavimento più grande e magnifico che fosse mai stato creato. Le tarsie marmoree rappresentano episodi tratti dalla Bibbia, oltre ad avere riferimenti alla potenza di Siena

Mappa che mostra le decorazioni del pavimento del duomo
La qualità delle tarsie marmoree è tale, da far credere a chi osserva di essere dinnanzi ad un vero e proprio affresco.

Pavimento del duomo: Acab ferito a morte
Ma non finisce qui: nel 1300 Firenze stava costruendo la sua immensa cattedrale; e Siena, sua rivale storica, non voleva essere da meno. Si accese quindi la convinzione che quel duomo fosse troppo piccolo per la città, che ci volesse qualcosa di più grande, di maestoso. Ragion per cui, nel 1317, mentre si stava terminando l'attuale duomo, si pensò di creare una nuova navata maggiore, di cui l'attuale chiesa sarebbe stato semplicemente il transetto. Purtroppo, la peste del 1300 e i crolli strutturali della costruzione, non resero possibile portare al termine la titanica opera. Oggi è possibile osservare l'imponente navata, con la facciata che ci sarebbe dovuta essere.

La piazza che sarebbe dovuta diventare la nuova navata centrale del duomo di Siena. Sulla sinistra è possibile notare che la navata laterale è stata occupata dal palazzo della sede arcivescovile.
I senesi allo stremo, rendendosi conto delle difficoltà di realizzazione di un'opera che oramai era al di fuori della loro portata, rinunciarono e portarono al termine la cattedrale che stavano costruendo: venne aggiunta così la meravigliosa facciata, riccamente decorata di statue e mosaici.

Facciata del duomo
Nel corso dei secoli diversi grandi artisti decorarono il duomo: oltre a Pisano, anche Donatello e Pinturicchio arricchirono la meravigliosa chiesa; un giovanissimo Michelangelo completò uno degli altari, il Piccolomini; Gian Lorenzo Bernini scolpì le statue di alcuni papi. Fra gli altri si possono citare anche Ambrogio e Pietro Lorenzetti, Simone Martini e Duccio di Buoninsegna.

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