La spada e la sua evoluzione

Le prime spade medievali rappresentavano essenzialmente un'evoluzione delle cosiddette "spade celtiche", solitamente in lega di ferro battuto molteplici volte, con un filo di lama non molto tagliente ma robusto, che a sua volta derivava dalle spade dritte, corte e a doppio taglio, risalenti al primo millennio a. C.. Nei primi decenni del Medioevo, la spada “tipica” era lunga circa 90 cm di cui 70 di lama, e la sua peculiarità principale era l'estrema maneggevolezza, tant'è che si poteva usare con una mano sola, consentendo, con l'altro braccio, l'utilizzo dello scudo. Perciò, tutti i tipi di spada erano sostanzialmente utilizzati per il taglio, anche perché la punta, risultava essere molto fragile. Nei secoli a venire, le spade divennero più corte e con punte molto taglienti e rinforzate, perché il colpo di taglio era stato reso inefficace dall'introduzione delle armature, che verso la fine del XIII secolo, verranno rinforzate con piccole piastre di metallo.

Due uomini armati di spada vichinga con pomolo polilobato
 - particolare dal Salterio di Stuttgart, f. 7v (ca. 830).
L'armatura ridimensionava il ruolo dello scudo, mentre le spade, ora rinforzate, non si erano appesantite, nascevano quindi le cosiddette spade ad una mano e mezza, comunque bilanciate e maneggevoli. In precedenza infatti, come in epoca vichinga, le spade erano lunghe circa 90 centimetri, con una punta molto acuta, mentre entrambi i lati della lama erano attraversati da un profondo solco centrale (chiamato "scolasangue"), all'interno del quale, successivamente, verranno incise lettere, simboli e disegni geometrici. Con i normanni la lama si allungò di 7-8 centimetri. L'impugnatura della spada normanna era sovente di ferro con vari ornamenti, e rivestita in pelle o in legno. Fu nella seconda metà XIII secolo, tuttavia, che le spade divennero sempre più appuntite per penetrare il metallo delle armature.

Spada normanna tipica del IX-X secolo
Infatti, le fonti iconografiche relative alla prima metà del XIII secolo, evidenziano come la spada fosse tenuta saldamente in una mano, mentre nell’altra vi era un piccolo scudo (chiamato buckler) di forma circolare; invece, nel XIV secolo, fu introdotto il cambiamento delle punte molto acute, con la parte centrale di forma triangolare o quadrata. Questo tipo di spada prese il nome di "stocco" (da cui il termine “stoccata”, a indicare, metaforicamente, una “battuta tagliente”). 

Struttura della spada del XIII secolo
Dunque, la spada usata tra il XIII e il XV secolo era così strutturata: la lama era divisa in tre sezioni e, a partire dalla punta, era formata dal "debole", dal "medio" e dal "forte". La cosiddetta parte "debole" era decisamente tagliente, e serviva a colpire l'avversario sulla lunga distanza; la parte media era generalmente quella più soggetta ad usura, perchè maggiormente utilizzata; la parte “forte” era vicina alla "guardia", situata tra la lama e l'impugnatura, e proteggeva le mani dai colpi che potevano scivolare sulla lama. La “guardia” poteva anche essere usata per offendere e ferire l'avversario. Infine, l’ "elsa" era il manico, che generalmente doveva essere abbastanza largo da permettere, se necessario, l'utilizzo a due mani della spada.

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