Historie Medievali The life of: Christine de Pizan, la prima femminista della storia

Cristina da Pizzano, nome italianizzato dal francese di Christine de Pizan (o anche Christine de Pisan), nasce infatti a Venezia nel 1364.
Quando è ancora bambina, il padre Tommaso, medico e astrologo, cattedratico dell'Ateneo bolognese, nel 1368 circa, viene chiamato alla corte francese di Carlo V. Cristina (il nome diverrà poi Christine) ha così modo di ricevere un'istruzione alquanto inusuale per una donna dei suoi tempi, potendo anche accedere alla ricchissima Biblioteca Reale del Louvre, ed opponendosi al volere della madre, che avrebbe preferito si dedicasse ad imparare quelli che erano i compiti classici di una futura moglie, ovvero il cucito, la cucina ed i lavori domestici.

Christine de Pizan in una miniatura che la ritrae nel suo studio
Comunque sia, a soli quindici anni, Christine si sposa, ma rimane precocemente vedova, per la prematura scomparsa del marito a causa di un'epidemia, nel 1390. Con la responsabilità di tre figli piccoli sulle spalle e della madre, vedova anch'essa (il marito, padre di Christine, muore nel 1385), lasciata dal marito in condizioni economiche alquanto precarie, Cristina dedica il proprio impegno allo studio e alla scrittura, tanto da produrre e vendere cento ballate in soli due anni ("Cent balades d'Amant et de Dame"). È molto probabile che, nei primi tempi, lavori anche come copista, fino ad arrivare a dirigere uno scriptorium di maestri miniatori.

Christine de Pizan tiene una lezione ad uno dei suoi tre figli
Nel suo "Livre de la Mutacion de Fortune", opera composta da 23.636 ottonari, scritti tra il 1400 e il 1403, racconta della straordinaria simbolica metamorfosi che la porta a "diventare uomo". Questa responsabilizzazione segna in lei il solco del cambiamento che la porta a diventare scrittrice, una professione tipicamente da uomo. Ancora oggi, grazie alla storiografia medievale, Christine viene considerata come la prima scrittrice europea di professione, che usa come fonte di ispirazione, le proprie esperienze di vita e non le tradizioni mitologiche oppure religiose.

Christine de Pizan tiene una lezione, miniatura
È per queste ragioni, ma anche per i temi trattati nelle sue opere, in cui si oppone strenuamente contro l'imperante misoginia, che Cristina da Pizzano viene spesso considerata come una precorritrice del femminismo.
Sono altre le opere in cui l'autrice condanna fortemente il maschilismo dilagante del suo tempo, come "Epistre au Dieu d'Amours" (1399), "Epistres du Débat sur le 'Roman de la Rose'" e "Dit de la Rose".

La città delle dame
Oltre che scrittrice, Cristina da Pizzano è anche poetessa e filosofa: il suo lavoro più noto è il libretto "La Città delle Dame" (Livre de la Cité des Dames), scritto in pochi mesi tra il 1404 e il 1405. Ispirato a "La città di Dio" di Sant'Agostino, di facile lettura nonostante l'evidente alto livello nozionistico e culturale, "La Città delle Dame" è tutt'oggi un libro estremamente attuale e affascinante, sia per le tematiche trattate, che per la grande passione che traspare dal testo.
Dopo il suo ultimo lavoro, "Ditié de Jehánne d'Arc" (poemetto in 67 strofe di versi sciolti, dedicato a Giovanna D'Arco) del 1429 che, tra l'altro, è il primo entusiastico poema, nonché l'unico ad essere composto mentre la pulzella d'Orleans era ancora viva, Cristina da Pizzano decide di ritirarsi, all'età di 65 anni, in un convento, nel quale morirà intorno al 1430.

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