Great Battles of Historie Medievali: La Battaglia di Arsuf

La Battaglia di Arsuf ebbe luogo il 7 settembre del 1191. Le forze che si fronteggiarono erano gli Ayyubidi del sultano Saladino e quelle crociate del re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone.
Poco prima della battaglia, nello stesso anno, Riccardo aveva conquistato San Giovanni d'Acri dopo la caduta nelle mani musulmane; perciò, decise di marciare lungo la costa in agosto, dirigendosi verso Giaffa e il suo porto. La città era ancora in mani musulmane, motivo per il quale Riccardo ritenne opportuno conquistarla per avere non solo un porto in più favorevole all'approvvigionamento, ma anche un punto di slancio per la riconquista di Gerusalemme ormai caduta in mane musulmane.
Per prevenire l'attacco dei cristiani su Giaffa, Saladino attese l'esercito nemico ad Arsuf, a nord di Giaffa, per tendergli un imboscata. Lo schieramento musulmano contava tra le 50.000 e le 55.000 unità, di cui 30.000 di fanti leggeri, 15.000 fanti pesanti e 8000 cavalieri, che erano di scorta a Saladino; per i Crociati si annoveravano sulle 50.000 unità circa, di cui 25.000 fanti leggeri e arcieri, 15.000 di fanteria pesante e infine sulle 10.000 scarse di cavalleria pesante.
Si sottolinea, nelle cronache del tempo, la differenza di equipaggiamento tra i due schieramenti: i cristiani erano armati e protetti pesantemente, rispetto ai musulmani, che avevano un equipaggiamento molto più leggero.

La Battaglia di Arsuf
 
Lo schieramento crociato si dispose in file serrate, ponendo la cavalleria al centro, insieme agli arcieri inglesi; mentre gli Ospitalieri si posero sul fianco sinistro e i Templari sul fianco destro, lato mare. All'interno dello schieramento vi erano anche soldati francesi, anche se la gran parte era stata lasciata in Terra Santa da Filippo II di Francia, dopo la sua partenza al comando di Ugo III di Borgogna, insieme ad altri nobili normanni, fiamminghi e bretoni, tra i quali Guido di Lusignano, Enrico II di Champagne, André de Chauvigny, Roberto di Beaumont e Hubert Walter arcivescovo di Canterbury.
Nell'esercito crociato si annoveravano anche i nobili Robert de Sablé (Templare) e Garnier de Naplouse (Ospitaliere).

Marcia dell'esercito Crociato e schieramento musulmano per l'imboscata

Iniziata subito dopo le nove del mattino, la battaglia si aprì con un attacco musulmano, con cui vennero scagliati decine e decine di giavellotti e frecce contro l'esercito crociato che marciava lungo la costa. L'attacco ebbe l'effetto di scompaginare le file dei fanti crociati, ma non sortì alcun effetto sulla cavalleria pesante armata.

 Carica della fanteria musulmana

Dopo questo veloce attacco, la fanteria musulmana si aprì per lasciare spazio sufficiente alla cavalleria di caricare a ondate ripetute contro le file crociate. Nell'avanzata della cavalleria musulmana in carica, l'ala sinistra cristiana comandata dagli Ospitalieri fronteggiò l'attacco nemico caricandoli a loro volta; lo scontro che ne conseguì, fu cruento: gli Ospitalieri ebbero notevoli perdite ma non cedettero, anche perchè supportati dagli arcieri inglesi che, con i loro lanci, infastidirono e decimarono la cavalleria musulmana armata molto alla leggera.


 Carica della cavalleria cristiana e musulmana

I comandanti cristiani invitarono Riccardo Cuor di Leone ad attaccare lo schieramento nemico, ma egli continuò a tenere serrato lo schieramento crociato. Tuttavia, come descrivono alcune cronache di quel giorno, due cavalieri Templari, contrari ad una strategia tattica ritenuta troppo difensiva, decisero di attaccare autonomamente, staccandosi dalle file e iniziando la carica, seguiti subito dopo dagli altri Templari, che a loro volta vennero seguiti dalla cavalleria cristiana. Vedendo che l'attacco della cavalleria cristiana era ormai iniziato, Cuor di Leone partì, portandosi a capo della carica, spezzando al momento dell'impatto le fila musulmane nemiche.

Carica totale della cavalleria cristiana e fuga dei musulmani

La battaglia durò poco, l'esercito musulmano fu messo in rotta e costretto alla fuga. A fine battaglia i caduti furono soltanto un migliaio, tra cavalieri e fanti, per i Crociati, mentre per i Musulmani furono circa 7.000 i caduti, compresi 32 emiri.

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