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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Una rocca sospesa nel vuoto

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L'Abruzzo è terra di castelli che si ergono da cime impervie ed inattaccabili. Quando un territorio è figlio di una terra aspra e che rievoca epoche passate, è molto facile trovare posti suggestivi che valgono la passeggiata del week end. Già in passato ci siamo occupati di uno dei castelli di questa regione dell'Italia centrale, oggi ne scopriremo uno nuovo, dal fascino altrettanto forte: Roccascalegna. Il castello di Roccascalegna Se già un castello su un'impervia montagna è difficile da attaccare, come deve essere assediare una rocca che si erge su pareti strapiombanti? Probabilmente sarà quello che avranno pensato i Longobardi, quando hanno dovuto costruire questo avamposto per la sorveglianza del Rio Secco,  intorno al VI - VII secolo dopo Cristo, affinché avessero un luogo strategico per tenere alla larga i Bizantini dai loro confini. Il termine " Scalegna ", presente all'interno del nome del paese, deriva dal francese antico " scarengia&q

I gioielli nel Medioevo

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Con l’approssimarsi della fine dell’Impero romano, le nuove influenze provenienti dall'Oriente, che hanno in Bisanzio la città simbolo, travolgono e mutano completamente l’atteggiamento della nobiltà nei confronti dei gioielli. Il nuovo concetto di ostentazione lussuosa prende a poco a poco piede, incentivato anche dall'arrivo delle popolazioni barbariche che progressivamente si stanziarono nei territori dell’Europa centrale. I longobardi, in modo particolare, essendo popolazione nomade, avevano una ricca e sofisticata tradizione nell'ambito di tale produzione lussuosa, e i suoi influssi sono riscontrabili anche nelle chiese lombarde, come nelle mura di S. Lorenzo a Milano. Diverse sono le tecniche di lavorazione: opus interassile (ovvero il traforo della lamina d’oro), la tecnica cloisonné, lo sbalzo di provenienza romana, la smaltatura chemplevè (con la lamina scavata) che lascia in rilievo il contorno delle parti colorate, e il basse taille, nel quale lo smalto viene co

Un mondo che si espande

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Nei nostri articoli, abbiamo sempre cercato di dimostrare che il Medioevo non è stata un'epoca buia, se si escludono alcuni frangenti della sua storia. Specialmente nel basso Medioevo, si è avuto uno sviluppo fortissimo della società, dell'economia, e di conseguenza anche dell'urbanistica. Oggi guarderemo come i centri urbani, italiani ed europei, si sono insediati ed espansi fra il X ed il XIV secolo, mostrando come la società, a quell'epoca, fosse in perenne evoluzione. Vedremo che in molti casi saranno adottati modelli urbanistici sorprendenti, e che già proiettano l'Europa verso una nuova era, diversa da quella medievale. L'insediamento di Cittadella, in provincia di Padova Gli insediamenti altomedievali avevano la caratteristica di essere caotici, di sovrapporsi alle vecchie strutture, dando come risultato quello di avere vie strette e tortuose. Spesso abbiamo letto, nei libri di storia, che tali stradine curve, solitamente senza uscita, serviva

Il maniscalco

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Nel Medioevo, dopo l’anno mille, l’uomo riuscì a ridurre il consumo degli zoccoli dei cavalli mediante la ferratura chiodata, arrivando in tal modo a sfruttare al meglio e più a lungo, i suddetti animali. Deputati alla ferratura dei cavalli erano i maniscalchi: artigiani che provvedevano, talvolta, alla tosatura del pelo, alla cura della criniera e alla strigliata dell’animale. Ogni maniscalco aveva la propria bottega in periferia, solitamente accanto ad uno spiazzo dove, i clienti, potevano parcheggiare traini, calessi e carrozze. Alcuni artigiani stabilivano la propria sede di lavoro nelle vicinanze di una locanda o di una stalla a uso pubblico, per avere maggiori commesse di lavoro. Altri, accanto alla bottega, avevano una propria stalla, in cui tenevano i cavalli da ferrare. Maniscalco intento nella realizzazione di un ferro di cavallo I cavalli dediti al trasporto delle merci, che si muovevano su strade lastricate o brecciate, almeno una volta al mese, venivano sottopost

Historie Medievali: Le ricette della Tavola Rotonda

Le ricette che vi proponiamo oggi sono: INSALATA DI CIPOLLE MEDIEVALI 800 gr. Cipolle; 4 Uova; 3 gr Sale fino; 2 o 3 gr di Pepe; 3 gr di Spezie miste; 80 gr di Olio extravergine di oliva; 40 gr di Aceto di vino rosso; Dopo aver cotto le cipolle in acqua bollente a 250°C, rassodare 4 uova che poi devono essere pelate e tagliate a spicchi. Una volta che le cipolle sono cotte e raffreddate, si sbucciano, si tagliano a spicchi, si posano in una terrina con un condimento composto da sale, pepe e spezie miste. Infine, si aggiungono l'olio d'oliva e l'aceto di vino rosso. A questo punto, l'insalata va guarnita con i precedenti spicchi d'uova, dopodiché è pronta per essere servita a tavola. PASTELLO DI CAPRETTO. Pasta Brisè; 1 Kg di Capretto; Lardo quanto basta; Spezie odorose; Zafferano quanto basta; 200 gr circa di Formaggio fresco; 2 o 3 Uova; Pepe quanto basta; Prendere un capretto e ridurre la carne in pezzi minuti, soffriggere a fuoco forte i

La caduta di Costantinopoli

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Anno 1492: Cristoforo Colombo, convinto di essere sbarcato nelle Indie, ha in realtà scoperto un nuovo continente che verrà chiamato America. Come tutti abbiamo imparato a scuola, canonicamente in questo anno si pone fine alla vasta era medievale, durata più di mille anni. Ma la scoperta dell'America non è il solo avvenimento con cui si fa coincidere la fine del medioevo: un'altra circostanza a cui viene associata la fine di questa lunga era storica, è la caduta della seconda Roma, dell'erede della Città Eterna a cui, in corrispondenza della sua caduta, gli storici hanno posto il termine dell'età classica. Oggi, quindi, parleremo della caduta di Costantinopoli. Philippe de Mazerolles: assedio di Costantinopoli Anno 1453. L'Impero Bizantino è ormai il pallido ricordo del vasto regno che era all'inizio: tutti i territori in Asia Minore ed in Grecia sono ormai persi, e Costantinopoli stessa è ormai isolata. Gli Ottomani sono i nuovi padroni del Medio Orient

Il vino nel Medioevo

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Il crollo dell’Impero Romano portò ad una forte crisi per la viticoltura che, conseguentemente, causò un crollo di notevole entità anche nel consumo di vino. Questa crisi fu aggravata durante il periodo di influenza araba, fra il 600 e il 1000 d. C.. Il Corano proibisce di consumare bevande alcoliche, e di conseguenza, nei territori soggetti alla dominazione araba, venne sradicata una ingente quantità di vigne, al fine di evitare che l’uva venisse utilizzata per la produzione ed il consumo di vino. Mescita di vino rosso, Tacuinum sanitatis casanatensis (XIV secolo) A dare un nuovo slancio alla produzione di vino, nel Medioevo, fu la Chiesa cattolica, soprattutto mediante i monaci benedettini e cistercensi. Venne incentivato il ritorno alla produzione e al consumo di vino realizzando, nelle abbazie, scuole di vinificazione e centri di coltivazione e produzione. Queste opere venivano giustificate dalla necessità di produrre il vino per la celebrazione eucaristica. Nella Regola

Great Battle of Historie Medievali: La Battaglia di Bouvines

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Quel giorno del 27 luglio del 1214 presso la cittadina di Bouvines, ebbe luogo un'importantissima battaglia, quella di Bouvines, che fu lo scontro decisivo del primo grande conflitto internazionale tra la coalizione dell'esercito dell'Impero tedesco di Ottone IV e Ferdinando di Fiandra contro Filippo II Augusto , re di Francia. La battaglia ebbe luogo di domenica, cosa che contravveniva alla nota "Tregua di Dio", che, in epoca medievale, venne promossa dalla Chiesa cattolica per cercare di imporre un limite al dilagare della violenza, soprattutto in Francia, dopo il collasso dell'impero Carolingio nel IX secolo. Ancora oggi ci si chiede chi dei due schieramenti avesse rotto questa "tregua"; lo schieramento iniziale delle due fazioni era così composto: l'alleanza di Ottone IV insieme a Ferdinando di Fiandra , Guglielmo di Salisbury e Rinaldo di Dammartin, contava circa 25.000 uomini; sull'altro fronte capeggiava il re Filippo II Augusto

Viterbo

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Avignone e Roma, le due città che storicamente hanno ospitato i Pontefici. Oltre a queste due città, nell'epoca medievale ce n'è stata una terza che, per circa 24 anni, ha ospitato i Papi, e questo luogo è una città nel Lazio settentrionale: Viterbo. Palazzo dei Papi a Viterbo Centro neolitico, frequentato nell'epoca etrusca, Viterbo si afferma come Castrum longobardo in epoca altomedievale (VIII Sec. d.C.), posta a difesa della Tuscia, lungo il confine con il Ducato Romano, di dominazione bizantina. Nell'ambito della lotta fra longobardi e bizantini quindi, nasce l'insediamento vero e proprio della città. Nel secolo successivo, il colle su cui sorge la fortificazione, detto colle di San Lorenzo, risulta essere parte dei possedimenti della Chiesa Romana. Nell' XI Secolo, risultano esserci insediamenti intorno alla fortificazione che eleggono dei consoli, facendo del castrum un centro abitato che adotta un modello amministrativo tipico del libero comune.

La via Francigena

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Il successo dell'Impero Romano fu dovuto ad una fitta rete di strade che collegava, nel modo più veloce possibile, due punti distanti dell'Impero. Tale rete di strade si rese necessaria perché una delle ragioni di forza dell'antica Roma erano le comunicazioni ed i commerci. Durante l'alto medioevo, comunicazioni e commerci passarono in secondo piano per lasciar spazio alla difesa dei piccoli centri dal territorio infestato da malintenzionati e da una natura tutt'altro che amichevole; ragion per cui le strade, da diritte e comode, divennero tortuosi sentieri che si muovevano sulle creste dei rilievi. Ciò nonostante, vi erano alcune strade su cui avveniva un intenso passaggio: in particolare, c'era una moltitudine di persone che si muovevano, fra la Francia e Roma, per ragioni legate ai pellegrinaggi. Queste vie erano dette "vie Romee", ossia che si dirigevano a Roma. Il complesso di vie romee che dalla Francia e l'Inghilterra portavano a Roma, p