I gioielli nel Medioevo

Con l’approssimarsi della fine dell’Impero romano, le nuove influenze provenienti dall'Oriente, che hanno in Bisanzio la città simbolo, travolgono e mutano completamente l’atteggiamento della nobiltà nei confronti dei gioielli. Il nuovo concetto di ostentazione lussuosa prende a poco a poco piede, incentivato anche dall'arrivo delle popolazioni barbariche che progressivamente si stanziarono nei territori dell’Europa centrale. I longobardi, in modo particolare, essendo popolazione nomade, avevano una ricca e sofisticata tradizione nell'ambito di tale produzione lussuosa, e i suoi influssi sono riscontrabili anche nelle chiese lombarde, come nelle mura di S. Lorenzo a Milano.
Diverse sono le tecniche di lavorazione: opus interassile (ovvero il traforo della lamina d’oro), la tecnica cloisonné, lo sbalzo di provenienza romana, la smaltatura chemplevè (con la lamina scavata) che lascia in rilievo il contorno delle parti colorate, e il basse taille, nel quale lo smalto viene colorato in più strati.

"Gioiello del fondatore". Spilla del 1404. New College, Oxford
Particolarmente amate, nel Medioevo, saranno le superfici traslucide degli smalti e dei metalli, la sgargiante cromaticità delle pietre che evidenzieranno non soltanto la potenza del sovrano di turno, ma anche la forza del potere divino, che si manifestava attraverso i regnanti.
Magnifiche spille per chiudere i piviali, corone, arredi liturgici risplendono nella loro lucentezza e fanno mostra di tutta la loro opulenza. Successivamente poi, i gioielli saranno sempre più presenti, anche nell'arte. Le vergini di Pietro Lorenzetti e di Simone Martini portano spille a cerchio. Anche i santi vengono adornati di preziosi, come ad esempio, la Santa Chiara di Simone Martini che indossa un’aureola finemente decorata.

Spilla-reliquiario raffigurante un’aquila incoronata sullo sfondo di fiamme, simbolo della Boemia. Realizzata in Boemia nel XIV secolo, ora conservata al Museé de Cluny
In seguito, nei decenni in cui si diffonderà il Gotico Internazionale, le classi aristocratiche avvertiranno sempre più la necessità di accentuare la loro esclusività di casta.
Bottoni, ricami in oro, perle e pietre preziose, andranno a decorare le vesti femminili, mentre grosse cinture a borchie orneranno quelle maschili; foglie d’oro verranno inserite anche nei Libri d’Ore e in altri straordinari esempi di libri miniati.
Tutto il mondo che ruotava intorno al gioiello, può essere considerato come una vera a propria moda dell’epoca, che data anche l'uniformità delle produzioni artistiche del tempo, finì per essere connotata come definizione di uno stile italianeggiante, derivante da quello senese del ‘300, anche se ormai si era già entrati in una fase successiva. Lo stile ed il design italiano quindi, cominciavano a fare il loro ingresso nella scena europea.

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