Una rocca sospesa nel vuoto

L'Abruzzo è terra di castelli che si ergono da cime impervie ed inattaccabili. Quando un territorio è figlio di una terra aspra e che rievoca epoche passate, è molto facile trovare posti suggestivi che valgono la passeggiata del week end. Già in passato ci siamo occupati di uno dei castelli di questa regione dell'Italia centrale, oggi ne scopriremo uno nuovo, dal fascino altrettanto forte: Roccascalegna.

Il castello di Roccascalegna

Se già un castello su un'impervia montagna è difficile da attaccare, come deve essere assediare una rocca che si erge su pareti strapiombanti? Probabilmente sarà quello che avranno pensato i Longobardi, quando hanno dovuto costruire questo avamposto per la sorveglianza del Rio Secco,  intorno al VI - VII secolo dopo Cristo, affinché avessero un luogo strategico per tenere alla larga i Bizantini dai loro confini.

Il termine "Scalegna", presente all'interno del nome del paese, deriva dal francese antico "scarengia", ovvero burrone, dirupo; secondo altri, invece deriverebbe dal longobardo "aschar", ossia scala di legno. Infatti la scala di legno era il mezzo per giungere alla rocca dal sottostante paese. La scala di legno è presente anche nel simbolo del paese, ragion per cui, si ritiene che l'etimologia del nome più corretta sia questa.

Stemma di Roccascalegna, sulla destra è visibile la suddetta scala di legno

Inizialmente venne eretta una semplice torre di avvistamento a pianta quadrata, che guardava la valle sottostante; in un secondo momento, durante il periodo Angioino, ci fu l'ampliamento della torre che divenne un vero e proprio castello.

Torre di avvistamento, nucleo originario del castello

Il feudo, fino alla fine del medioevo, resterà proprietà della famiglia Annecchino; nell'epoca moderna verrà acquisito dai Carafa, che ne elimineranno la merlatura ed alzeranno le mura, oltre all'aggiunta di una torre circolare.

Prospetto delle mura, che risultano rialzate e con merlatura assente. Al centro, la torre circolare costruita dopo la fine del medioevo

Attraverso alterne vicende arriverà fino ai giorni nostri, dove finirà nell'abbandono. Il castello è stato restaurato e recuperato agli inizi del secondo millennio.

All'ingresso del castello si giunge attraverso una ripida rampa di scale: al termine di tale rampa, sono presenti i resti del ponte levatoio e, sulla destra, una torre di guardia, detta Torre di Sentinella.

Rampa di ingresso al castello con la Torre di Sentinella

Il cortile porta ad altre torri: la torre del carcere e la torre angioina; inoltre su di esso si affaccia la cappella, ad aula unica e priva di ogni ornamento, con una grondaia per la raccolta di acqua piovana che confluisce in una cisterna realizzata con materiali di risulta. Un' ulteriore rampa porta alla torre di guardia, costruita con muratura in pietra sbozzata e mattoni, con aperture ai quattro lati. Le mura del castello cingono lo sperone roccioso a strapiombo. Le mura sono realizzate in pietra leggermente sbozzata, ciottoli e frammenti di laterizi.

Cortile interno della rocca, con la cappella sullo sfondo

Il paese è cresciuto, in un secondo momento, a valle della rocca stessa, orientativamente intorno al XIV secolo. Esso è abbarbicato sul monte, alla base dello strapiombo su cui sorge la rocca.

Abitato di Roccascalegna

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