La Metallurgia nel Medioevo

Durante il medioevo, sapienti fabbri lavoravano il ferro per costruire meravigliose spade e armi bianche da utilizzare in guerra; ma come venivano forgiate queste armi?
Nel basso medioevo e anche durante l'alto medioevo, la qualità di acciaio utilizzato per fabbricare armi ed armature era di tipo "al carbonio", cioè una lega di ferro e carbonio, dove la quantità di quest'ultimo elemento era inferiore al 2.1%; infatti, oltre questo valore, le proprietà del materiale cambiano e si parla di ghisa. Gli acciai al carbonio si dividono in acciai dolci, con <1% di carbonio e acciai duri con tenore di carbonio >1%; in base alla differenza meccanica, i due acciai si dividono in: acciai dolci molto duttili e malleabili, la cui lavorazione è molto più facile ed hanno un ottima resistenza meccanica a trazione e compressione, essendo molto più resilienti; gli acciai duri invece, non sono molto resilienti e quindi possono spezzarsi facilmente, ma nel compenso sono molto più duri superficialmente e si temprano molto bene, cosa che li rende difficili da lavorare.

Iconografia medievale di un fabbro a lavoro e degli acquirenti
Quindi un acciaio duro era poco adatto a forgiare armi bianche, motivo per il quale si sceglieva un acciaio dolce, ma con un tenore di carbonio non alto. Al tempo, non si era in grado di determinare quanto tenore di carbonio fosse sufficiente da utilizzare durante la lavorazione; la lega la si otteneva da antenati di altoforni, in cui i mantici erano azionati da mulini o addirittura a mano, pertanto il ferro fuso veniva fatto colare in modo che entrasse a contatto con il carbonio e ne sciogliesse una parte, integrandola nella struttura una volta raffreddato. Da ciò si ricavava un acciaio o la ghisa.
La lega ottenuta veniva arroventata insieme a barre di ferro dolce in modo da avvolgerle tra di loro creando un treccia; con questo mix la treccia veniva ribattuta in modo da far saldare assieme i due materiali (tecnica chiamata bollitura), dando la forma desiderata. La battitura richiedeva ore di lavoro pesante, si ribatteva e lo si riscaldava fino a far saldare i materiali insieme dandogli la forma, ed eliminandone le impurità. Con questa procedura il materiale acquisiva robustezza e flessibilità. 

Fabbri a lavoro, da un manoscritto medievale
Le caratteristiche della flessibilità e della robustezza, erano conferite proprio dalla non perfetta omogeneità della lega. Difatti, il mix ottenuto dai due materiali con l'aggiunta di ferro dolce e dalla frequente battitura, rendevano questo materiale adatto alla forgiatura di armi bianche. I costi delle armi erano elevati, proprio perché la lavorazione era lunga e tutta fatta a mano; i materiali utilizzati non erano facilmente reperibili ed avevano un costo. Infatti, coloro che avevano la fortuna di possedere una spada, erano quasi sicuramente di alto lignaggio. Soltanto col tempo, il fabbro iniziò a produrre spade anche di media o bassa qualità.
Successivamente, la crescita dei commerci con l'oriente, la massiccia ricerca di cave per ogni tipo di industria e le guerre che caratterizzarono questo periodo, resero le armi di differente qualità artigianale dei veri e propri capolavori rifiniti nei minimi particolari.

Spada di Carlo Magno, Museo del Louvre

Commenti

  1. Contiene numerose imprecisioni, sarebbe doveroso studiare a fondo l'argomento in quanto è molto tecnico e non può essere liquidato con un articoletto da 5 minuti di lettura.

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