Il Ducato di Napoli

Abbiamo visto come è finita l'età classica in Italia passando in rassegna le guerre Gotiche e vedendo, dopo il loro epilogo, gli effetti che ebbero sul nostro territorio.
Terminiamo questa rassegna sulla fine dell'età classica in Italia, analizzando cosa successe a Napoli. A Napoli venne esiliato l'ultimo Imperatore Romano d'Occidente, Romolo Augustolo. La notizia della consegna, da parte di Odoacre re degli Ostrogoti, delle insegne imperiali all'Imperatore d'Oriente, non fece molto scalpore: già allora Roma era diventata una città di periferia, dato che la capitale era stata spostata a Ravenna, quindi lo sfascio dell'Impero d'Occidente venne vissuto in modo non traumatico. Furono appunto le guerre Gotiche a distruggere lo status quo, e da quelle macerie sarebbe nato qualcosa di totalmente nuovo.

Mappa del Ducato di Napoli, stretto fra i Principati di Salerno e di Capua

Dopo l'assedio e la conquista da parte del generale bizantino Belisario, Napoli era stata decimata nella popolazione. La città era comunque in una zona strategica, in un golfo ben protetto e circondata da alture; ragion per cui Belisario la fece ripopolare con genti del sud Italia e nordafricane. Il principale compito di Belisario però, era la riconquista della penisola italiana, quindi dovette lasciare Napoli. Intorno al 598 dopo Cristo, la città ebbe un Dux, ovvero un duce, condottiero di fiducia del generale delle truppe bizantine. Il Dux, nominato dal generale, per Napoli, fu Conone, che aveva mansioni prettamente militari, dato che per la gestione del territorio campano c'era un'altra figura, quella del Iudex. Il Dux, già mezzo secolo dopo, era divenuto la figura militare e civile più importante della città. Col tempo prese il nome di Duca, era nominato dall'Imperatore bizantino e sottoposto all'Esarca di Ravenna.
Come abbiamo visto precedentemente, nel VII secolo arrivarono in Italia i Longobardi; passata la loro minaccia, l'Imperatore Bizantino, Costante II, nominò duca Basilio, un funzionario locale. Da questa nomina, comincerà un lento percorso che affrancherà il ducato di Napoli dall'Impero: Stefano II, nel 763, coniò monete locali; nell'831 il ducato avviò una politica filo musulmana, per via della presenza in Sicilia degli Arabi, politicamente più influenti dei lontanissimi Bizantini; nell'840, Sergio I dichiarò la carica di duca ereditaria, e questo atto affrancò definitivamente il ducato dall'ex Impero Romano d'Oriente. Napoli si era espansa verso sud, in direzione del mare, in un periodo in cui le altre città si erano di molto ridimensionate.

Mappa di Napoli disegnata dallo storico Bartolomeo Capasso. E' sovrapposta la città ducale (in rosa) rispetto alla città ottocentesca (in grigio).

Il Ducato di Napoli fu coinvolto, fin dalla sua nascita e per tutta la sua esistenza, in una continua e quasi ininterrotta sequenza di guerre, principalmente difensive, contro la pressione dei suoi potenti e numerosi vicini. Tra questi, principalmente, i principati longobardi di Benevento, di Salerno e di Capua, i corsari saraceni, gli imperatori bizantini ed i pontefici. Nell'836 i Napoletani dovettero allearsi con i Saraceni per far fronte all'ennesimo assedio dei principi di Benevento (il quinto in venti anni); nell'846 e nell'849 invece, sconfissero la flotta saracena in due battaglie navali ad Ostia e Gaeta, con l'aiuto dei Bizantini e degli Amalfitani. Nel X secolo inoltre, dovettero difendersi anche dalle mire dell'imperatore Ottone II di Sassonia.
La storia di Napoli indipendente, stava comunque per giungere al termine: agli uomini del nord, i Normanni, nel 1027 vennero donati i territori di Aversa, a nord di Napoli, in quanto i mercenari del loro signore, Rainulfo Drengot, avevano affiancato i napoletani nella guerra contro il principato di Capua. Nel giro di un secolo, i Normanni sottometteranno tutto il sud Italia, Napoli compresa, dando vita al Regno di Sicilia.

Ruggiero II, re dei Normanni
Il primo re dei Normanni dell'Italia meridionale, Ruggiero II, stabilirà la capitale a Palermo, e Napoli finirà ai margini di questo Regno, perdendo la sua indipendenza.
La storia secolare del ducato ha così termine, ma non sarà l'inizio del declino di Napoli, bensì l'inizio di una storia che, nei quattro secoli successivi, renderà Napoli una delle realtà europee più importanti.

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