Le Origini del Panettone e del Pandoro - Parte II

Prima che i milanesi sviluppassero il panettone, in un'altra città, da un paio di secoli, aveva fatto la sua entrata in scena l'altro dolce protagonista delle tavole natalizie: a Verona, infatti, partendo da una ricetta che risaliva all'epoca romana, nel XII secolo nasceva il pandoro.

Il Pandoro

Il classico pandoro di Verona

La ricetta deriva da due ricette più antiche: una di Plinio il Vecchio, del I secolo dopo Cristo, ed un'altra risalente all'epoca degli Scaligeri e denominata Nadalin, del XIII secolo. Il Nadalin era un dolce basso, a forma di stella, coperto di glassa e farcito di uvetta e pinoli. Per favorirne la lievitazione, dal Nadalin vengono tolte uvetta e pinoli, inoltre l'altezza del dolce aumenta. Il dolce risultante, costituito da una pasta dorata, venne così chiamato pan de oro

Verona nel Medioevo. Questa immagine iconografica è stata usata da una famosa casa produttrice di pandori per decorarne le confezioni

Il pandoro è un'elaborazione complessa, che deve essere fatta per più fasi, in cui devono essere impiegati farina, zucchero, uova, burro, lievito e burro di cacao. Anche questo dolciume, esattamente come il panettone, ebbe un grande successo, tanto che i due dolci si contendono, tutt'oggi, il posto di dolce principale sulle tavole natalizie italiane.

Pandoro e panettone

La disputa su quale dei due dolci sia il migliore è molto accesa: chi non ama i canditi, preferisce il pandoro; chi invece ama l'uvetta, il panettone. Fatto sta che sono entrambi dolci secolari della tradizione italiana, importante lascito dell'era medievale.
In altre parole, panettone e pandoro sono patrimonio culturale italiano ed, in quanto tali, vanno tutelati affinché anche le future generazioni possano gustare queste leccornie natalizie.

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