I terremoti nell'Italia del Medioevo

L'Italia è una territorio sismico. Stretta nella morsa fra Africa ed Europa, che ogni anno si avvicinano fra loro di svariati centimetri, il suo territorio si deforma, creando sia le catene montuose degli Appennini che delle Alpi, che mari come il Tirreno. Questo comporta una forte attività sismica che, nel corso dei secoli passati, ha profondamente influenzato le civiltà che hanno abitato questo Paese. Si pensi che fra l'anno 1000 ed il 1490, si sono avuti ben 73 terremoti medio forti.

Miniatura di un terremoto

Non si hanno molte notizie per i terremoti nell'alto medioevo, ma sappiamo comunque che, nella seconda metà del primo millennio dopo Cristo, Roma, Benevento, Spoleto e l'Irpinia, subirono una serie di fortissimi terremoti.
Ma cerchiamo di capire quanto questa peculiarità della penisola ha influito sulla civiltà italiana medievale, attraverso una serie di esempi.

Il Colosseo
Tutti noi conosciamo la forma del Colosseo, che presenta una parte meglio conservata ed una parte che è arrivata a noi in condizioni peggiori.

Dall'immagine, si capisce come la parte di sinistra sia meglio conservata rispetto a quella di destra

Da dove deriva questa forma? Furono una serie di terremoti, fra il 443 d.C., il 484 d.C., ed il 1349, a far crollare la porzione sudoccidentale dell'anfiteatro Flavio. Nell'Alto Medioevo, prima delle Guerre Gotiche, il Basilio Decio Mario Venatio pagò di tasca sua le riparazioni al monumento, con l'intera città di Roma a riportare danni considerevoli; ma il 1349 fu l'anno in cui le arcate della porzione meridionale dell'anfiteatro più famoso del mondo caddero definitivamente. Il terremoto proveniva dall'area di Avezzano, nell'Appennino centrale; ed essendo i terreni sotto la porzione meridionale del Colosseo più sensibili alle onde sismiche, essi contribuirono al suo crollo.
Roma ci mise anni a rialzarsi da quel terremoto, con immaginabili conseguenze economiche e sociali. Non solo Roma, ma tutta l'Italia centrale fu sconvolta dall'evento. D'altronde, è sufficiente pensare che si hanno pochissime tracce della Roma medievale: uno dei motivi è ascrivibile ai forti terremoti che hanno interessato la storia dell'Italia centrale.

Il più forte terremoto mai avvenuto in Pianura Padana
Anche la pianura Padana ebbe a che fare con un potente terremoto e, a giudicare dai danni che causò, fu il più forte mai registrato in questa zona d'Italia. L'anno è il 1117, ed i documenti monastici, oltre che le epigrafi, ci dicono molto di quanto successe. Il 3 gennaio, una potente scossa fece danni da Piacenza a Verona, fino alla costa adriatica. La stessa Venezia riportò conseguenze.
A Verona, ad esempio, c'è la chiesa di San Pietro in Valle che ancora porta tracce di questo portentoso evento, che i sismologi ipotizzano essere stato uno sciame di più terremoti ad alta intensità.

Chiesa di San Pietro in Valle. Il campanile che sovrasta la chiesa è più stretto in alto: la parte più larga è databile all'alto Medioevo; quella più stretta invece è stata costruita dopo il 1117, e si ritiene sia una ricostruzione fatta dopo il terremoto

Influenza nell'arte
I terremoti hanno influenzato la cultura e la produzione artistica nel corso dei secoli. Nella basilica di San Francesco in Assisi, area sismica tristemente famosa, Giotto dipinge di un bambino morto nel crollo di una casa a seguito di un terremoto.

Affresco di Giotto nella basilica inferiore di Assisi

La stessa basilica ha subito più volte danni per via di vari terremoti nel corso della sua storia, e parte del patrimonio artistico medievale è andata persa per via di eventi di tale natura.

Dopo il terremoto del 1456, Filippino Lippi dipinge questa natività in un casa crollata e lesionata


La reazione della società
I terremoti, per via del numero di vittime, delle città distrutte, lasciano ampi strascichi psicologici nelle popolazioni colpite, tanto da essere visti come eventi sovvertitori e rovesciatori del mondo così come lo si conosce.
Con la media di un terremoto forte ogni 11 anni, ragion per cui, nella vita umana medievale, era possibile avere esperienza di almeno tre eventi sismici potenzialmente traumatici portanti morte e distruzione, viene normale comprendere come questo possa influenzare la vita dell'abitante del Medioevo. Un evento improvviso, misterioso, che rovescia il mondo in cui si vive, lascia spazio a più interpretazioni: il castigo divino per i peccati umani, ad esempio.
Alle soglie dell'anno Mille invece, il terremoto era visto come imminente arrivo dell'Anticristo; infine il fatalismo, spesso, accompagnava le interpretazioni e l'immaginario degli strati più popolari.
In sintesi, i terremoti hanno profondamente influenzato sia la società che le città italiane, accompagnando ciclicamente l'uomo medievale nel corso delle sue vicende.

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