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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

L'educazione del Paggio e dello Scudiero nel XIV-XV secolo

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L'educazione di un ragazzo del XIV-XV secolo iniziava da giovane, intorno agli 8 anni, quando veniva mandato dai genitori a vivere nel castello di un signore feudatario. Qui, assieme ad altri ragazzi più o meno della stessa età, doveva rendersi utile come paggio (servitore). I suoi compiti erano quelli di fare commissioni, recare messaggi e servire a tavola. Aiutava la moglie del signore e le sue damigelle, prendendosi cura dei loro cani da salotto o aiutando a reggere i loro strascichi che strisciavano a terra dietro gli abiti delle donne ricche. Il cappellano del castello o il tutore di famiglia gli insegnava a leggere e a scrivere. Il ragazzo imparava a comportarsi in società; ad esempio, gli veniva insegnato come accogliere gli ospiti e come sostenere le conversazioni imitando la famiglia del feudatario. Paggi durante il servizio delle vivande in un banchetto del XV secolo I paggi trascorrevano anche parte della giornata con i soldati del castello, imparando a cavalcare,

Great battles of Historie medievali: La Battaglia di Torrita

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La battaglia di Torrita , svoltasi nel 1358, fu tra le più lunghe del XIV secolo. Venne combattuta nei territori di Cortona , del " Chiugi " e di Torrita , tra la Repubblica di Siena  ed il Comune di Perugia  per il controllo di Montepulciano , dominata dalla potente famiglia dei Del Pecora, Signori di Valiano . Castello di Torrita Nel dicembre del 1357,  Cortona  ed il suo territorio vennero occupati dalle truppe perugine, appartenenti alla fazione popolare dei  Raspanti , capitanata da  Leggieri d'Andreotto . I Perugini, forti di 400 cavalieri e numerosi fanti comandati da  Leggieri , non riuscendo ad occupare  Cortona , si accamparono nei pressi della canova dell' Ossaia , determinati ad assediare la città.  Bartolomeo Casali , signore di  Cortona , per liberarsi dalla morsa dell'assedio, si alleò con i senesi, i quali assoldarono il capitano di ventura,  Anichino Di Bongardo , che si trovava nel territorio senese con un forte esercito, al soldo

Gli incendi nel Medioevo

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Sull'eco dei drammatici fatti accaduti a Parigi pochi giorni or sono, è interessante vedere come nel Medioevo gli incendi fossero frequenti e devastanti. Capiremo che quello che è capitato a Notre Dame, rispetto al passato, è paragonabile ad una banale scottatura. Raffigurazione di un incendio nel Medioevo I centri urbani medievali erano composti da case fatte prevalentemente in legno, addossate fra loro (basti pensare alle strade strette e tortuose tipiche delle città medievali), spesso non selciate e cariche di immondizia. Buona parte dei suppellettili e degli utensili in casa erano in legno, e le fonti di approvvigionamento d'acqua erano rare e mal dislocate. Inoltre la normativa edile non esisteva: tutto era lasciato all'iniziativa del singolo, ed i materiali di risulta, fra cui sicuramente legname, stracci ed altre sostanze infiammabili, spesso venivano lasciati per strada, che poteva così finire facilmente intasata. Con queste premesse, cosa sarebbe potuto and

I Gargoyles: mostri di pietra

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I più famosi sono quelli della Galleria delle Chimere di  Notre-Dame   a   Parigi : in essa, all'altezza di 46 metri dal suolo, si trovano le inquietanti e spettacolari statue, volute dall'architetto   Viollet-Le-Duc   nel XIX secolo. Si tratta di animali ibridi, a metà tra uccelli e mostri favolosi, che dalle torri di   Notre-Dame   fissano terribili e ricurvi la città. La più conosciuta è forse la chimera, ma tutte hanno ottenuto grande successo, al punto da diventare protagoniste di un cartone animato, di fiction, e anche personaggi della nota trasposizione cinematografica   Disney   del celebre romanzo di   Victor Hugo , " Notre Dame de Paris ". Gargoyle di Notre-Dame Ma qual è la genesi di queste creature? Come nascono e perché? Un buon modo per trovare una spiegazione è, come spesso capita, partire dall'etimologia del nome: il termine latino gurgulium, ovvero un'omatopeica che indica il rumore dell'acqua, il gorgoglìo, è passato in tutte le

L'uomo d'arme e il suo seguito

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Col miglioramento delle armature che avvenne nel corso del XIV e XV secolo, si ebbe un notevole aumento dei costi da parte dei nobili per acquistare armature di piastre, a differenza delle cotte di maglia dei secoli precedenti che costavano decisamente meno. Si calcola che, all'inizio del XV secolo, l'equipaggiamento difensivo di un cavaliere costasse due o tre volte più di quello di un fante. Vi era inoltre il gravissimo problema di cavalli, poiché i destrieri, ossia i robusti cavalli da guerra di cui necessitava la cavalleria pesante d'elite del XIV e del XV secolo, erano costosissimi e il loro numero era sempre insufficiente. Lo Stato garantiva il rimborso del valore del cavallo eventualmente perduto in guerra, ma questo comportava, per evitare truffe, una complessa procedura di valutazione e registrazione del cavallo al momento dell'entrata in servizio. Manoscritto miniato di un cavaliere del XV secolo in armatura italiana I rimborsi non potevano rappresentar

Proposte di lettura: I pilastri della Terra

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I Pilastri della Terra è un romanzo storico scritto da Ken Follett . Ritenuto da tutti il suo capolavoro, ne è stata tratta anche una serie televisiva. Il romanzo si apre con il prologo in cui è narrata una maledizione, e si svolge in un periodo che va dal 1135 fino all'epilogo che avviene nel 1174. Vari sono i personaggi fra la finzione e la realtà; uno di questi è Tom , che ha un sogno: costruire una cattedrale; altri sono Stefano di Blois ed Enrico II Plantageneto . Si scorge, fra le figure storiche, quella di Thomas Becket . È appena accennata la tematica della lotta religiosa, che contrappone le ambiziose figure di vescovi, priori ed abati. È un romanzo estremamente lungo, ma vale la pena leggerlo, in quanto Follett ha una scrittura coinvolgente ed accattivante. I colpi di scena sono continui, e rendono la lettura piacevole e scorrevole. I Pilastri della Terra sono un grande classico della narrativa contemporanea a tema medievale, un must da leggere per chi è appassi

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

Le ricette che oggi vi proponiamo sono le seguenti: PESCE SAN PIETRO IN SALSA DI ZAFFERANO Ingredienti: 300 gr. di filetto di pesce San Pietro; mezzo limone;  farina;  2 cucchiai di burro;  sale e pepe bianco. - Per la salsa 1 cucchiaio di cipolla grattugiata; 1 cucchiaio di burro;  2 punte di coltello di polvere di zafferano;  100 ml. di vino bianco;  100 ml. di brodo di verdure;  5 cucchiai di panna;  un pizzico di buccia di limone grattugiata;  sale e pepe bianco. Procedimento: Si prepara prima la salsa tritando la cipolla e facendola rosolare adagio nel burro; a questo punto aggiungere lo zafferano, il sale, il pepe e stemperare con il vino bianco. Far cuocere 2 minuti e aggiungere il brodo di verdure, lasciando consumare e restringere, per ridurre di circa la metà la salsa. Poi si passa alla preparazione del pesce, che va pulito, lavato in acqua fredda e, una volta asciugato, irrorato con il limone; dopodiché bisogna ricavarne dei filetti, con

Le vette dell'arte medievale: il Duomo di Orvieto

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Fra il XIII ed il XVI secolo, una ventina di artisti hanno lavorato su di una fabbrica della città di Orvieto che ha fatto la storia dell'arte: il duomo della città, infatti, è uno degli apici toccati dall'arte nell'era medievale. Oggi la esaminiamo insieme. Il Duomo visto dalla Torre del Moro Il Duomo è stato costruito per dare un degno spazio al corporale del miracolo di Bolsena (durante un'eucarestia a Bolsena infatti, l'ostia cominciò a sanguinare). Progettata in stile romanico (probabilmente da Arnolfo di Cambio ), la possente cattedrale domina la città, ergendosi imponente sopra tutte le altre case. Il reliquiario del corporale del miracolo di Bolsena, ragione dell'esistenza del Duomo di Orvieto Ai primi del trecento, Lorenzo Maitani ampliò la cattedrale in forme gotiche, facendola così diventare come la vediamo oggi. Il duomo è uno scrigno di arte: solo i mosaici presenti sulla facciata e le varie decorazioni presenti, meritano la visit

Il sapone nel medioevo

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Siamo tra l'800 e il 900 quando in tutta Europa si diffonde l'uso del sapone. Ad inventarlo, in realtà, come gli scacchi e le carte da gioco, sono gli arabi, che lo portano in Francia, dove la formula originaria viene migliorata e diventa perfetta per accompagnare bagni rigeneranti all'insegna del relax e del benessere. D'altra parte, se nella Grecia classica il bagno era considerato soprattutto un completamento dell'attività atletica (doveva essere preso con acqua fredda e rapidamente, per dare energia più che ristoro) i romani si lavavano tutte le mattine le braccia e le gambe e, ogni nove giorni, il resto del corpo, in occasione del giorno di mercato. Re Vencesilao al bagno Nel medioevo, però, la decadenza degli acquedotti mette in crisi l'utilizzo degli impianti termali: le campagne si spopolano e nelle città si instaurano abitudini che si scontrano con le più elementari norme igieniche, come l'allevamento in casa di animali domestici, polli, oc

I sarti nel medioevo

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Una delle categorie più importanti durante tutto il medioevo, specialmente nel periodo che va dal XIII secolo fino alla fine dell'età di mezzo, è quella dei sarti. Agli albori del Medioevo il sarto non era considerato come una delle migliori categorie artigianali del tempo, poiché dopo le invasioni dei popoli dell'est Europa, e a seguito della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il modo di vestire si omologò e poche classi sociali avevano l'opportunità di permettersi stoffe pregiate e intarsiate. Soltanto nel XIII secolo le categorie di artigiani si divisero in arti e corporazioni. Alcuni dei rappresentanti delle arti maggiori approfittarono dei contatti commerciali internazionali per ottenere più potere, infatti proprio la corporazione dei sarti, nei vari paesi, riuscì a conquistarsi una serie di benefici ed esenzioni fiscali. Un sarto a lavoro nella sua bottega. Manoscritto miniato.  Queste agevolazioni ne accrebbero la ricchezza. L'arte del taglio s