Le vette dell'arte medievale: il Duomo di Orvieto

Fra il XIII ed il XVI secolo, una ventina di artisti hanno lavorato su di una fabbrica della città di Orvieto che ha fatto la storia dell'arte: il duomo della città, infatti, è uno degli apici toccati dall'arte nell'era medievale. Oggi la esaminiamo insieme.

Il Duomo visto dalla Torre del Moro

Il Duomo è stato costruito per dare un degno spazio al corporale del miracolo di Bolsena (durante un'eucarestia a Bolsena infatti, l'ostia cominciò a sanguinare). Progettata in stile romanico (probabilmente da Arnolfo di Cambio), la possente cattedrale domina la città, ergendosi imponente sopra tutte le altre case.

Il reliquiario del corporale del miracolo di Bolsena, ragione dell'esistenza del Duomo di Orvieto

Ai primi del trecento, Lorenzo Maitani ampliò la cattedrale in forme gotiche, facendola così diventare come la vediamo oggi.
Il duomo è uno scrigno di arte: solo i mosaici presenti sulla facciata e le varie decorazioni presenti, meritano la visita alla chiesa.

La facciata del duomo

Nonostante la complessità, essa risulta armoniosa, equilibrata e dotata di continuità compositiva. I mosaici rappresentano storie del Vecchio, del Nuovo Testamento e del Giudizio Universale. I bassorilievi vennero scolpiti da Nino ed Andrea Pisano, che erano gli scultori più importanti dell'epoca.

L'interno del duomo

L'interno è composto da tre navate ampie e luminose, che presentano un soffitto a capriate lignee. Dieci grossi e alti pilastri circolari o ottagonali (cinque per lato) e archi a tutto sesto articolano lo spazio in sei campate. Nel complesso il corpo longitudinale è armonioso e permette di vederne, da ogni punto, tutte le parti, compreso il soffitto delle navate laterali. Il transetto consta in tre sole campate coperte da volte a crociera e non è sporgente: le sue estremità sono cioè al livello delle pareti laterali del corpo longitudinale. Dalle due estremità destra e sinistra si aprono, rispettivamente, le importanti cappelle di San Brizio e del Corporale. La pianta è terminata da un presbiterio a pianta pressoché quadrata, al di là della campata centrale del transetto.

Il presbiterio
Le pareti della navata centrale e i suoi pilastri sono caratterizzati dall'alternanza di fasce di basalto e travertino di matrice senese, che ripete la decorazione laterale esterna. Le pareti esterne delle navate laterali sono state lasciate in origine vuote, poi ricoperte da affreschi cinquecenteschi, infine dipinte a fine Ottocento con le attuali fasce bianche e verdi scuro, che riproducono i motivi della navata centrale.
Il duomo di Orvieto è uno dei grandi capolavori da vedere assolutamente almeno una volta nella vita, una delle vette raggiunte dall'arte medievale.

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