La Musica nel Medioevo

Quando parliamo di musica medievale, pensiamo subito a quella melodia veloce ed allegra che spesso ascoltiamo durante le rievocazioni storiche in giro per l'Italia o all'estero. Ma effettivamente quella musica non è altro che il punto di arrivo di un'evoluzione cominciata prima dell'anno mille.
La musica medievale, come quella antica risalente al periodo romano, è considerata come musica per accompagnare un banchetto, una festa o una celebrazione. Questa tipologia di musica veniva spesso improvvisata o comunque composta per quell'occasione; per questo c'era bisogno di bravura per suonarla bene e, per quanto detto sopra, non era possibile tramandarla ai posteri, in quanto essa non veniva trascritta. Di conseguenza veniva suonata una volta soltanto. Ad oggi, per questo motivo, non abbiamo numerose partiture delle melodie che si suonavano all'epoca. 

Suonatori - Dal Codex Manesse

Destino ben diverso si ha per la musica sacra o canto religioso, che doveva resistere a lungo nel tempo, poiché anche le cerimonie religiose venivano ripetute a lungo. La musica sacra aveva lo scopo di arricchire la preghiera e darle importanza; infatti i primi canti religiosi erano quasi parlati, e si ispiravano ai testi biblici.  Dal IV secolo in poi, si diffuse molto velocemente "l'inno", questo anche grazie alla sua semplicità melodica. Il canto religioso si arricchì a seconda della regione in cui veniva effettuato, ad esempio a Roma si ispirava alla musica ebraica e greca. In questo frangente papa Gregorio Magno (590-604) fece una revisione dei canti liturgici. Dal canto religioso romano nacque il canto gregoriano, che prese il nome proprio da Gregorio Magno. Con il canto gregoriano nacque la notazione neumatica (da neuma, forma arcaica della nota), mentre per il canto propriamente detto, esso si basava sulla monodia (cioè tutti i cantori cantavano la stessa melodia).

Strumenti musicali - pagina di un codice del XIII sec.

Dopo l'anno 1000 nacque la polifonia, con questo tipo di musica, due o più persone cantavano o suonavano insieme una diversa melodia. Infatti  nel XII secolo, presso la cattedrale di Notre Dame di Parigi, nacque una delle più importanti scuole polifoniche d'Europa, grazie a due grandi musicisti: Leonino e Perotino, i quali scrivevano musiche a due o più voci che venivano chiamate Oragna. Con la nascita della polifonia, si ebbe una nuova concezione della musica meno ideale, meno sprituale e più matematica, perché il comporre a 2 voci richiedeva di calcolare la durata dei suoni con una buona precisione. 
Suonatori - Cantigas de Santa Maria

Sempre nel periodo successivo all'anno 1000, la musica profana iniziò ad arricchirsi in Francia con dei poeti-musicisti che scrivevano poesie, che in seguito cantavano con melodie create da loro. A seconda dell'area in cui vivevano, venivano chiamati trovatori o trovieri. Infatti i testi cantati dai musici, menestrelli e trovatori erano vari, ma la maggior parte parlavano d'amore, differente dalla musica gregoriana o dal canto religioso.

Celebrazione - Manoscritto Gresley (Inghilterra 1500) 

Infine nel 1300 si sviluppò un "arte nuova", il cui nome fu tratto da un trattato di un insegnante francese chiamato Vitry. La caratteristica dell' Ars Nova fu quella di attribuire la polifonia a la musica profana. L' Ars Nova si sviluppò soprattutto in Italia e in Francia ed il suo massimo esponente di questa corrente musicale fu Guillame de Machault, che ci ha lasciato numerose composizioni sia sacre che profane molto raffinate e complesse. In Italia il musicista cieco Francesco Landino portò in risalto questa tipologia di musica grazie alla sua musica ad organo, ma poiché la sua musica la improvvisava non ci è pervenuto nulla. Infatti, conosciamo soltanto le sue composizioni vocali profane.

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