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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

L'abbazia di Sant'Ilario torna alla luce

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All'estremo occidentale della laguna veneta esisteva nel medioevo un'abbazia molto importante, l' abbazia di Sant'Ilario . Sorta nell'819 dopo Cristo ebbe un'importanza notevole per la Repubblica di Venezia , tanto che anche alcuni dogi si ritirarono a vita monastica fra le sue mura. Abbandonata nel corso del XV secolo e distrutta dai secoli, di essa se ne erano perse le tracce; fino a quando l'anno scorso l' Università di Ca' Foscari comincia una serie di indagini per scoprire la sua ubicazione precisa. L'idea dei ricercatori universitari è consistita di fare delle investigazioni con un georadar, uno strumento che attraverso le onde elettromagnetiche indaga i primi uno o due metri di suolo, in modo da trovare la precisa collocazione delle strutture. Archeologi a lavoro sul sito di Sant'Ilario Il Comune di Mira , dove oggi si trova l'abbazia, decide di finanziare tale progetto di ricerca e così gli archeologi, coordinati dal professor Sa

La piaga del ballo

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In Europa, a cavallo tra medioevo e rinascimento, più precismente tra il XI e il XVII secolo, si riscontrano una serie di bizzarri rapporti sulla cosiddetta "peste danzante", chiamata anche Danza di San Giovanni o Danza di San Vito , una piaga che nulla ha che fare con la peste di cui ci siamo occupati in passato ( parte I e parte II ). Le storie raccontano di gruppi di persone che iniziavano a ballare a un ritmo irregolare in un perenne stato di delirio, con a volte migliaia di partecipanti. In alcune delle epidemie più gravi, le persone continuavano a ballare, senza pensare ad altro, nemmeno a bere o mangiare, fino allo sfinimento. Una di queste piaghe si verificò intorno al 1374 ad Aquisgrana , nell'odierna Germania. Il racconto spiega: "[Le persone] formarono cerchi mano nella mano, e sembra che avessero perso tutti il controllo sui loro sensi, continuando a ballare per ore insieme, finché alla fine sono caddero a terra esauriti" .    "Ballo presidiato

Historie Medievali the family of: Casa d'Aragona, i rami cadetti

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In un  precedente articolo  abbiamo illustrato la famiglia d' Aragona , una delle più importanti del medioevo. Guardiamo ora insieme i rami cadetti di questa potente famiglia che ha segnato i destini di una fetta d' Europa . Sei sono i rami cadetti della casata, e adesso li andremo a scoprire insieme. Stemma d'Aragona Aragona d'Ayerbe Nel XIII secolo Giacomo d'Aragona fa un figlio illegittimo con la nobildonna Teresa Gil de Vidaure . Questo figlio, Pietro d'Aragona e Vidaure , otterrà la signoria del territorio di Ayerbe venendo così conosciuto come Pietro d'Ayerbe . Nel 1272 eredita dal padre una serie di feudi. Due discendenti di Pietro, nel XV secolo, avranno dagli Aragonesi di Napoli le famiglie Ayerbo d'Aragona , i cui membri saranno titolati come Principi di Cassano , e Cestari , i cui membri saranno titolati Conti di Scapoli . Stemma d'Ayerbe Aragona d'Empùries Nel XIV secolo Raimondo Berengario d'Aragona , figlio di Re Giacomo II e

Il mappamondo di Fra Mauro

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Un'opera che ha dell'incredibile, se consideriamo le conoscenze disponibili all'epoca della sua creazione: stiamo parlando del Mappamondo di Fra Mauro . Realizzato in varie fasi fra il 1448 e il 1460, per opera del monaco camaldolese Mauro , il quale visse e operò lungamente nel monastero dell'Isola di San Michele a Venezia, esso può ritenersi per la sua fattura, per l'aspetto monumentale e, ancor più, per la storia della sua composizione e per il contenuto geografico, il più importante documento della cartografia veneziana nel periodo di transizione fra la concezione medievale del mondo e quella che si andava affermando a seguito delle nuove conoscenze apportate dai viaggi di esplorazione e dalle navigazioni.  Al mappamondo non lavorò solo il frate camaldolese, ma anche un altro famoso cartografo veneziano, Andrea Bianco , già noto per almeno due opere precedenti.   Mappamondo di Fra Mauro Questo mappamondo è disegnato "sottosopra": si può osservare, infa

Proposte di lettura: eretiche ed eretici medievali

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L'eresia è quella dottrina che si oppone alla verità rivelata della chiesa cattolica. Nel corso del medioevo tantissimi sono stati coloro che hanno criticato tale dottrina, non conformandosi così a essa. Si tratta di uomini e donne che hanno vissuto un libero moto di cultura che è stato contrastato dalle istituzioni ecclesiastiche. Così ecco Bogomil, Arnaldo da Brescia, Valdo di Lione, Dolcino da Novara, John Wyclif, Jan Hus , i valdesi, i catari, i templari, i lollardi e gli hussiti, al fianco dei quali emergono numerose figure femminili, quali Guglielma, Margherita detta Porète, Margherita detta la bella, Giovanna d'Arco e tanti altri ancora. Marina Benedetti , storica dell'Università degli studi di Milano , in questo saggio raccoglie e ordina lo stato delle conoscenze sui movimenti eretici e sui principali personaggi che in epoca medievale hanno sfidato lo status quo della Chiesa, pagando spesso con la vita le loro scelte di libertà. L'eretico, infatti, sceglie di d

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo un paio di ricette a base di pollo del '300: LIMONIA DI POLLO (XIV sec.)   Ingredienti: 1,4 kg di pollo; 30 gr. di lardo a fette; 1 cipolla; 500 ml di brodo di carne; 40 gr. di maizena (amido di mais); 100 ml di succo di limone; spezie a piacere rosmarino, salvia, timo.   Procedimento: Mettere i pezzi di pollo in acqua e sale per almeno 30 minuti; lavarlo e asciugarlo un po’. Tritare la cipolla e farla rosolare a fiamma bassa, nelle fettine di lardo; aggiungere poi il pollo e lasciarlo colorare da tutti i lati. Spolverizzare con la maizena e mescolare; irrorare con il brodo, aggiungere le spezie e portare a cottura con coperchio leggermente appoggiato, per un'ora.  In quest’ora mescolare di tanto in tanto, per far cuocere in modo uniforme i pezzi di pollo.  Trascorsa l’ora di cottura versare nel pollo il succo di limone, mescolare, controllare la sapidità e far cuocere ancora per 10 minuti. Si sarà venuto a formare un fondo di

Historie Medievali feudal Japan: la città di Magome

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Se si vuole assaporare l'atmosfera del Giappone feudale , provate ad andare nella parte centromeridionale dell'isola di Honshu : immersa nelle verdeggianti montagne della Prefettura di Gifu troverete la caratteristica città di Magome . Uno spettacolare scorcio di Magome Posizionata su una delle antiche strade principali del Giappone, dette Nakasendō ( 中山道 ), termine che significa " strada centrale di montagna ", era la quarantatreesima stazione sulle 69 che separavano la capitale Edo  (l'odierna Tokyo ) da Kyoto , città a cui abbiamo dedicato alcuni articoli come quello sul quartiere di Gion ( link qui ) e il tempio di Kiyomizudera ( link qui ). Il villaggio venne fondato nel 1215 durante il periodo Kamakura , mentre nel primo periodo Edo viene formalizzata come stazione postale; ciò permette al villaggio di diventare meta di mercanti oltre che punto di passaggio per i vari Damyo che viaggiavano da una capitale all'altra dell'arcipelago nipponico, essen

Great battles of Historie Medievali: la battaglia della Meloria

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La battaglia della Meloria sancì la definitiva sconfitta di Pisa e il conseguente predominio marittimo della città di Genova . Dopo i grandi contrasti verificatisi nei secoli precedenti tra la Repubblica di Genova e quella di Pisa , lo scontro definitivo avvenne nell’agosto del 1284. Allora parte della flotta genovese era ormeggiata presso Porto Torres , in Sardegna, allora territorio conteso tra le due repubbliche . Il piano dei pisani era di colpire la flotta ligure, in netta superiorità (circa settantadue galee) per poi affrontare la rimanenza e chiudere per sempre il conto con i genovesi. Le battaglie navali si susseguirono a ritmo frenetico senza però portare ad una conclusione definitiva del conflitto. Il 6 agosto 1284, avvenne lo scontro fatale nelle acque presso Meloria , isola a largo di Livorno . L’armata pisana entrata con 70 galee, al comando del podestà Alberto Morosini , in acque genovesi venne inseguita dalle galee liguri, comandate da Oberto Doria e Benedetto Zacca

Historie medievali the life of: Goffredo di Monmouth

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Quando vi chiederete da dove arrivano le storie di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda, ricordatevi di questo nome: Goffredo di Monmouth . Chi era costui? Goffredo era un uomo di chiesa e studioso inglese: nato a Monmouth , un paese del Galles , nel 1100, sarà colui che inizierà le storie del ciclo arturiano che tutti conosciamo. Scopriamo insieme la storia della sua vita. Miniatura ritraente Goffredo di Monmouth Piuttosto vaghe sono le informazioni ottenute sulla sua infanzia: dovrebbe essere nato da una famiglia bretone ed educato in un monastero benedettino; questo dovrebbe averlo spinto a farsi monaco. Diventato adulto si trasferisce ad Oxford , dove farà il canonico nella chiesa di Saint George e nel frattempo si laureerà all'omonima università. Lì incontrerà il diacono Gualtiero, che lo ispirerà e lo consiglierà nello scrivere la Historia Regum Britanniae . Prima di essa però, nel 1135 comincerà a scrivere le Profezie di Merlino , raccolta di profezie di un bardo p