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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

I ritrovamenti di Champ Blanchard

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Siamo nel cuore della Francia , nel dipartimento della Loira per la precisione; nella piccola e ridente cittadina di Distré gli archeologi dell' INRAP , istituto nazionale di archeologia francese, hanno fatto una scoperta piuttosto interessante all'interno del distretto commerciale di Champ Blanchard , a sud della cittadina: su un'area di due ettari hanno ritrovato numerosi resti risalenti a un periodo compreso fra il X ed il XV secolo. Vediamo insieme di cosa si tratta. Uno dei cunicoli rinvenuti a Distré Quelli rinvenuti sono i resti di una casa databile fra il X ed il XII secolo, circondati da un fossato di circa 3000 metri quadri. La struttura della casa era di circa 50 metri quadrati, costruita in epoche successive ed era dotata di una cantina di circa 25 metri quadri; nel cortile recintato dal fossato invece, sono stati rinvenuti una trentina di silos per lo stoccaggio delle derrate alimentari. Uno degli elementi interessanti della scoperta è stato un pozzo profondo

La vita di corte nel medioevo

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La corte medievale era un microcosmo pulsante di vita, politica e cultura. Ruotava attorno alla figura del signore feudale che - fosse un re, un duca o un conte - rappresentava il centro del potere e della ricchezza locale. Ma la vita di corte non era solo lusso e frivolezza: era anche un luogo di intrighi politici, di formazione per i giovani nobili e di sviluppo di nuove forme di arte e letteratura. Vita di corte, da “Les Très Riches Heures du Duc de Berry” La società di corte era rigidamente gerarchica. Al vertice si trovava il signore e la sua famiglia, seguiti dai nobili di alto rango, dai cavalieri, dai funzionari e dai chierici. Più in basso c'era la servitù, che comprendeva domestici, artigiani e contadini. La giornata a corte era scandita da una serie di rituali ben precisi. Il mattino iniziava con la messa, seguita da un pasto collettivo. Il signore poi si dedicava agli affari di governo, ricevendo ambasciatori, impartendo ordini e amministrando la giustizia. I

Proposte di lettura: Archeologia del Medioevo

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  Il Medioevo è un'era che si è stratificata per circa un migliaio di anni, lasciando così architetture e manufatti che, nel loro insieme, aiutano a ricostruire contesti e paesaggi. Questa, come abbiamo sempre detto, è un'era di profonde trasformazioni per il continente europeo: nascono stati, realtà insediative, nuovi modi nell'abitare e nel vivere, nonché nuove relazioni sociali. Francesca Romana Stasolla , archeologa dell' Università La Sapienza di Roma , attraverso la sua disciplina, ci guida in questa millenaria evoluzione del Medioevo euro-mediterraneo, per poi affrontare i temi che sono attualmente sul tavolo degli storiografi, nonché i manufatti con i quali la comunità archeologica ha ricostruito la storia di questo pezzo di cammino di umanità. Edito da Mondadori nel 2023, questo è un testo che sicuramente può attirare la vostra attenzione se siete appassionati di archeologia medievale. Se la recensione ti ha incuriosito, puoi acquistare il libro a questo link

Il mistero dei vichinghi senza testa

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Un macabro ritrovamento archeologico ha sconvolto gli esperti e acceso la fantasia del pubblico: una fossa comune contenente i resti di 54 scheletri vichinghi senza testa è stata scoperta durante gli scavi per la Weymouth Relief Road, nel Dorset . La scoperta, avvenuta poche settimane fa, ha portato alla luce una scena raccapricciante: i resti, risalenti all'alto medioevo (tra il V e il X secolo), erano stipati in una fossa poco profonda all'interno di una cava romana in disuso. 51 teschi giacevano in una pila separata su un lato della fossa, alimentando il mistero su questa barbara esecuzione.   Il sito con gli scheletri e i teschi ritrovati Le analisi scientifiche hanno confermato che i resti appartenevano a uomini di origine scandinava, per lo più di età compresa tra la tarda adolescenza e i 25 anni. La mancanza di ferite da battaglia suggerisce che non fossero guerrieri caduti in combattimento, ma più probabilmente prigionieri giustiziati. Le ragioni della decapitazione

Historie Medievali the family of: Hohenstaufen

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ORIGINI Hohenstaufen è un termine tedesco che significa " Alto Staufen ": indica una località delle Alpi sveve dove questa famiglia, legata a doppio filo con le sorti dell' Italia meridionale fra il XII ed il XIII secolo, ha avuto origine col suo primo castello. Il casato vede la luce nel 1079 quando il nobile cavaliere Federico , detto il vecchio, riceve dall'Imperatore il titolo di Duca di Svevia , un'importante regione sita nell'odierna Germania meridionale. Per dare legittimità e prestigio alla casata, gli Hohenstaufen si inventeranno una genealogia che però le evidenze archeologiche smentiranno. Federico I di Svevia, fondatore della casata CONTESTO GEOGRAFICO Quella degli Hohenstaufen è una famiglia imperiale: Federico I, infatti, avrà come nipote Federico Barbarossa , che col figlio Enrico VI e il nipote Federico II di Svevia , saranno Sacri Romani Imperatori , portando così all'apice il prestigio di questa famiglia. Alla luce di questo aspetto,

L'unicorno nel medioevo

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L'unicorno, creatura mitologica con un unico corno a spirale sulla fronte, ha affascinato l'umanità per secoli. Nel Medioevo, in particolare, l'unicorno assunse un ruolo di primaria importanza nella cultura e nell'arte. Le sue prime raffigurazioni risalgono all'antico Egitto e alla Grecia , ma è nel Medioevo che la sua figura si arricchisce di significati simbolici e religiosi. Il bestiario, genere letterario molto diffuso all'epoca, descrive l'unicorno come un animale feroce e selvaggio, capace di essere domato solo di fronte a una vergine pura.   Particolare da La Dame à la licorne, arazzo fiammingo del XV secolo. Hôtel de Cluny L'unicorno diventa simbolo di Cristo : il suo corno rappresenta la purezza e la verginità della Madonna , mentre la sua caccia simboleggia la Passione. La sua natura selvaggia viene domata solo dall'amore e dalla purezza, come Cristo che si è incarnato nel grembo di Maria . L'unicorno rappresenta anche le virtù cavaller

Le vette dell'arte medievale: la basilica di San Vitale

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In un articolo di molti anni fa , accennammo ai monumenti più belli di Ravenna ; fra quelli che al tempo illustrammo sinteticamente, oggi ve ne mostreremo uno in particolare, che nonostante siano passati quasi 1500 anni è ancora lì, intatto, arrivato a noi come testimonianza di un lontano passato: la basilica di San Vitale . La basilica vista dall'esterno Fondata nel 532 dopo Cristo, poco dopo che la città era stata riconquistata dall'imperatore romano d'Oriente Gustiniano , terminata nel 547, ben 15 anni dopo, rappresenta un modello emblematico di arte e architettura bizantina. La basilica è un unicum, perché fonde elementi dell'architettura classica romana a quelli dell'architettura e dell'arte bizantina: infatti, guardandola da fuori, ricorda vagamente nelle forme e nell'aspetto una basilica classica di epoca romana. Di pianta ottagonale, con abside poligonale all'esterno e circolare all'interno, vi si accede attraverso due porte, una opposta all&

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Benritrovati nella nostra cucina. Ecco le ricette che vi proponiamo oggi:     FRITTATA DOLCE ALL'ARANCIA (XV sec.)   Ingredienti:   4 uova; 1 arancia; zucchero; strutto.   Procedimento: Spremere l’arancia e sbattere le uova con il succo, quindi aggiungere un cucchiaio di zucchero. Sciogliere lo strutto in una padella e cuocere la frittata per circa cinque minuti a fuoco basso senza girarla. Servire la frittata ancora calda.  MINESTRA DI GALLINA E FINOCCHIO (XIV sec.) Ingredienti: gallina; finocchio; spezie (zafferano, pepe bianco, cannella); uova; sale.   Procedimento: Tagliare la gallina a pezzi e lessarla con due pizzichi d’acqua per circa un’ora e mezza, quindi aggiungere il finocchio tagliato in quattro pezzi e cuocere per altri 20 minuti. Macinare le spezie nel mortaio e aggiungerle al finocchio e alla gallina. Dopo un paio di minuti, togliere dal fuoco. Nel frattempo, cuocere le uova in camicia. Metterle delicatamente in acqua calda appena sotto il punto di ebollizione

Historie medievali feudal Japan: la katana

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La katana è forse la spada giapponese più famosa ed iconica che si conosca. Simile nella forma ad una scimitarra, ma con un'impugnatura a due mani, essa è divenuta un vero e proprio simbolo del paese del Sol Levante e dei samurai. Costruirla richiede un procedimento estremamente complesso ed accurato, e oggi vedremo insieme come è nata. Un esempio di katana Siamo nel pieno del periodo Muromachi , fra il 1392 ed il 1573, e precisamente alla fine del XV secolo, durante il periodo degli stati belligeranti. Sui campi di battaglia comincia a farsi strada una nuova tipologia di sciabola molto apprezzata dai samurai: è lunga oltre due shaku  (尺), cioè poco più di 60 centimetri, e veniva portata alla cintura col filo rivolto verso l'alto, in modo da sfoderarla velocemente e non danneggiarne il sottilissimo filo che la rendeva estremamente tagliente. Ma come nacque l'idea di forgiare questi autentici capolavori famosi in tutto il mondo? Tutto cominciò alla fine del IV secolo, duran