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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Historie Medievali feudal Japan: i monaci guerrieri

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Nel corso del periodo Heian, di cui abbiamo parlato in un articolo passato che potete consultare a questi due link ( prima parte , seconda parte ), possiamo incontrare un particolare tipo di figura, lo “ Sōhei ” (僧兵) ovvero “Monaco guerriero”. Potenti tanto da costringere alcuni Daimyō a collaborare con loro, faranno il bello e il cattivo tempo fino a quando, nel 1580, non verranno destituiti in quanto troppo pericolosi. Scopriamo insieme la loro storia. Uno s ō hei Come noto, i testi buddhisti parlano chiaro riguardo l’uso proibito delle armi e della violenza, ma nonostante ciò i monaci sostengono che per proteggere il Dharma buddhista da chi tenta di profanarlo, sia lecito il loro uso. Quando arrivò il periodo Heian, i buddhisti consolidarono e affermarono la loro presenza sull'arcipelago giapponese: i monaci, con la loro sete di potere, spaventarono così tanto l’élite alla corte Heian, che venne istituita una legge chiamata “ Sōniryō ” (giap. 僧尼理法) letteralmente " legge pe

Il re nel parcheggio: il ritorvamento di Riccardo III

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La scoperta che vogliamo approfondire oggi, risale a qualche anno fa, ma vale la pena di essere raccontata, perchè riguarda una delle personalità più dibattute e reprobe della storia britannica. Passato alla storia come un personaggio dai tratti terrificanti, simbolo della malvagità e della bassezza a partire soprattutto dall'epoca elisabettiana, durante la quale William Shakespeare ne immortalò le gesta in una delle sue opere più celebri, Riccardo III rimane un controverso enigma per gli studiosi: oggi, quel sovrano sul quale sono stati scritti fiumi di inchiostro e pronunciate migliaia di condanne morali, riemerge dalle pieghe del passato e svanisce quell'aura di mistero di cui la sua figura è stata sempre circondata.  Fu un ritrovamento eccezionale per gli studiosi della University of Leicester , quando annunciarono i risultati degli esami del DNA condotti sui resti ossei appartenenti ad un individuo di sesso maschile, venuti alla luce nel settembre del 2012.   Ritratto di

Le vette dell'arte medievale: la basilica di Sant'Antonio

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Nel nostro viaggio per la  Padova Urbs Picta , itinerario fra i cicli pittorici patavini tutelati dall'UNESCO di cui abbiamo scritto l'articolo di riferimento a  questo link , altra tappa fondamentale è sicuramente la Basilica di Sant'Antonio . La facciata della basilica di Sant'Antonio da Padova Questa basilica ospita le reliquie di Sant'Antonio da Padova , uno dei santi più importanti dell'epoca medievale. La costruzione cominciò nel 1238 per poi finire nel 1310, in una zona allora periferica della città, per dare un sepolcro nel luogo desiderato dal santo prima di morire. Modifiche all'assetto della basilica furono apportate fino al XV secolo, quando assunse l'aspetto che vediamo oggi. È caratterizzata da una perfetta armonizzazione di diversi stili: la facciata a capanna romanica; i contrafforti che si sviluppano fino a diventare archi rampanti in stile gotico che, in parallelo, scandiscono con regolarità lo spazio e le cupole in stile bizantino, med

Proposte di lettura: Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo

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"Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo" lo firma la storica e compianta Chiara Frugoni , e non c’è titolo più adeguato, spunto di riflessione dal tempismo migliore. Servono solo i lettori, la pazienza di cogliere i collegamenti, comprendere che quel passato lontano, il medioevo per l'appunto, è terribilmente presente. Che le nostre paure, contemporanee, sono figlie di quelle paure di cui Chiara Frugoni ci fornisce uno straordinario affresco. Il libro si suddivide in "La paura della fine del mondo, La paura della fame e della miseria, La paura del diverso, La paura delle malattie, in particolare la lebbra, La paura delle epidemie, la peste".  In questo testo Frugoni si concentra, come si può facilmente intuire, in particolare su un archetipo umano importantissimo, la paura, ed è sorprendente quanto le paure che assillavano gli uomini, le donne e i bambini del Medioevo, siano in realtà molto simili a quelle che ci ritroviamo ad affrontare in questo

Il Connestabile

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Durante il basso Impero Romano era nata la figura del "C omes Stabuli ", sovrintendente alle scuderie del sovrano. Questa figura verrà ripresa anche nei regni romano barbarici (di cui abbiamo parlato qui ) e si porterà avanti fino alla fine del Medioevo e all'inizio dell'età moderna, ed il nome "C omes Stabuli ", nel corso dei secoli, verrà volgarizzato fino ad arrivare al termine di "C onnestabile ". Oggi parleremo di questa figura. Il re di Francia consegna la spada di connestabile ad un nobile Il Connestabile, o Gran Connestabile, era un alto dignitario a capo della cavalleria dell'esercito reale come luogotenente del sovrano. Francia e Regno di Napoli sono i due stati che hanno adottato spesso questa figura. In Inghilterra invece, il Gran Connestabile aveva il compito di risolvere le dispute su questioni cavalleresche, rivestendo il ruolo di giudice. E' interessante la figura del connestabile nel Regno di Gerusalemme , durante il per

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo un paio di ricette facilmente replicabili in casa:     TRIA DI VERMICELLI (XIV secolo)   Per prima cosa, andremo a preparare i vermicelli.   Ingredienti:   300 gr. di farina di grano duro; un uovo; acqua; sale.   Procedimento: Impastare la farina con un pizzico di sale, un albume e un po’ d’acqua finché l’impasto non diventa molto duro e raggiunge una consistenza omogenea. Prendere pezzetti di impasto e formare fili sottili con le mani, simili a piccoli vermi.   Ora passiamo alla preparazione del piatto vero e proprio. Ingredienti: 150 gr. dei vermicelli preparati in precedenza; 300 gr. di mandorle pelate; 80 gr. di zucchero bianco di canna; spezie (zafferano, chiodi di garofano, cannella); sale.   Procedimento: Per preparare il latte di mandorle, macinare le mandorle nel mortaio e stemperarle con un po’ d’acqua, poi passare il liquido al setaccio. Mettere a bagno lo zafferano in acqua tiepida e macinare le spezie. Bollire un po’ d

I placiti campani

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Quattro testimonianze scritte su pergamena, di cui una eternata nel marmo, redatte fra il 960 ed il 963 dopo Cristo, rappresentano il primo documento in lingua volgare e che formerà, nei secoli a venire, la lingua napoletana o meridionale, un gruppo di dialetti aventi regole grammaticali e sintattiche piuttosto simili, che si diffonderà fra l' Abruzzo e la Calabria  prendendo dapprima il nome collettivo di Volgare pugliese ; poi, non appena la città principale dell'Italia meridionale diverrà Napoli , diventerà preponderante su tutti la versione partenopea del pugliese, dando così vita al napoletano .  I documenti che testimoniano la nascita di questa lingua volgare hanno il nome di " Placiti Campani ". Il placito capuano, in una lapide a Capua Si tratta, per la precisione, di quattro testimonianze giurate (registrate tra il 960 e il 963) sull'appartenenza di certe terre ai monasteri benedettini di Capua , Sessa Aurunca e Teano ; essi rappresentano i primi docume

Gli "zombie" nel medioevo

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Una scoperta a metà tra il raccapricciante e l'horror: i resti brutalizzati di sette adulti e tre bambini vissuti durante il Medioevo nel villaggio di Wharram Percy , un sito abbandonato nel North Yorkshire (Gran Bretagna), hanno convinto gli scienziati dell'Università di Southampton di trovarsi innanzi agli esiti di un macabro rito, effettuato per scongiurare il ritorno in vita dei morti. In pratica i compaesani delle vittime avevano paura degli zombie, e così hanno trattato i loro corpi per prevenirne potenziali 'aggressioni'. All'epoca, infatti, era credenza popolare diffusa che le persone considerate cattive o strane, una volta morte, potessero risvegliarsi di notte dalle loro tombe per tormentare i vivi, ma questa è la prima volta che viene trovato un sito di sepoltura ideato proprio per scongiurare questo pericolo immaginario. Ricostruzione del villaggio di Wharram Percy Benché furono recuperati nel lontano 1963, i 137 reperti ossei di Wharram Percy sono sta

Historie Medievali the life of: Jacques de Molay

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Nato in Borgogna alla metà del XIII secolo, fu l'ultimo Gran Maestro dell'Ordine Templare, di cui abbiamo parlato qui . Della sua infanzia non si hanno notizie, ma sappiamo che nel 1265 venne accolto all'interno dell'ordine nella cittadina di Beaune . Jacques De Molay Soltanto a partire dal 1270 il nome di Jacques di Molay riaffiora negli annali. Lo si vuole in " Outremer ", nome con cui in quei tempi veniva chiamata la Terra santa. Nel 1285 venne nominato conte di San Giovanni d'Acri , città fortificata su cui abbiamo scritto un articolo sui suoi tunnel, ma nel 1290 si stabilì a Cipro e pertanto non poté partecipare alla difesa di San Giovanni d'Acri nel 1291. Sempre nel 1291, in occasione di un concilio dell'Ordine, Jacques manifestò la sua insoddisfazione riguardo la situazione interna e dichiarò il proposito di introdurre cambiamenti. A partire dal 1294 ricoprì la carica di capo dell'Ordine. Venerdì 13 ottobre 1307 venne arrestato ass