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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

La fine di un'era

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In un precedente articolo  abbiamo visto qual è stato il periodo in cui la penisola italiana ha toccato il fondo durante il Medioevo, ossia durante le Guerre Gotiche. Continuiamo a vedere come è proseguita la vicenda, e quali macerie ha lasciato sul nostro territorio. Rappresentazione artistica della battaglia dei monti Lattari Nel 552 dopo Cristo Narsete è di nuovo in Italia passando per la laguna veneta, in quanto i Franchi gli impediscono di passare via terra. In Umbria, dalle parti dell'odierna Gualdo Tadino, becca Totila ed il suo esercito, che dopo un'asprissima battaglia batte in ritirata. Totila morirà nei pressi di Caprara, e Narsete congedò i suoi mercenari di origine longobarda, in quanto si davano ad eccessivi saccheggi e stupri. Mentre i Bizantini riconquistano l'Italia centrale pezzo per pezzo, a Pavia, capitale degli Ostrogoti, viene eletto come re Teia. I barbari al servizio dei Bizantini, giunti a Roma, la saccheggiarono e la depredarono, gettando su

Great Battle of Historie Medievali: La Battaglia della Guazzera

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La battaglia della Guazzera fu combattuta nel 1276 tra i Torriani (famiglia della nobiltà lombarda) e Visconti (antichissima famiglia nobiliare dell'Italia settentrionale). Il nome deriva dal torrente che attualmente segna il confine tra il comune di Ranco e quello di Ispra. Questa battaglia rientra tra le tante combattute da queste due fazioni durante la guerra civile che sconvolse il milanese, dopo l'elezione alla cattedra arcivescovile di Ottone Visconti . Ispra oggi, molto probabilmente il paesaggio era simile al tempo della battaglia La battaglia  va inserita in un contesto di più tentativi delle truppe dei banditi Visconti per aumentare la pressione sul confine occidentale del territorio milanese. I Visconti avevano raccolto a loro supporto alleati nel piemontese, da Ivrea, Vercelli, Biella, Novara; con queste forze puntavano a raggiungere Milano, varcando il Ticino. Lungo il cammino conquistarono la roccaforte di Angera, in modo tale da mostrare subito le intenzi

Historie Medievali The life of: Giovanna II di Napoli, mangiatrice di uomini

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Il 2 febbraio del 1435, moriva a Napoli Giovanna d’Angiò. Appartenente al ramo dei d’Angiò-Durazzo, la bella e intrigante nobildonna divenne regina di Napoli alla morte del fratello Ladislao, nel 1414, con il nome di Giovanna II. Seppe barcamenarsi tra Luigi III d’Angiò e Alfonso V d’Aragona, che alla fine prevalse nella sua successione al trono di Partenope. Giovanna era nata a Zara, sulla costa dalmata del mar Adriatico, il 25 giugno del 1373. Innumerevoli furono i suoi amanti e, per la tradizione popolare, si trasformò in una sorta di mantide che si sbarazzava degli spasimanti (spesso scelti fra i giovani popolani di bell’aspetto), dopo folli notti d’amore, facendoli sparire attraverso mortali trabocchetti. Giovanna II di Napoli Per secoli si è narrato, infatti, che la lussuriosa regina disponesse, all'interno di Castel Nuovo (il Maschio Angioino), di una botola segreta. Gli amanti, una volta soddisfatte le sue voglie, venivano scaraventati in questo pozzo, dove ven

Il momento più buio

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Si vive spesso il preconcetto del Medioevo come periodo buio. Nei nostri articoli, abbiamo spesso cercato di dimostrare che quest'era è stata pregna di avvenimenti, di scoperte, dinamica. Ma allora qual è stato uno dei momenti più bui di questa lunga era? Certamente, nel momento in cui l'Impero Romano viene meno come grande forza regolatrice, c'è un periodo di instabilità che porta ad una depressione economica e culturale e, di conseguenza, ad un cambio radicale del mondo così com'era conosciuto fino a quel momento. Uno degli eventi che ha portato l'Europa a vivere un momento buio della sua storia, è indubbiamente la guerra greco-gotica. Vitige assedia Castel Sant'Angelo a Roma Gli Ostrogoti avevano in mano l'Italia, i Vandali l'Africa. A Giustiniano, imperatore dell'Impero Romano d'Oriente, non andava per niente bene il fatto che i territori dell'Impero d'Occidente fossero ormai in mano ai barbari; ragion per cui cominciò un ambi

Il castello del Buonconsiglio

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In un post precedente abbiamo visto come l'Alto Adige, per via della sua posizione strategica, fosse disseminato di castelli. In Trentino invece, quando il Sacro Romano Impero affidò questo territorio ai vescovi di Trento, fra le tante rocche che costellano la regione, fu eretta un'imponente fortezza ai margini orientali della città capoluogo, su di un dosso che venne denominato Malconsey . Castello del Buonconsiglio: a sinistra emerge l'imponente mole del Castello Vecchio; al centro e a destra si estende il Magno Palazzo, ampliamento rinascimentale della struttura. Ad est di Trento, nel XIII secolo, venne dunque edificato, sull'altura di Malconsey, a ridosso delle mura, un castello imponente, compatto, dall'alta torre cilindrica che dominava l'intera città. Dato il toponimo negativo, già nell'anno 1300 si decise di cambiare tale nome in " Bonconsilii ", dall'accezione certamente più positiva. Lo stile architettonico adottato è quello ro

I Normanni di Normandia

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La data ufficiale della fondazione del ducato di Normandia è il 911 d.C.. In quell'anno, per porre fine ai continui assalti vichinghi sulle coste della Francia settentrionale, Carlo il Semplice, re dei Franchi occidentali, stipulò con Rollone (capo militare di un noto gruppo di vichinghi) un patto noto come il trattato di St. Clair sur Epte. Con questo accordo, Carlo il Semplice donava a Rollone un territorio che comprendeva l'attuale zona di Caux e le contee di Rouen, Evreux e Lisieux, zone anarchiche dove non vigeva un inquadramento politico. In cambio Rollone prometteva solennemente di battezzarsi, con tutto il suo seguito, al Cristianesimo. Grazie alla testimonianza di uno storiografo normanno, Dudon de Saint Quentin, sappiamo che Rollone, diventato duca di Normandia in seguito a questa cessione territoriale, mantenne il ducato in piena autonomia rispetto alla monarchia franca, senza sussistenza di rapporto di vassallaggio. Rollone I primi gruppi di normanni che si

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

Le ricette che vi proponiamo oggi, sono le seguenti: BOCCONCINI DI VITELLA ALLA BIRRA Ingredienti: Vitello farina trito di varie spezie (alloro, noce moscata, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, timo) birra cruda (non pastorizzata) sedano scalogno carota. Procedimento Tagliare la vitella grossolanamente e passarla nel trito di spezie (precedentemente preparato) e poi nella farina. In un tegame in coccio mettere olio extravergine di oliva e far rosolare i bocconi di carne. Togliere i bocconi e adagiarli su un piatto, nello stesso tegame far rosolare sedano , carota e scalogno tagliati grossolanamente. Quando saranno a giusta cottura aggiungere i bocconi di carne, salare e pepare , aggiungere la birra e fatelo cuocere , per circa un'ora, facendo attenzione che non si asciughi troppo, una volta cotto lasciarlo riposare per un 10 minuti e servire. POLENTA DI GRANO SARACENO SPEZIATA Ingredienti: 1,5 litri di acqua 260 gr di farina di grano saraceno

I castelli altoatesini

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Le Alpi: una catena insormontabile di imponenti montagne, che da sempre ha separato la penisola Italiana dal resto del continente europeo. Chi le ha viste dal vivo, di certo si sarà reso conto dell'importanza geografica di questa imponente muraglia. I romani, ad esempio, avevano questa difesa naturale contro i popoli barbari; lo stesso Annibale, quando le attraversò con il suo esercito, fece un'impresa che è rimasta nella storia ed è divenuta leggenda. Questo ci fa capire quanto questa immensa muraglia naturale sia impenetrabile e difficile da oltrepassare. Ma se io avessi un varco, un punto in cui poter oltrepassare agevolmente la barriera che mi separa le assolate terre italiche dal profondo nord continentale, non farei di tutto per accaparrarmelo e metterci le mie vedette, i miei castelli, le mie guardie? Questo varco esiste, e nel medioevo, per via della rilevanza strategica del posto, è stato letteralmente costellato di Castelli. Questo varco è il Brennero, ed oggi passere

La Metallurgia nel Medioevo

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Durante il medioevo, sapienti fabbri lavoravano il ferro per costruire meravigliose spade e armi bianche da utilizzare in guerra; ma come venivano forgiate queste armi? Nel basso medioevo e anche durante l'alto medioevo, la qualità di acciaio utilizzato per fabbricare armi ed armature era di tipo "al carbonio", cioè una lega di ferro e carbonio, dove la quantità di quest'ultimo elemento era inferiore al 2.1%; infatti, oltre questo valore, le proprietà del materiale cambiano e si parla di ghisa. Gli acciai al carbonio si dividono in acciai dolci, con <1% di carbonio e acciai duri con tenore di carbonio >1%; in base alla differenza meccanica, i due acciai si dividono in: acciai dolci molto duttili e malleabili, la cui lavorazione è molto più facile ed hanno un ottima resistenza meccanica a trazione e compressione, essendo molto più resilienti; gli acciai duri invece, non sono molto resilienti e quindi possono spezzarsi facilmente, ma nel compenso sono molto più

I missi dominici

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Nell'impero carolingio e nel Sacro Romano Impero i missi dominici erano dei funzionari che venivano inviati dall'imperatore, come suoi rappresentanti, nelle diverse regioni dell'impero. Erano generalmente scelti in coppia, un ecclesiastico (vescovo o abate) e un laico (conte o duca), selezionati, generalmente, tra i componenti della corte imperiale, ai quali veniva affidato il compito di visitare una determinata circoscrizione dell'impero. In ogni luogo che toccavano, i missi dovevano organizzare un'assemblea di tutti gli uomini liberi, nel corso della quale si giurava solennemente fedeltà all'imperatore, venivano pubblicati i capitolari e si raccoglievano le lamentele sull'operato dei funzionari imperiali. Carlo Magno affida gli incarichi ai missi dominici inviandoli nelle diverse regioni dell'Impero I missi, inoltre, si occupavano di una serie di importanti attività, quali: presiedere i processi per i reati più gravi; nominare gli scabini; s

Il mondo rupestre della Cappadocia

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L'Anatolia, antico nome della Turchia, ospita, nella sua area centrale, una regione chiamata Cappadocia. La Cappadocia sembra un mondo alieno rispetto al nostro, formato da spettacolari formazioni geologiche, dei pinnacoli rocciosi alti fino a quaranta metri, chiamati camini delle fate. In questo luogo, al confine fra la realtà ed un romanzo fantastico, hanno trovato rifugio, nel medioevo, diversi gruppi di cristiani. Essi infatti, hanno approfittato dell'isolamento e della distanza dalla capitale Costantinopoli, per poter praticare il loro credo, al riparo dai Musulmani. I camini delle fate Come si può vedere dall'immagine, l'ambiente è degno di un libro fantasy: esso nasce perché 60 milioni di anni fa si alzò una catena montuosa ricca di burroni, la catena del Tauro; questi burroni, circa 10 milioni di anni fa, furono riempiti da lave e ceneri vulcaniche, trasformando i monti in un gigantesco altopiano; l'erosione poi, portò a scolpire e modellare queste i