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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

La leggenda di Colapesce

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Colapesce è l’uomo che, con la sola forza delle sue braccia, sorregge da secoli la Sicilia e non la fa affondare in mare. O almeno così narra la leggenda, che affonda le sue radici in storie e canti antichi. La prima attestazione di questa leggenda risale al XII secolo: un poeta franco-provenzale narra per iscritto la leggenda di un certo Nichola che viveva come un pesce.  Da allora ad oggi la storia di Nicola (detto Cola ) è stata narrata in numerose varianti, nel corso dei secoli, passando di bocca in bocca, raccontata ai bambini oppure scritta a mo’ di novella, e ancora torna a tramandare la vita di questo personaggio enigmatico in forma di canzone folk.   Colapesce, di Renato Guttuso Nicola, detto Cola, era il figlio di un pescatore di Messina. Abile nuotatore, passava molto tempo in mare e con l’acqua aveva un rapporto quasi simbiotico tanto da meritarsi in soprannome di “Colapesce”.  Nicola amava immergersi ed esplorare i fondali marini, alla ricerca di preziosi tesori che spes

Scoperto un quartiere medievale a Nola

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Buone notizie per tutti gli amanti del Medioevo: nel corso di una campagna di indagini propedeutiche alla costruzione di un edificio, pochi giorni fa sono stati scoperti a Nola , vicino Napoli , i resti di un villaggio medievale. Un'immagine degli scavi (impianto per la trasformazione della calce) Il nolano è ricco di testimonianze antiche, basti pensare alle vicine basiliche paleocristiane di Cimitile datate addirittura fra la fine dell' Impero Romano e l'inizio dell'alto Medioevo. L'età dei reperti rinvenuti non è molto successiva a suddette basiliche: gli archeologi che sono al lavoro sul posto datano i ritrovamenti a un'età compresa fra il VI ed il VII secolo dopo Cristo fino a spingersi ad età comprese fra il XII ed il XIII secolo. Parliamo di un lasso di tempo vasto molti secoli che ci ha lasciato in eredità un impianto per la trasformazione della calce formato da una vasca circolare di marmo e calcare, nonché numerosi frammenti di ceramica che fanno pre

Titivillus

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Verso la fine del XII secolo, nella letteratura medievale europea, soprattutto nell’omiletica (l’arte dello scrivere e del pronunciare omelie e sermoni), fa la sua comparsa un demone (inizialmente senza nome ma poi conosciuto come Titivillus , grazie a Guglielmo d’Alvernia ) il quale ha il compito di annotare su una pergamena le sillabe e le parole omesse dai chierici durante la messa, la recita delle Ore e nel canto liturgico, per poi presentarle a Dio come prova incriminante nei loro confronti nel giorno del Giudizio. Ben presto Titivillus amplia le sue funzioni, incaricandosi anche di annotare le parole inutili (ociosa verba, vaniloquia…) dei fedeli in chiesa e, soprattutto, delle donne, considerate pettegole e maldicenti di natura.  Rappresentazione di Titivillus in una miniatura del XIV secolo   Dinanzi alla cospicua quantità di inesattezze, il demone si vede costretto ad allungare la pergamena con i propri denti in modo da avere maggior spazio per scrivere; cosa che, in alcune ve

Proposte di lettura: La vita di bordo nel Medioevo

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Nel corso del Medioevo la comunicazione via mare è stata fondamentale sotto tutti i punti di vista: da quello militare a quello commerciale: attraverso la navigazione di galee, vascelli, caravelle, drakkar e via discorrendo, si è letteralmente cambiata la storia dell' Europa . Ma come vivevano i marinai che veleggiavano sulle rotte del Mediterraneo, del mare del Nord e dell'Oceano Atlantico? Lo storico della marineria Jean Merrien , in questo saggio, ci descriverà non solo la vita a bordo di questi vascelli, ma anche come sono stati concepiti e costruiti. Avremo informazioni sul trasporto delle merci, sull'alimentazione e sull'organizzazione della vita di bordo. Conosceremo così la vita di civili e militari in un contesto importantissimo per l'evoluzione del mondo medievale, avvenuta attraverso i quasi mille anni.  Se la recensione ti ha incuriosito, puoi trovare il libro a questo link .

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo due ricette completamente diverse: una di origine indiana, mentre l'altra riguarda una delle bevande più diffuse verso la fine del medioevo. Vediamole nel dettaglio.     CECI E CARNE (XV sec.)   Ingredienti: 300 gr. di manzo; 200 gr. di ceci secchi; zenzero fresco; 7 spicchi di aglio; mezza cipolla; mezzo lime; cardamomo; chiodi di garofano; pepe nero; curcuma; fieno greco; assa fetida; sale.   Procedimento: Lasciare i ceci a bagno per tutta la notte, poi gettare l’acqua e lessarli per mezz’ora. Tritare la carne e aggiungerla alla zuppa. I tempi di cottura possono variare a seconda della tipologia di ceci e carne. Sbucciare e pestare nel mortaio lo zenzero e l’aglio, poi tritare la cipolla. Macinare le spezie in un altro mortaio. Quando la carne e i ceci sono quasi cotti, aggiungere due pizzichi di sale, le spezie, l’aglio e zenzero, e infine la cipolla. Prima di togliere la zuppa dal fuoco, spremere il succo di mezzo lime e mesc

Historie medievali feudal Japan: la vita di una persona comune

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Come si svolgeva la vita della gente comune nel Giappone feudale dalla nascita alla morte? Oggi proveremo a dare qualche risposta ripercorrendo la vita di un comune individuo di quei tempi. Cercheremo di dare un'indicazione generica sugli aspetti più comuni, quindi cominciamo il nostro viaggio. Una scena di campagna giapponese, dove si svolgeva la vita di gran parte delle persone Innanzitutto partiamo dalla nascita : il parto era un evento molto riservato dove la partoriente non poteva urlare per il dolore: infatti urlare, anche per il dolore, veniva considerata una forma di indecenza; ragion per cui bisognava stringere i denti fino alla fine del travaglio. Durante il parto, si era soliti pagare un monaco buddhista affinché pregasse per scacciare eventuali demoni; i monaci costavamo molto, quindi le famiglie povere potevano ingaggiare un più economico cacciatore che, vibrando periodicamente la corda del proprio arco, scacciava via eventuali demoni malvagi. Nei casi di famiglie anc

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di le Castella

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Svoltasi nell'ambito della guerra dei Vespri siciliani e avvenuta nel 1297 nel golfo di Le Castella , in Calabria. E' questo il contesto storico-temporale che caratterizza la battaglia di cui ci occupiamo oggi. Ma procediamo con ordine.  La morte di Alfonso III di Aragona nel 1291 diede origine, dopo quattro anni, a un nuovo grande conflitto tra la corona d'Aragona e il Regno di Sicilia, e successivamente Giacomo II di Aragona , il Giusto, fu proclamato re della Corona di Aragona e delegò il regno di Sicilia al suo fratello minore, Federico III di Sicilia .    Castello di Le Castella Nel 1295 venne stipulata la pace di Anagni mediante la quale Giacomo II di Aragona il Giusto cedette il Regno di Sicilia allo Stato Pontificio, ricevendo dal papa un compenso di 12 000 libras tornesas e la promessa dell'infeudazione di Corsica e Sardegna. Il matrimonio tra Giacomo e Bianca d'Angiò , figlia di Carlo II di Napoli , detto lo Zoppo, e il ritorno dei tre figli che Carlo I

Le mappae mundi

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In un articolo passato abbiamo accennato ai mappamondi medievali. Oggi vogliamo approfondire questo tema mostrandovi come all'epoca veniva visto e disegnato il mondo.  Il mappamondo di Ebstorf Il termine latino mappae mundi , traducibile come " mappe del mondo ", indicava per l'appunto quelle mappe che descrivevano l'intero mondo allora conosciuto, e potevano essere delle dimensioni più varie: si poteva spaziare da mappe schematiche di pochi centimetri fino ad arrivare a mappe di metri di dimensione; uno dei più grandi conservatisi fino ai giorni nostri, è il mappamondo di Ebstorf , grande addirittura 3,5 metri! Il volume " The History of Carthography ", edito dalla University of Chicago press , riporta che ad oggi circa 1100 mappamondi sono arrivati fino a noi: Circa 900 sono illustrazioni contenute in manoscritti; I restanti 200 invece sono mappe a sé stanti, contenute in singoli fogli. I mappamondi non erano stati pensati per viaggiare o navigare, be

Historie Medievali the life of: Guido Cavalcanti

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Figlio di Cavalcante dei Cavalcanti , Guido Cavalcanti nacque a Firenze intorno all'anno 1258 in una nobile famiglia guelfa di parte bianca, che aveva le sue case vicino a Orsanmichele, e che era tra le più potenti della città. Nel 1260 Cavalcante , padre del poeta, fu mandato in esilio in seguito alla sconfitta di Montaperti. Sei anni dopo, in seguito alla disfatta dei ghibellini nella battaglia di Benevento, che avvenne nel 1266, i Cavalcanti riacquistarono la preminente posizione sociale e politica a Firenze. Nel 1267 a Guido fu promessa in sposa Bice, figlia di Farinata degli Uberti , capo della fazione ghibellina. Da Bice, Guido avrà i figli Tancia e Andrea. Ritratto di Guido Cavalcanti Nel 1280 Guido è tra i firmatari della pace tra guelfi e ghibellini e quattro anni dopo siede nel Consiglio generale al Comune di Firenze insieme a Brunetto Latini e Dino Compagni . Secondo quest'ultimo, a questo punto, avrebbe intrapreso un pellegrinaggio a Santiago di Compostela . Pelle