Le mappae mundi

In un articolo passato abbiamo accennato ai mappamondi medievali. Oggi vogliamo approfondire questo tema mostrandovi come all'epoca veniva visto e disegnato il mondo. 

Il mappamondo di Ebstorf

Il termine latino mappae mundi, traducibile come "mappe del mondo", indicava per l'appunto quelle mappe che descrivevano l'intero mondo allora conosciuto, e potevano essere delle dimensioni più varie: si poteva spaziare da mappe schematiche di pochi centimetri fino ad arrivare a mappe di metri di dimensione; uno dei più grandi conservatisi fino ai giorni nostri, è il mappamondo di Ebstorf, grande addirittura 3,5 metri!

Il volume "The History of Carthography", edito dalla University of Chicago press, riporta che ad oggi circa 1100 mappamondi sono arrivati fino a noi:

  • Circa 900 sono illustrazioni contenute in manoscritti;
  • I restanti 200 invece sono mappe a sé stanti, contenute in singoli fogli.
I mappamondi non erano stati pensati per viaggiare o navigare, bensì come degli schemi concettuali che dovevano descrivere il mondo conosciuto, dei diagrammi atti a spiegare concetti come la sfericità della terra, le diverse zone climatiche presenti al mondo, o come erano posizionati fra loro i tre continenti allora conosciuti.
Quattro sono le categorie di mappamondo che ci sono pervenute dall'epoca medievale, e adesso le scopriremo insieme.

Mappamondi zonali
La Terra è divisa in zone climatiche differenti, di cui due a clima freddo agli antipodi, due a clima temperato intermedie separate da una fascia a clima torrido che occupa l'area mediana del mappamondo. Questo ci fa comprendere che nell'epoca antica si aveva già idea di una "specularità" del clima dei due emisferi. Si riteneva che soltanto le fasce a clima temperato fossero abitabili, mentre quelle a clima torrido e freddo non lo fossero, anzi! Si riteneva impossibile attraversare la fascia a clima torrido per via dell'eccessivo calore. Probabilmente questa credenza era dovuta alla presenza del deserto del Sahara, di difficile attraversamento.

Un esempio di mappa zonale da un manoscritto


Mappamondi tripartiti
Sono detti anche mappa orbis terrae. Descrivono solo l'emisfero boreale del pianeta, e quindi mostrano soltanto l'Europa, l'Africa e l'Asia circondati da un oceano, mentre il Mediterraneo è rappresentato a forma di T.
Da ciò si evince che le indicazioni riportate in questo genere di mappamondo sono molto schematiche e stilizzate, e servono solo per dare un'indicazione delle informazioni dei principali elementi geografici presenti nel mondo e le loro posizioni relative, esattamente come si è accennato precedentemente.

Mappamondo tripartito del 1472


Mappamondi quadripartiti

Ai mappamondi tripartiti si poteva aggiungere una terra denominata "antipode", che rappresentava un lembo di terra sconosciuto separato dal mare. Sono detti anche "beatini" in quanto si trovano principalmente in un commentario dell'apocalisse scritto da Beato di Liebana.

Esempio di mappamondo quadripartito, sulla destra è possibile notare il braccio di mare che separa i tre continenti conosciuti dagli antipodi

Mappamondi complessi
Sono i più famosi e dettagliati. Si basano sui mappamondi tripartiti e quadripartiti descritti precedentemente, ma adesso abbiamo anche la localizzazione di fiumi, città, coste, montagne, province, includendo anche la localizzazione di particolari momenti storici e biblici famosi, oltre che mitologici. Il mappamondo di Ebstorf precedentemente mostrato era quello più famoso e grande fra questi, ma fu distrutto durante la seconda guerra mondiale. Attualmente sono presenti solo copie di questo poderoso lavoro, mentre l'originale più grande arrivato fino a noi fra i mappamondi complessi è quello di Hereford, di circa 1,5 metri di dimensione.

Il mappamondo di Hereford

Nel corso del medioevo questi tipi di mappe, di natura schematica e descrittiva, vennero gradualmente soppiantate da mappe più adatte alla navigazione: stavano prendendo piede le mappe portolaniche, caratterizzate da una minuziosa descrizione delle coste e dalla presenza di linee lossodromiche, curve che mostravano la rotta più breve fra due punti. Ma questa è una storia che racconteremo in un prossimo articolo.

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