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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

La leggenda del ponte del diavolo

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Nella miriade di incantevoli borghi caratteristici della Toscana , vi è un piccolo paesino in provincia di Lucca , ​Borgo a Mozzano ​lambito dal fiume ​Serchio​ ,un corso d’acqua attraversabile a piedi grazie ad un ponte riconoscibile per la sua peculiare struttura: il ​ Ponte della Maddalena ​ o Ponte del Diavolo ​. Lungo oltre 90 metri​,​ quest’opera di raffinata ingegneria presenta una struttura “a schiena d’asino” estremamente caratteristica, visto che è formato da tre arcate di diverse dimensioni, con il suo arco maggiore che raggiunge un’altezza superiore ai 18 metri.  Ponte della Maddalena (o ponte del diavolo) Il ​Ponte del Diavolo ​deve il suo nome dalla leggenda secondo la quale è stato proprio il demonio in persona a edificarlo.  La storia narra che la costruzione del ponte fosse stata commissionata ad un capomastro che era molto preoccupato per i tempi di consegna. L’opera era di difficile realizzazione, e l’imminente scadenza lo fece cadere in disperazione, tanto che ​​il

Proposte di lettura: Atlante delle mappe aragonesi, antichi paesaggi cartografici del Mezzogiorno

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  Fernando La Greca, Vladimiro Valerio, Alfredo Franco, Elio Manzi, Silvia Siniscalchi e Vincenzo Aversano sono le persone che si sono cimentate in un lavoro meritorio per chiunque sia appassionato di cartografia antica. Infatti essi hanno raccolto in un grande volume di 150 pagine, di formato A3, tutte le mappe aragonesi finora note, provando a capire come i sovrani hanno realizzato questa poderosa opera di studio del territorio del Regno di Napoli . Il team di ricercatori è andato a trovare le mappe fra la Biblioteca nazionale di Parigi e l'Archivio di Stato di Napoli arrivando a fare un lavoro encomiabile: le mappe sono un autentico gioiello, oltre che una miniera di informazioni, in quanto in esse è riportata una ricchissima toponomastica che ci dice tantissimo sulla geografia del mezzogiorno d'Italia alla fine del Medioevo: chiese, castelli, fortezze, santuari, città scomparse, distrutte o in rovina, templi, porti, giardini, ponti, miniere, saline, opifici, strade. In

L'illuminazione nelle città medievali

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Con la caduta dell’impero romano e l’inizio del Medioevo, le città andarono via via spopolandosi a scapito delle campagne. Le strade vennero lasciate all’incuria e coperte dalla vegetazione, i terreni incolti e i boschi ripresero lentamente il possesso del paesaggio. Le città e i villaggi sopravvissuti furono circondati da mura, inizialmente costruite in legno e successivamente in pietra, allo scopo di difendersi dalle invasioni barbariche. Gli sviluppi tecnologici in questo periodo furono scarsi e anche in ambito di illuminazione notturna non ci furono progressi rispetto al periodo romano. I castelli e le abitazioni medievali erano illuminati da semplici candele che, col tempo, andarono a sostituire le obsolete lucerne. Purtroppo, le candele in caso di vento non potevano essere utilizzate in ambienti esterni. Proprio per questo motivo vennero introdotte, a partire dal 1200, le lanterne: dei “contenitori per candele” costituiti da due dischi di legno, di cui quello superiore bucato al

Historie Medievali the family of: i Pazzi

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Pazzino de Pazzi rende omaggio a San Donato  ORIGINI Originari di Fiesole , vicino Firenze , entrano nella storia nobiliare italiana nell'XI secolo quando, secondo la leggenda, un cavaliere partito per la prima crociata, Pazzino de Pazzi figlio di Ranieri , assaltò le mura di Gerusalemme entrando per primo nella città santa. Goffredo di Buglione , per riconoscenza, regalò al cavaliere tre schegge del Santo Sepolcro tutt'oggi conservate nella chiesa dei Santi Apostoli . Tornato a Firenze , nel 1101, venne accolto dalla città con tutti gli onori, divenendo così una figura di spicco.  CONTESTO GEOGRAFICO La Marca di Tuscia ai tempi del dominio dei Canossa, quando comincia la storia della famiglia I Pazzi vissero ed esercitarono il loro potere nella città di Firenze fra l'XI ed il XV secolo, epoca in cui la città si avviò a diventare uno dei centri economici più importanti d' Europa in quanto, da libero comune, aveva creato il terreno fertile per la nascita di corporaz

"Tagliare la testa al toro": le origini medievali del modo di dire

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Tutti noi sappiamo che "tagliare la testa al toro" significa risolvere definitivamente una questione che si protrae da tempo anche a scapito o a danno di qualcosa o qualcuno. Ma forse, non tutti sanno da dove trae origine questo detto, tutto veneziano.  Dunque, come nasce l’espressione “tagliare la testa al toro”? Tutto ebbe inizio nel 1162, quando il patriarca di Aquileia, Ulrico di Treven mosse alla conquista di Grado , allora sotto l’egida di Venezia . Il Doge di Venezia reagì duramente sbaragliando l’esercito di Aquileia e facendo vari prigionieri tra i quali 12 prelati, 12 alleati e lo stesso Ulrico .  Venezia accettò, poi, di liberare Ulrico solo dopo il pagamento di un ingente riscatto: 12 pani per i prelati, 12 maiali per gli alleati e un toro per il Patriarca.    Miniatura Raffigurante Ulrico di Treven   I pani vennero distribuiti alla popolazione, la carne dei maiali venne distribuita tra i Senatori e il toro, che simboleggiava il Patriarca, fu ucciso nella pubblic

Le vette dell'arte medievale: la Maestà del Louvre

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Uno dei più grandi pittori del medioevo, Cimabue , nel 1289 dipinse un'opera a tempera che fece scuola e gettò la base per nuovi canoni estetici. Lo stesso Giotto si dovette conformare a queste nuove idee. Stiamo parlando della Maestà del Louvre , ed oggi ve la illustriamo brevemente.  Il dipinto di Cimabue Perché " Maestà del Louvre "? Perché durante l'epoca napoleonica, fra le varie spoliazioni fatte durante la campagna d' Italia , questa fu una di quelle che venne presa dalla chiesa di San Francesco a Pisa per essere portata a Parigi  come bottino di guerra. La tavola è caratterizzata dall'avere un ampio campo intorno alla vergine Maria  che conferisce maestosità alla scena; inoltre c'è una resa molto naturale e, soprattutto, tridimensionale che conferisce profondità all'immagine dipinta; inoltre i chiaroscuri sono alternati in modo morbido e sfumato. Giotto prenderà questi elementi portandoli all'apice nei suoi cicli pittorici.  Il volto de

Great battles of Historie Medievali: l'assedio di Berwick

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L'assedio di Berwick del 1333 fu uno scontro delle guerre d'indipendenza scozzesi, combattuto dal marzo al 20 luglio 1333 a Berwick-upon-Tweed , in Inghilterra. La città di Berwick venne riconquistata dall'esercito inglese al comando di re Edoardo III . L'assedio fu il culmine della prima fase della Seconda guerra d'indipendenza scozzese . Nel 1332, Edoardo Balliol , un pretendente al trono scozzese sostenuto dagli inglesi, era stato incoronato re di Scozia. Roberto I Bruce , il legittimo re scozzese, fu costretto alla fuga. Balliol chiese aiuto a Edoardo III d'Inghilterra , che inviò un esercito in Scozia. L'esercito inglese, guidato da Edoardo in persona, invase la Scozia e marciò su Berwick .   Miniatura medievale raffigurante Edoardo III durante l'assedio di Berwick   La città era un importante porto commerciale e strategico. Era anche un simbolo della Scozia indipendente. La sua caduta avrebbe rappresentato un grave colpo per la causa scozzese. La

La nave ritrovata

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Siamo in Estonia , più precisamente nella sua capitale, Tallin . In questa città dinamica ed in continua evoluzione, nel mese di ottobre del 2023, in un cantiere per gli scavi delle fondamenta di una costruzione, è emerso un reperto archeologico che ha sorpreso tutti gli archeologi: il fasciame di un'imponente nave di 24 metri è riaffiorato dal terreno limoso in cui si stava scavando. Vediamo insieme di cosa si tratta. L'imponente nave ritrovata nel cantiere, notare le dimensioni degli uomini a lato per comprenderne le dimensioni Mihkel Tammet , archeologo del posto, è rimasto sorpreso nel vedere il vascello: il legno ha la tendenza a deteriorarsi ed è quindi molto difficile che si conservi; tanto è vero che sono molto rari i ritrovamenti di relitti di navi. La nave in questione è un ingranaggio anseatico risalente al XIII secolo, di 24 metri di lunghezza, larga 9 metri e alta all'incirca 3 metri nella porzione rimasta intatta (di sicuro la nave era molto più alta), costru

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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 Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo due ottime ricette tardomedievali. Vediamole insieme:       PORRI FRITTI (XIV sec.) Ingredienti: 2 porri grandi; 6 cucchiai di farina di grano bianca; olio d’oliva; sale.   Procedimento: Pulire i porri e togliere la parte verde, quindi tagliarli a fette spesse un dito. Preparare una pastella densa con la farina, aggiungendo due pizzichi di sale e acqua tiepida poco per volta. Immergere gli anelli di porro uno a uno nella pastella e friggerli in olio d’oliva per circa 5 minuti.         COSTINE DI MAIALE (XV sec.)     Ingredienti: costine di maiale; spezie (chiodi di garofano, zenzero, noce moscata); pane bianco; uva passa; mandorle; vino rosso; agresto; sale.   Procedimento: Arrostire le costine di maiale nel forno o sotto il testo per circa due ore, regolando il tempo di cottura a seconda delle preferenze. Nel frattempo, preparare la salsa. Tritare lo zenzero. Mettere a bagno l’uva passa nel vino rosso, pestare nel mortaio la noce mos