Il Letto in epoca medievale

I letti nel Medioevo – riferendosi naturalmente a quelli di sovrani, aristocratici e benestanti – erano alquanto diversi dai nostri. Si trattava infatti di letti particolarmente larghi, ma soprattutto corti.
E questo sia per la statura dell'uomo medievale che, dagli studi antropometrici effettuati, risultava verosimilmente più bassa rispetto all'uomo contemporaneo, che per le abitudini degli stessi dormienti.

L'alcova, particolare opera Memmo di Filippuccio
Infatti, gli uomini del Medioevo non dormivano distesi, come avviene oggi, ma dormivano in una posizione a metà strada tra quella distesa e seduta, con alti cuscini che sorreggevano il busto e la testa.
Il termine "testata" del letto prende invero nome dal fatto che vi si poggiava la testa, così come "spalliera" prendeva nome proprio dal fatto che il dormiente vi poggiava le spalle.
Queste originali abitudini, che possono suscitare la nostra meraviglia, hanno tuttavia motivazioni di natura culturale ma, anche pratica. Culturale era infatti il riferimento alla morte: la posizione distesa, supina o prona che fosse, ricordava infatti quella dei cadaveri e la morte doveva essere ovviamente esorcizzata.
C'era poi un motivo, che abbiamo definito pratico: la posizione seduta favoriva la digestione e scongiurava gli effetti devastanti del reflusso gastro-esofageo, di cui soffrivano molti uomini di quel tempo, a causa di diete alimentari disordinate, oltre che dall'assunzione di cibi non sempre di buona qualità.

Troilo e Criseide si incontrano e vanno a letto insieme, miniatura tratta dal ‘Filostrato’, terzo quarto del XV secolo), Bodleian Library, Oxford
E qui andiamo all'altro discorso sul perché i letti fossero piuttosto larghi. Per curiosità, ricordiamo che nella casa di un ricco mercante è stato trovato un letto di circa tre metri e mezzo di larghezza.
Il motivo di questa apparente eccentricità era riconducibile al fatto che il letto fosse una vera e propria piazza d'armi, destinato ad ospitare non solo marito e moglie, ma anche i figli, e raramente perfino la servitù e ospiti di riguardo.
Uomini e donne non utilizzavano pigiami o camice da notte, ma dormivano con una tunica al di sotto della quale indossavano braghe e calzabraghe, coprendosi con lenzuola e pellicce, per combattere al meglio il rigido freddo invernale, soprattutto. Anche il capo doveva essere rigorosamente coperto, infatti ci si metteva a letto indossando l'infula, una sorta di copricapo di stoffa preferibilmente bianco, che difendeva i capelli da pidocchi e cimici e che comunque veniva indossato costantemente durante l'arco della giornata.

Il sogno dei Re Magi - miniature dalle Taymouth Hours, Inghilterra, XIV sec

Per quanto riguarda la struttura vera e propria del letto, possiamo affermare che esso fosse a baldacchino, soprattutto nelle abitazioni nobiliari, in modo da favorire la privacy attraverso delle tende che lo andassero completamente a circondare. Era costituito sostanzialmente di paglia, con un più raro utilizzo di pellicce che potessero dare calore. Il letto era poggiato su delle doghe in legno (struttura che si utilizza ancora oggi), di chiara origine romana.
Negli accampamenti che si creavano in battaglia invece, il letto era solitamente formato da quello che oggi definiremmo sacco a pelo, ma sempre fatto di paglia. Non esistevano cuscini ovviamente in quelle circostanze, e i soldati utilizzavano qualunque indumento avessero a disposizione, come ad esempio il mantello, per dormirci su.
Gli uomini di alto rango invece, riuscivano a portarsi dietro un letto che potesse dargli tutto il comfort di cui avessero bisogno, per affrontare al meglio i rischi e i pericoli dei conflitti che andavano ad affrontare.

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