Il Duomo di Milano

La costruzione del Duomo di Milano, la più importante opera dell'architettura gotica in Italia, iniziò nel 1388 per protrarsi fino agli inizi del '900, tra frequenti interruzioni dei lavori e cambiamenti del progetto iniziale. Si scelse il marmo di Candoglia per edificarlo: Gian Galeazzo Visconti concesse esenzioni fiscali per ogni blocco di marmo indirizzato al Duomo, che veniva contrassegnato col marchio AUF (Ad Usum Fabricae). È a questa vicenda che si deve il modo di dire “a ufo”, ossia gratis.
Facciata del Duomo di Milano
Il Duomo di Milano è il frutto di un lavoro durato secoli, ed è quindi il risultato di un continuo reinterpretare il gotico in chiave maestosa e spettacolare. Gran parte delle strutture visibili risale al neogotico (XIX secolo). 
La pianta è a croce latina, con cinque navate. Il presbiterio è attorniato da un deambulatorio con abside poligonale. La verticalità dell’edificio è ragguardevole, ma attenuata dall'ampliamento orizzontale degli spazi.
Diversamente dalle cattedrali del nord Europa, la struttura portante del Duomo di Milano è formata principalmente dai piloni e dai muri perimetrali. I contrafforti rafforzano i muri perimetrali, impedendo però l’apertura di ampie superfici vetrate: il risultato è un edificio che sembra avere una forma chiusa. Anche le guglie e i pinnacoli hanno funzione esclusivamente decorativa e non portante, infatti stati aggiunti nel corso dei secoli.

i grandiosi spazi interni del Duomo di Milano
La facciata del Duomo è una sovrapposizione di secoli di architettura e scultura. Nel 1886 la Fabbrica del Duomo bandì un concorso per terminare la facciata in stile gotico, ma il progetto vincente non vide mai la luce e si optò per una soluzione di compromesso. I cinque portali fanno intendere che, all'interno, le navate siano altrettante; essi risalgono al 1600, così come le finestre sovrastanti. Dello stesso periodo sono anche i rilievi sui basamenti dei contrafforti centrali. Le porte bronzee, le statue degli apostoli e dei profeti sulle mensole sono invece del XIX secolo.

Ciò che distingue il Duomo di Milano è sì il compromesso tra verticalità gotica e orizzontalità lombarda, ma anche la ricchezza di fregi scultorei realizzati tra il XIV e il XX secolo. Diversi i maestri che si susseguirono nell'opera di abbellimento, italiani e stranieri, rinascimentali e barocchi, neoclassici e art dèco.

I camminamenti tra le guglie ed i pinnacoli del Duomo
All'interno del Duomo di Milano sono ovviamente custodite delle reliquie, la più importante delle quali è sicuramente il Sacro Chiodo, ovvero il chiodo della Vera Croce che, secondo la tradizione, venne ritrovato da sant’Elena e adoperato da suo figlio, l’imperatore Costantino, come morso del suo cavallo. Il Sacro Chiodo è collocato a mezz'aria sopra l’altare maggiore, ed è visibile da tutta la cattedrale grazie a una luce rossa. Ogni 3 Maggio l’arcivescovo preleva il chiodo usando un bizzarro ascensore chiamato “nivola” e lo espone ai fedeli.

La Madonnina, simbolo di Milano
Infine meritano un cenno i terrazzi e soprattutto la famosa Madonnina. Dai primi, oltre ad ammirare una splendida vista sulla città, si può osservare una fitta foresta di guglie, pinnacoli, archi rampanti e statue, la maggior parte delle quali risalgono al XVII e XVIII secolo. La seconda invece, è stata inaugurata nel 1774 ed è stata a lungo il punto più alto di Milano, prima  di essere scavalcato dal grattacielo Pirelli che, per rispetto nei confronti del simbolo della città, reca sulla sua sommità una piccola copia della Madonnina.

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