The Great Battles of Historie Medievali: La Battaglia di Hattin

La battaglia di Hattin, ebbe luogo il 4 luglio del 1187 tra le fazioni del Regno di Gerusalemme Crociato e le forze musulmane Ayyubidi, comandate da Saladino. Il Regno di Gerusalemme Crociato fu fondato poco dopo la fine della prima Crociata del 1099; fu creato per difendere le terre sotto il controllo crociato ed espandere i propri domini oltre le zone interessate. In quegli anni molti furono gli scontri che avvennero da entrambe le parti; i musulmani cercavano da tempo la conquista dei territori persi e della Città Santa, mentre lo scopo principale crociato era la netta espansione e la sottomissione totale dei musulmani. Gli scontri si prolungarono per anni, fino a quando un grande comandante, Saladino, riuscì ad unire sotto un unico stendardo tutte le genti che avrebbero voluto cacciare via il popolo invasore.


Battaglia di Hattin, manoscritto medievale del XV secolo
   
Il 3 Luglio, i Crociati iniziarono la loro marcia da Seforia. L'esercito era guidato dall'avanguardia di Raimondo III di Tripoli; nel suo centro da Guido di Lusignano e da Baliano di Ibelin; nella retroguardia si disposero gli Ordini religiosi e Rinaldo di Châtillon. Dopo appena poche ore dalla partenza, i crociati furono bersagliati dalla cavalleria musulmana. La tattica musulmana era stata già da tempo adottata in questi contesti bellici, pertanto logorò molto i crociati.
Alle 12:00 Saladino incontrò il suo esercito a Cafarsett e marciò in direzione dei Crociati, già da molto in cammino verso lo scontro. La retroguardia Crociata fu bersagliata tanto forsennatamente che fu costretta a fermarsi per rispondere agli attacchi nemici. Questo causò un rallentamento dell'esercito. Dopo una giornata sfiancante e senza acqua, i Crociati furono costretti ad accamparsi nel mezzo della pianura, dove l'esercito musulmano iniziò la lenta morsa di accerchiamento all'intero accampamento. Una volta accampati, durante la notte, i musulmani incendiarono le sterpaglie e l'erba intorno al campo Crociato fino alla mattina del 4 Luglio, quando furono accecati dal fumo delle sterpaglie e bersagliati dalle frecce della cavalleria musulmana.


Movimenti dei due eserciti

Rinaldo di Châtillon consigliò a Guido di Lusignano di schierare l'esercito e attaccare per la battaglia campale. La manovra di schieramento fu effettuata dal fratello di Guido che era al suo fianco, Amalrico II di Lusignano. Nello schieramento Raimondo III di Tripoli guidava la prima divisione dell'esercito, mentre Baliano di Ibelin e Joscelin III di Edessa formavano la retroguardia. Durante l'organizzazione dell'attacco, cinque cavalieri di Raimondo III di Tripoli disertarono, rivelando la situazione del campo Crociato a Saladino. Venuti a sapere della diserzione e del tradimento, i capi Crociati decisero di abbandonare il campo per dirigersi velocemente verso le fonti di Hattin, ormai assetati e demoralizzati. Il loro tentativo fu però prontamente bloccato dai musulmani, che subito tentarono una manovra di accerchiamento, evitando così possibili fughe. Il conte Raimondo tentò per due volte di caricare le linee nemiche senza alcun esito favorevole. Il suo scopo era di rompere le linee nemiche e creare una via di fuga per arrivare alle scorte d'acqua nei pressi del Mare di Galilea. Al secondo tentativo di carica, si rese conto di essere stato isolato dal resto dell'esercito e si diede alla fuga.


Fasi della Battaglia

Un numero considerevole di soldati della fanteria si diede alla fuga cercando di raggiungere i Corni di Hattin, mentre il resto dell'esercito, che cercò di affrontare il nemico, venne letteralmente trucidato. Guido di Lusignano tentò una forte carica contro la cavalleria nemica, ma ebbe la peggio: non supportati dalla fanteria alleata, i cavalieri Crociati furono miseramente bersagliati dalla cavalleria nemica, pertanto decisero di combattere anche a piedi, ma presto si diedero alla fuga anche loro verso i Corni di Hattin. I Crociati in fuga ben presto furono raggiunti e circondati, per ben tre volte l'Occidente Cristiano caricò l'Oriente musulmano, ma ormai stanchi, affaticati e assetati, furono falciati dalla mezza luna crescente.


Fase finale della Battaglia

I musulmani catturarono il padiglione reale di Guido di Lusignano, trovando la Vera Croce. Furono presi prigionieri Guido, Amalrico, Rinaldo, Guglielmo V del Monferrato, Umfredo IV di Toron e molti altri. I fanti furono venduti come schiavi; tra i Crociati, le perdite ammontarono a 16.000 unità, compresi i prigionieri, mentre per quelle musulmane, il cui dato risulta essere ancora oggi sconosciuto, se ne contarono pochissime. I cavalieri dei vari Ordini monastici furono tutti uccisi, compreso Rinaldo di Châtillon, che fu decapitato dallo stesso Saladino per aver violato la tregua tra l'Oriente Musulmano e l'Occidente Cristiano.

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