I re taumaturghi, una falsa credenza

Il rafforzamento della monarchia francese, e successivamente anche di quella inglese, fu agevolato altresì dalla credenza, destinata a perdurare per circa otto secoli, secondo la quale i Re di Francia e Inghilterra avessero il potere e le capacità di guarire le scrofole con il solo tocco delle loro mani. In precedenza, con il termine scrofole si indicavano infezioni molto diffuse di origine non tubercolare, che colpivano il viso e gli occhi, mentre oggi viene usato soltanto per individuare quelle infiammazioni delle linfoghiandole provocate dai bacilli della tubercolosi.
  
Re Enrico II di Francia che cura gli scrofolosi (Miniatura del XVI secolo)
Tuttavia, sorvolando sui particolari medici e tornando alla credenza, possiamo affermare che nacque in Francia intorno all'anno Mille, per poi diffondersi in Inghilterra circa un secolo dopo; acquisì una enorme importanza proprio in quel periodo perché aiutò a mantenere viva l'idea della regalità, nonostante la debolezza della monarchia capetingia. La falsa credenza venne fortemente rilanciata tra XII e XIII secolo, quando fu creato un chiaro disegno politico-dinastico volto a consolidare il potere monarchico, ponendo l'accento sull'aspetto soprannaturale che doveva caratterizzare il re, acquisito dal sovrano mediante il rito dell'unzione con l'olio sacro.
Malgrado i tentativi di teologi e riformatori della Chiesa di porre un freno e di screditare questa superstizione, la fede nel miracolo regio restò fortissima anche nell'Europa rinascimentale. La credenza resistette persino alla Rivoluzione Francese tanto che Carlo X, una volta salito al trono nel 1825, fu quasi "obbligato" da consiglieri e cortigiani a rispolverare l'antico rito. Fu così che, a Reims, il sovrano toccò un centinaio di scrofolosi, pronunciando la fatidica formula: "Il re ti tocca, Dio ti guarisca". 
Clodoveo I riceve dallo Spirito Santo (colomba) il santo olio
È quasi superfluo sottolineare che tali miracolose guarigioni non siano mai avvenute e che gli effetti positivi erano dovuti esclusivamente alla generica denominazione di scrofole data indistintamente a problemi cutanei molto variabili tra loro. Non trattandosi quindi esclusivamente di scrofole ma anche di infezioni meno gravi, ne conseguiva che alcune, col tempo, recedevano, fornendo così l'opportunità di stabilire un rapporto diretto tra guarigione e tocco della mano del re: d'altro canto, tutti quelli che avevano interesse a diffondere la credenza, erano molto cauti nel precisare che il rito guaritore avrebbe dato il suo effetto lentamente nel corso del tempo, in modo tale da non creare, nella popolazione, troppe aspettative relative ad un'immediata efficacia del rituale.

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