Historie Medievali The life of: Tommaso d'Aquino

Nel Medioevo, la Chiesa cerca di conciliare le sue idee filosofiche con quelle razionali greche. L'influsso dei grandi pensatori classici, sulla Chiesa, sarà enorme nel corso della storia medievale: Socrate, Platone ed Aristotele vengono viste come delle vere e proprie "star" del pensiero greco, per esempio. Questo tentare di conciliare il pensiero ecclesiastico medievale a quello classico, darà vita ad una corrente filosofica detta "scolastica". Ed uno dei più grandi esponenti di tale filosofia, sarà Tommaso d'Aquino.

Guercino: San Tommaso sorretto dagli angeli
Tommaso nasce da una famiglia di conti residente ad Aquino, nel frusinate, nel 1225; alcuni studi ipotizzano la sua nascita nel castello della vicina Roccasecca. Fatto sta che nasce da una nobildonna di Teano e da un esponente della famiglia dei Caracciolo, appartenente alla nobiltà napoletana. Essendo secondogenito, viene avviato alla vita ecclesiastica presso il monastero di Montecassino, dove verrà iniziato alla vita benedettina. Il problema di Montecassino, all'epoca, è che era conteso fra papato ed imperatore; ragion per cui, nel 1239, venne mandato a studiare all'Università di Napoli, fondata appena sei anni prima.
All'epoca, l'università di Napoli aveva sede nel convento di San Domenico Maggiore, ed era per l'appunto, gestito dai domenicani; nell'aprile del 1244 Tommaso decise di aderire a tale ordine, diventando così un frate domenicano.
L'idea di Tommaso frate domenicano, non piacque alla famiglia, che lo voleva abate di Montecassino; così fu rapito e portato al castello della Ciociaria di Monte San Giovanni Campano, dove venne tenuto per ben due anni in soggiorno forzato.

Castello di Monte San Giovanni Campano, dove Tommaso fu forzato a risiedere per due anni
I familiari, vedendo irremovibile Tommaso, lo lasciarono tornare dai domenicani a Napoli, i quali, non ritenendo San Domenico Maggiore un posto sicuro per Tommaso, lo spedirono dal maestro dell'ordine a Roma, che lo portò con sé a Parigi. In seguito, lo inviò a Colonia, dove per quattro anni, seguì gli insegnamenti di frate Alberto; per lui tali insegnamenti furono determinanti. Distintosi a Colonia, venne indicato da frate Alberto in persona per una cattedra a Parigi. Così, nel 1252, cominciò ad insegnare.
Inizialmente gli fu vietato di leggere Aristotele, ma in seguito ottenne il permesso di poter insegnare pubblicamente il filosofo greco. Per Tommaso, la Metafisica di Aristotele sarà un testo importantissimo nella formazione del suo pensiero; il frate domenicano diverrà il più grande studioso del pensatore greco del suo tempo.
Tommaso torna in Italia, ad Orvieto e a Roma per la precisione, dove insegnerà fra il 1259 ed il 1258. Qui scrive due testi molto importanti per il suo pensiero: la Summa contra Gentiles e la Summa Theologia.
Successivamente, torna a Parigi, dove produce una serie di opere importanti per il pensiero della Chiesa, riguardanti l'anima e Dio.
Tommaso infatti, ha il merito di aver descritto cosa sia l'anima, e cosa sia Dio, oltre a provare a dare una dimostrazione della sua esistenza.
Negli ultimi anni cerca di tornare a Napoli per organizzare uno studium, una nuova università, ma la scelta dell'ormai capitale angioina era già stata compromessa dall'arrivo di un altro domenicano; ragion per cui partecipò al capitolo di Roma.

Abbazia di Fossanova, luogo in cui è morto Tommaso d'Aquino

Dall'arrivo a Roma, Tommaso smette di scrivere; l'anno successivo, nel 1274, perde l'appetito e si ammala; in un viaggio verso Roma è costretto a fermarsi all'abbazia di Fossanova per riprendere le forze, ma qui si aggraverà e morirà il 7 marzo del 1274.

Tommaso verrà santificato e riconosciuto come Dottore della Chiesa, per via delle sue ricerche sull'anima e su Dio. Tutt'ora, nel convento di San Domenico Maggiore a Napoli, è conservata la cella di Tommaso, con il dipinto del crocefisso che lui pregava, e che si dice gli abbia parlato durante il suo soggiorno di studio napoletano.

Cella di San Tommaso nel convento di San Domenico Maggiore a Napoli. Sulla destra, il dipinto del crocefisso che si dice abbia parlato al santo

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale