Il momento più buio

Si vive spesso il preconcetto del Medioevo come periodo buio. Nei nostri articoli, abbiamo spesso cercato di dimostrare che quest'era è stata pregna di avvenimenti, di scoperte, dinamica. Ma allora qual è stato uno dei momenti più bui di questa lunga era? Certamente, nel momento in cui l'Impero Romano viene meno come grande forza regolatrice, c'è un periodo di instabilità che porta ad una depressione economica e culturale e, di conseguenza, ad un cambio radicale del mondo così com'era conosciuto fino a quel momento.
Uno degli eventi che ha portato l'Europa a vivere un momento buio della sua storia, è indubbiamente la guerra greco-gotica.

Vitige assedia Castel Sant'Angelo a Roma

Gli Ostrogoti avevano in mano l'Italia, i Vandali l'Africa. A Giustiniano, imperatore dell'Impero Romano d'Oriente, non andava per niente bene il fatto che i territori dell'Impero d'Occidente fossero ormai in mano ai barbari; ragion per cui cominciò un ambizioso piano di riconquista. Strappata l'Africa settentrionale dai Vandali dunque, Giustiniano si accinge a riprendere i territori dell'ex capitale dell'antico Impero.

Le campagne avvenute durante la guerra Gotica. All'inizio della guerra, l'Italia è totalmente occupata dagli Ostrogoti

Ma vediamo come andarono le cose.
Anno 535 dopo Cristo: il generale bizantino Belisario, dall'Africa, dove ha combattuto i Vandali, sbarca in Sicilia e comincia ad avanzare  nell'isola, nel tentativo di riconquistarla. Belisario è a capo di 7200 cavalieri e 3000 fanti. Nel frattempo, il generale bizantino Mundo, sempre per conto di Giustiniano, si occupa di riconquistare le coste della Dalmazia. In un anno la Sicilia viene riconquistata, e Teodato, re degli Ostrogoti, decide di cederla ai bizantini. Il re sarebbe stato disposto a cedere l'intera penisola in cambio di una congrua pensione da parte dei Bizantini, ma la morte del generale Mundo in Dalmazia, gli fa pensare ad una possibilità di vittoria; di conseguenza rivede i suoi piani.

Bassorilievo, conservato a Siracusa, rappresentante il generale Belisario, protagonista delle guerre Gotiche.

Nel 536 dopo Cristo, Belisario attraversa lo stretto di Messina e si dirige verso Napoli, che raggiunge senza incontrare alcuna resistenza. L'assedio di Napoli fu lungo ed estenuante, in quanto le mura erano possenti e ben difese; ma alla fine i Bizantini riuscirono ad entrare in città attraverso l'acquedotto, compiendo una strage fermata tardi poi, dal generale stesso, tanto è vero che la città, in seguito, dovette essere ripopolata da africani, siciliani ed altri abitanti dell'Italia meridionale. Il re Teodato non fece assolutamente nulla, e per tale ragione gli Ostrogoti lo detronizzarono e lo uccisero, eleggendo al suo posto Vitige. Belisario non trovò problemi nel conquistare Roma, dove venne accolto come un liberatore. Fece portare a Giustiniano le chiavi della città, segno che ormai l'ex capitale era di nuovo parte dell'Impero, ma sapeva che avrebbe avuto a che fare con Vitige. E presto i Goti cominciarono l'assedio di Roma: fame e carestia opprimettero la città; fino a quando Belisario non mandò un suo generale alla conquista di Rimini, rimasta sguarnita dall'esercito avversario. Essendo molto, troppo vicina alla capitale Ravenna, Vitige tolse l'assedio e tornò indietro.

Basilica di San Vitale: ritratto dell'imperatore Giustiniano

Nel 538 fu il turno dell'Italia settentrionale, dove si arrivò fino alla conquista di Milano, che però finirà sotto assedio da parte dei Goti. Inoltre, un nuovo generale fa il suo ingresso in campo: Narsete, mentre i Burgundi vengono in aiuto di Vitige, mandati dal re dei Franchi Teodeberto I. Narsete entra in contrasto con Belisario, e l'esercito finisce con lo spaccarsi, rendendo difficoltosa la riconquista dell'Italia. Infatti, l'esercito diviso si concentra sull'Emilia, in modo da avvicinarsi a Ravenna; mentre Milano finisce per essere riconquistata dai Goti e messa a ferro e fuoco, finendo devastata.
Vedendo la situazione caotica, i franchi ne approfittano per tentare di conquistare l'Italia: rapiscono e uccidono le donne ed i bambini goti presso Pavia, distruggono Genova e mettono in rotta il loro esercito, ma vengono fermati da un'epidemia di dissenteria che li costringe a tornare al di la delle Alpi. I goti si arrendono a Belisario, gli consegnano Vitige, che viene mandato da Giustiniano a Costantinopoli, ma Belisario stesso non accetta di divenire il loro nuovo re. Anche Belisario torna a Costantinopoli, ormai convinto che l'Italia sia stata totalmente riconquistata, ma nel caos politico che regna fra i Goti, sale come sovrano Totila.

Ritratto rinascimentale di Totila, nuovo sovrano degli Ostrogoti

Con una serie di riforme agrarie, si accattivò i favori dei latifondisti patrizi, favorevoli all'Impero Bizantino; così cominciò la sua lenta riconquista, arrivando a conquistare quasi tutta l'Italia peninsulare. Belisario, nel 544 dopo Cristo, tornò da Costantinopoli e tentò di fermarlo, ma era senza uomini o soldi, e così si arrivò ad uno stallo nel corso di una guerra che ormai riguardava l'intera penisola italiana. Totila mise sotto assedio Roma; il generale bizantino posto a sua difesa spremette il popolo vendendo le razioni di cibo a prezzi elevatissimi, e questo comportò lo spopolamento quasi totale della città. La città venne presa dai Goti, ma non venne tenuta a lungo; ragion per cui, approfittando dell'assenza di Belisario dall'Italia, nel 550 tentò un nuovo assedio.

Porta San Paolo a Roma

I Goti entrarono in città, aiutati da alcuni traditori dei Bizantini; la misero a ferro e fuoco, uccidendo quasi tutti gli abitanti rimasti. Molti soldati si rifugiarono nel mausoleo di Adriano, l'attuale castel Sant'Angelo, e alla fine i Bizantini accettarono di entrare nel suo esercito. Statue e monumenti della città erano andati distrutti; la popolazione, da 100 mila abitanti, passò a circa 30 mila. Totila, vistosi rifiutare una proposta di pace da Giustiniano, assediò Civitavecchia , Taranto e Rimini. Nel 549, Giustiniano lanciò una nuova campagna per l'ennesima riconquista dell'ormai martoriata penisola, ma questo sarà argomento del prossimo articolo, in cui tratteremo dell'ultima campagna italiana dei Bizantini, dell'arrivo dei longobardi e delle conseguenze devastanti di questa guerra. Per quest'ultimo punto, basti sapere che la popolazione italiana era ormai decimata, le sue città più importanti rase al suolo ed i sopravvissuti ridotti alla fame e alla miseria più nera.

Questa guerra pone la parola fine all'immagine dell'Italia classica e getta le basi per la nascita del mondo medievale, che sarà l'immagine caratterizzante del Bel Paese per quasi un millennio.

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