Le vette dell'arte medievale: la Cappella degli Scrovegni
Immaginate di essere in un giardino, e davanti a voi si para una piccola chiesetta in mattoni. E' una costruzione semplice, ed escludendo il dipinto sul lunotto, che sovrasta la porticina d'entrata, c'è solo la sua facciata in mattoni a caratterizzarla. Forse, alcuni di quelli che leggeranno questo articolo, non sarebbero neppure interessati ad entrarci. Beh, vi possiamo assicurare che potrebbe essere una scelta di cui potreste pentirvi, perché questa semplice costruzione è null'altro che lo scrigno di uno dei più grandi capolavori dell'arte non solo medievale, ma di tutti i tempi.
Enrico Scrovegni è un ricchissimo banchiere padovano del XIV secolo. Ha appena comprato, da un nobile decaduto, l'area dove un tempo sorgeva l'anfiteatro romano di Padova, di cui ormai restano poche rovine. In questo luogo, decide di costruire la sua sontuosa dimora provvista di una cappella. In quel tempo, a Padova, era appena arrivato un certo Giotto, divenuto famoso per gli affreschi realizzati ad Assisi e a Rimini. Intorno al 1302, Giotto stava lavorando alla decorazione di un vicino convento di frati francescani, ed Enrico lo contattò per proporgli la decorazione della sua cappella. Diversi documenti suggeriscono che Giotto lavorò alla cappella fra il 1303 ed il 1305, coordinando una squadra di circa quaranta collaboratori. La cappella si stava allargando fino a divenire una vera e propria chiesa, tanto che i vicini frati eremitani, proprietari di un convento confinante, protestarono. Si ritiene dunque che, nel 1320, parte della cappella fu abbattuta e ridimensionata.
Ad ogni modo, se si entra all'interno di questa costruzione, non si può che restare ammaliati dalla bellezza di ciò che si ammira.
Nella cappella sono dipinte le storie del Nuovo Testamento. Tutte le pareti sono affrescate, e gli affreschi sono perfettamente conservati. Tutto il lavoro è incentrato sul tema della salvezza dell'uomo, ed ogni singolo riquadro è un vero e proprio capolavoro di storia dell'arte. Ne prendiamo alcuni esempi per mostrare il livello dell'opera.
La crocifissione:
L'ultima cena. Notare il senso di spiazzamento comunicato dal guardarsi fra loro dei discepoli, dopo che Gesù ha annunciato che uno di loro lo avrebbe tradito:
Gesù fra i dottori, dove la tridimensionalità tipica dei dipinti di Giotto, quasi raggiunge il livello di una prospettiva:
L'incontro fra Sant'Anna e San Gioacchino, in cui l'architettura dell'arco di entrata è profondamente influenzata dall'arco di trionfo presente a Rimini, città in cui Giotto era stato precedentemente:
L'ascensione di Cristo, caratterizzata da un curatissimo dettaglio:
La cappella degli Scrovegni è senza dubbio una delle più alte vette raggiunte dall'arte medievale. Quindi, se vi trovate a passeggiare per un giardino a nord del centro storico di Padova, nei pressi della stazione, e scorgete una piccola chiesa in mattoni, non esitate ad entrare. Resterete piacevolmente stupiti!
L'aspetto semplice della cappella degli Scrovegni |
Enrico Scrovegni è un ricchissimo banchiere padovano del XIV secolo. Ha appena comprato, da un nobile decaduto, l'area dove un tempo sorgeva l'anfiteatro romano di Padova, di cui ormai restano poche rovine. In questo luogo, decide di costruire la sua sontuosa dimora provvista di una cappella. In quel tempo, a Padova, era appena arrivato un certo Giotto, divenuto famoso per gli affreschi realizzati ad Assisi e a Rimini. Intorno al 1302, Giotto stava lavorando alla decorazione di un vicino convento di frati francescani, ed Enrico lo contattò per proporgli la decorazione della sua cappella. Diversi documenti suggeriscono che Giotto lavorò alla cappella fra il 1303 ed il 1305, coordinando una squadra di circa quaranta collaboratori. La cappella si stava allargando fino a divenire una vera e propria chiesa, tanto che i vicini frati eremitani, proprietari di un convento confinante, protestarono. Si ritiene dunque che, nel 1320, parte della cappella fu abbattuta e ridimensionata.
Ad ogni modo, se si entra all'interno di questa costruzione, non si può che restare ammaliati dalla bellezza di ciò che si ammira.
L'interno della cappella |
Nella cappella sono dipinte le storie del Nuovo Testamento. Tutte le pareti sono affrescate, e gli affreschi sono perfettamente conservati. Tutto il lavoro è incentrato sul tema della salvezza dell'uomo, ed ogni singolo riquadro è un vero e proprio capolavoro di storia dell'arte. Ne prendiamo alcuni esempi per mostrare il livello dell'opera.
La crocifissione:
L'ultima cena. Notare il senso di spiazzamento comunicato dal guardarsi fra loro dei discepoli, dopo che Gesù ha annunciato che uno di loro lo avrebbe tradito:
Gesù fra i dottori, dove la tridimensionalità tipica dei dipinti di Giotto, quasi raggiunge il livello di una prospettiva:
L'incontro fra Sant'Anna e San Gioacchino, in cui l'architettura dell'arco di entrata è profondamente influenzata dall'arco di trionfo presente a Rimini, città in cui Giotto era stato precedentemente:
L'ascensione di Cristo, caratterizzata da un curatissimo dettaglio:
La cappella degli Scrovegni è senza dubbio una delle più alte vette raggiunte dall'arte medievale. Quindi, se vi trovate a passeggiare per un giardino a nord del centro storico di Padova, nei pressi della stazione, e scorgete una piccola chiesa in mattoni, non esitate ad entrare. Resterete piacevolmente stupiti!
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