Il Milione

Al giorno d'oggi, viaggiare per il mondo è scontato e per certi versi banale: prenotiamo il nostro aereo low cost su un sito internet, andiamo all'aeroporto, check in, imbarco e via, fino alla destinazione e poi all'albergo che abbiamo prenotato su internet, comodamente da casa.
Nel Medioevo, come abbiamo ribadito più volte, non era così: viaggiare era una scommessa in cui la posta in gioco era molto alta: dalle proprie ricchezze, depredate dai malviventi, fino alla stessa vita! Si viaggiava per necessità, col rischio di finire male se si conosceva in modo pessimo il posto in cui ci si avventurava, e pochi, principalmente mercanti, pellegrini e cavalieri, intraprendevano imprese simili.

Pellegrini in viaggio

Immaginate allora quale incredibile impresa doveva essere all'epoca attraversare il mondo per raggiungere la Cina dall'Italia: attraversare i mari su navi che sarebbero potute naufragare facilmente, interi deserti a dorso di cammelli; o posti sconosciuti, probabilmente in balia di scorribande di predoni. Un gruppo di mercanti e viaggiatori veneziani intraprese questa immensa impresa: Marco Polo, suo padre e suo zio, si diressero verso la Cina, ed appuntarono l'intero viaggio, scrivendo un vero e proprio libro, che passerà alla storia col nome de "Il Milione".

Una pagina del libro

Ci sono diverse ipotesi riguardo il titolo del libro: una sostiene che esso sia il diminutivo di Emilione; un'altra tesi sostiene che esso sia un multiplo del miglio veneziano, per sottolineare la lunghezza del viaggio. Altri ancora sostengono che sia un riferimento alle ricchezze del Gran Kahn, imperatore di Cina.
Marco Polo non scrisse materialmente il libro, ma lo dettò in prigione ad un altro detenuto, Rustichello da Pisa, fra il 1295 ed il 1298. Il libro è definito dallo scrittore belga Albert t'Serstevens come una "Vera e propria enciclopedia geografica, riunisce in un volume le conoscenze essenziali che erano disponibili alla fine del XIII secolo sull'Asia. Oltre che una relazione di viaggio, è anche un trattato storico-geografico". È stato definito "la descrizione geografica, storica, etnologica, politica, scientifica (zoologica, botanica e mineralogica) dell'Asia medievale".

Ritratto di Marco Polo

Il testo è diviso in capitoli, provvisti di rubriche che ne sintetizzano i contenuti. Vengono descritti sistematicamente diversi paesi d'Oriente e tali descrizioni vengono inframezzate talvolta dal racconto di guerre e battaglie. La corte del Gran Khan è descritta nell'ampia sezione centrale del libro: vengono esposte le vicende storico-militari del regno.
L'impatto storico che ebbe questo testo fu incredibile: ispirò il mappamondo di Fra Mauro e Cristoforo Colombo nell'attraversare l'Atlantico per aprire una nuova rotta per le Indie, ponendo così la fine del periodo medievale; sarà addirittura fonte di ispirazione di un romanzo di Italo Calvino, estendendo così la sua influenza fino ai giorni nostri!

Mappamondo di Fra Mauro, disegnato dal frate studiando il Milione

Il viaggio di Marco Polo, descritto nel libro di cui stiamo parlando, iniziò nel 1271. Da Venezia lui, lo zio ed il padre, procedettero all'interno del continente asiatico, attraversando Anatolia, Armenia, Mesopotamia, Persia, Afghanistan, l'area del Pamir, il deserto dei Gobi ed infine il Catai, in Cina. Questo viaggio lunghissimo durò ben tre anni e mezzo, terminando infine a Pechino. Marco Polo e la sua famiglia entrarono nelle grazie del Kubilai Khan, di cui divenne consigliere e in seguito anche ambasciatore. 

Il Kubilai Khan, con cui Marco Polo stringerà una forte amicizia

Marco Polo tornò a Venezia soltanto nel novembre del 1295: nessuno dei concittadini lo riconobbe, in quanto erano passati quasi trent'anni dalla sua partenza. Il viaggiatore tornò via mare, attraverso l'Oceano indiano. Una mappa dell'itinerario del suo viaggio è di seguito mostrata.


Il Milione è la sintesi di un'avventura epica, una sorta di Odissea in salsa medievale. Sintesi dello spirito di avventura e di scoperta che spinge l'uomo oltre le sue frontiere ed i suoi limiti, elevandolo e facendolo progredire e, di conseguenza, evolversi.

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