al-Taṣrīf, un capolavoro sulla chirurgia

Al-Taṣrīf li-man ʿagiza ʿan al-taʾlīf.
Quanto scritto sopra, è il titolo arabo di un importantissimo trattato medievale. Letteralmente significa: "La condotta per colui che non sa comporre". L'opera venne scritta da al-Zahrawi, medico e chirurgo arabo, alla fine dell'anno 1000, e venne consultata e citata da tutti i chirurghi medievali dell'epoca, come Ruggero di Salerno, Guglielmo da Saliceto, Henri de Mondeville, Guy de Chauliac. L'opera, comunque, ebbe vastissimo successo soltanto dopo la fine del Medioevo e la diffusione della stampa, a partire dal 1497.

Strumenti chirurgici descritti in una pagina del libro

Questa è un'enciclopedia di 1500 pagine divisa in trenta libri, dei quali il più famoso, e quello maggiormente diffuso nel Medioevo, è l'ultimo, consacrato interamente alla chirurgia. In questa fondamentale opera l'autore, oltre a tracciare il bilancio completo delle conoscenze chirurgiche della sua epoca, vagliate con forte senso critico e confrontate attraverso l'esperienza diretta, rinnovò fortemente le pratiche chirurgiche del tempo e apportò notevoli modifiche in campo medico e chirurgico-strumentale. 

Albucasis Al-Zahrawi, autore dell'opera

Il volume concernente la chirurgia si compone di tre parti:
  1. Teoria e generalità sulla medicina;
  2. Pratica medico-chirurgica (trattamento delle malattie, del regime alimentare di bambini ed anziani, veleni, affezioni della pelle, febbre, reumatismi, ascessi e piaghe);
  3. Chirurgia (tecniche di cauterizzazione, incisione, amputazione, composizione di fratture e piccoli interventi, rimozione di calcoli alla vescica, trattamento di cancrene, emiplegia di origine traumatica vertebro-midollare, assistenza al parto).
Questo volume dell'opera ha giocato un ruolo capitale in Europa, poiché ha permesso di gettare le basi della chirurgia europea e dare a questa branca della medicina un prezioso contributo: infatti, la minuziosa descrizione della strumentazione chirurgica, che è la più antica dell'intera storia medica, comprende strumenti fino ad allora utilizzati, oltre ad altri duecento utensili chirurgici concepiti, realizzati o rielaborati e rivisti da Al-Zahrawi stesso: fra essi ricordiamo il bisturi, le forbici, le sonde, gli stiletti, nuovi tipi di cateteri e seghe, oltre che stecche ed otoscopi. Una vera e propria rivoluzione.

Pagina tradotta che descrive alcuni strumenti chirurgici

Da quanto brevemente illustrato, ci si rende conto che si è di fronte ad un'opera importantissima della scienza medievale, un'opera che mostra, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che l'epoca medievale non è stata affatto un periodo così buio come molti credono.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale