Historie Medievali The life of: Paolo Uccello

In un articolo che vi proponemmo in passato, vi raccontammo di un grande genio che segnò una linea di demarcazione nell'arte medievale, gettando le basi per traghettarla verso l'epoca rinascimentale. Questo genio era Masaccio. Uno dei grandi artisti del Medioevo che rimase estasiato dall'intuizione principe di quel pittore, ovvero l'invenzione della prospettiva, fu Paolo Uccello.

Ritratto di Paolo Uccello

Nasce come Paolo Di Dono in provincia di Arezzo, in un paese chiamato Pratovecchio, il 15 giugno del 1397. Soprannominato Uccello in quanto amava dipingere soprattutto animali e volatili, si dedicò allo studio della prospettiva applicandola all'arte gotica, cosa che lo rese un artista unico nel suo tempo.
Paolo nasce da una buona famiglia; già dall'età di dieci anni, fu impegnato, assieme a Donatello e altri, nella bottega del grande artista Lorenzo Ghiberti, nella realizzazione della porta nord del Battistero di Firenze (1403-1424). Nella bottega del Ghiberti, insieme a quel mostro sacro di Donatello, Paolo crebbe professionalmente, divenendo sempre più abile in quella che è la base per ogni artista: il disegno. Infatti, nella bottega ci si occupava principalmente di sculture, ma, dal Ghiberti, Paolo apprese soprattutto quel gusto per l'arte tardo gotica, che fu una delle componenti fondamentali del suo linguaggio. Si trattava di stilemi legati al gusto lineare, all'aspetto mondano dei soggetti sacri, alla raffinatezza di forme e movenze e all'attenzione verso i dettagli più minuti, all'insegna di un naturalismo ricco di decorazioni; infatti riempiva i vuoti prospettici con una serie di animali, soprattutto volatili: da qui il soprannome, come detto sopra, di Uccello.

Uno dei primi quadri attribuiti all'artista: l'Annunciazione

Dopo la bottega del Ghiberti, Paolo stette a Venezia, all'epoca alleata con Firenze, per sei o sette anni. In questo periodo si accentuò il suo interesse per la pittura fantastica: Venezia, d'altronde, era una città piuttosto esotica, al confine fra Occidente ed Oriente. Infatti è di questo periodo il dipinto di San Giorgio ed il drago.

San Giorgio ed il drago, conservato a Melbourne

Nel 1431 rientrò a Firenze, e qui Paolo finalmente incontrò l'opera di Masaccio: la trinità, che era il primo esempio di pittura, nella storia, che adoperava la prospettiva. La tecnica della prospettiva fulminò letteralmente l'artista, che cominciò a studiarla ed ad applicarla alle sue opere. Gradualmente abbandonò lo stile gotico, e si lanciò sempre di più sulla strada aperta dal suo collega coetaneo. Basti vedere, per esempio, il monumento equestre a Giovanni Acuto, dipinto in Santa Maria del Fiore a Firenze:

Monumento equestre a Giovanni Acuto

Oppure questo particolare di San Giorgio ed il drago conservato alla National Gallery di Londra:

San Giorgio ed il drago, particolare

Si noti il bosco dietro come, con la distanza, si rimpicciolisca sempre di più seguendo, per l'appunto, un punto di fuga. Paolo si è modernizzato rispetto al precedente stile gotico e, inconsapevolmente, ha fatto un altro passo in avanti nella storia.
Paolo Uccello dipingerà a Prato, Padova ed Urbino; ma per tutto il resto della sua vita, approfondirà lo studio della prospettiva. Osserviamo, per esempio, lo schema di questo vaso, che sembra quasi essere stato realizzato al computer:

Studio prospettico di un vaso
Non è creato al computer, ovviamente; è tutto fatto a mano, ed è uno studio prospettico basato sulle scoperte di Masaccio. La ricerca artistica stava andando avanti, e Paolo Uccello, coi suoi studi, era divenuto uno dei pittori all'avanguardia del '400.
Tornato da Urbino, l'artista morirà a Firenze verso la fine del 1475. Nei suoi ultimi studi prospettici, venne affiancato da un matematico dell'epoca: Paolo Toscanelli. I suoi calcoli furono utili al Brunelleschi per la costruzione della cupola del duomo di Firenze, oltre che aiutare Paolo nei suoi studi.
Paolo Uccello verrà sepolto nella chiesa di Santo Spirito, il 12 dicembre del 1475. La sua opera sarà riconosciuta da tutti come una delle pietre miliari per il passaggio dall'arte medievale a quella rinascimentale.

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