La Grande Moschea di Cordova

I luoghi di culto passati da un credo all'altro, nel corso della storia, sono molti in Occidente: il più famoso è indubbiamente la basilica di Santa Sofia ad Istanbul, divenuta poi moschea dopo la conquista Ottomana. In Spagna, terra araba per molti secoli, ci sono svariate moschee in seguito convertite in cattedrali. Fra le più belle, c'è indubbiamente la Grande Moschea di Cordova.

Interno della moschea

La storia dell'odierna cattedrale dedicata all'Immacolata Concezione inizia nel lontano 785 dopo Cristo, quando i musulmani, che avevano occupato l'ex regno Visigoto nel 756 d.C., decidono di modificare la vecchia chiesa di San Vincenzo per farne un luogo adibito al loro culto. Ottennero così un cortile quadrato in cui sorgeva una sala di preghiera rettangolare, le cui colonne provenivano da edifici romani della città, seguendo una cultura del riutilizzo già in voga in molte parti d'Europa.
La costruzione cominciò sotto ʿAbd al-Raḥmān I, e dimostrò un grande eclettismo da parte della cultura islamica: infatti presero dai Bizantini l'idea dei mosaici, dagli Egizi la sala a colonne, dai Visigoti l'arco a ferro di cavallo, dall'architettura romana dell'Acquedotto di Segovia gli archi sovrapposti, nei quali videro la stilizzazione dei rami di palma, così da costruire la moschea come un gigantesco palmeto di pietra (856 colonne in un rettangolo di 175 metri per 135). La selva di colonne crea ritmici allineamenti e fughe a perdita d'occhio, cadenzati giochi di profondità, mutevoli e sempre esatte prospettive geometriche.

L'acquedotto romano di Segovia, che ha ispirato gli arabi nella costruzione della moschea

Nell'848 e nel 961 d.C., vennero apportate ulteriori ampliamenti alla struttura. L'ultimo ampliamento viene ultimato alla fine del X secolo, quando l’ Hajib (ciambellano di corte) Almanzor, realizza un grosso ampliamento a sud, arrivando a far contare alla moschea ben 1293 colonne!

Mappa dei vari ampliamenti della moschea

Cordova venne conquistata da Ferdinando III di Castiglia, e nel 1236 comincia la conversione della moschea in cattedrale: viene murata la porta fra il cortile e l'interno della moschea, e parte degli interni sono modificati per far posto alla cappella reale. Nei secoli successivi, si cercherà di modificare ulteriormente la cattedrale: verranno presentati progetti che cercheranno di stravolgerla, provocando lo scoppio di violente polemiche, in quanto si sarebbe rotta la prospettiva della foresta di colonne che era la caratteristica dell'originaria moschea. Solo l'intercessione dell'Imperatore Carlo V consentirà i lavori di modifica.
Ai giorni d'oggi, l'originale effetto foresta è conservato, come è possibile notare nella foto sottostante.

La foresta di colonne della moschea: i doppi archi rievocano le fronde di palma

L'esterno lo fa sembrare un semplice palazzo, ma l'edificio ha dimensioni ragguardevoli: si tratta di ben 19 navate circondate da cappelle costruite durante l'epoca cristiana. È interessante notare come elementi di diverse epoche si sovrappongano fra loro, creando un connubio unico fra arte araba e arte occidentale, che si può notare solo in alcune costruzioni presenti in Sicilia.

Esterno dell'ex moschea

L'antico minareto invece è stato trasformato in campanile: il suo nome, torre dell'Alminar, significa, per l'appunto, "minareto".

Torre dell'Alminar

Per finire, è interessante notare come l'intera struttura domini la città, marcando l'accento sull'importanza del monumento per la regione di Cordova.

L'ex moschea vista dall'esterno

L'odierna cattedrale dell'Immacolata Concezione, dunque, è un esempio importante di come l'unione di due culture diverse possa forgiare esempi architettonici unici, esotici ed affascinanti. Esempio di cosa possono potenzialmente fare culture diverse quando, invece di costruire muri, fondono tra loro gli aspetti migliori, creando qualcosa di nuovo ed originale. Monito più che mai necessario nel mondo odierno.

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