Historie Medievali The life of: Papa Gregorio Magno

Il crollo dell'Impero Romano d'Occidente non segna il collasso della civiltà occidentale: quando Odoacre spedisce le insegne imperiali a Costantinopoli e viene deposto Romolo Augustolo, quelli dell'epoca vivono l'evento come un avvicendarsi di un nuovo sovrano al potere su ciò che resta di quella porzione di Impero e sarà soltanto con le guerre Gotiche che si avrà un collasso della situazione in penisola italiana. Nonostante ciò, nel marasma creatosi in quello che un tempo era il cuore dell'Impero, nascono  grandi uomini che pongono le basi per la nascente era medievale. Questo è il caso di Gregorio, figlio di una nobildonna romana ed un Senatore romano, Gordiano.

Antonello da Messina - Papa Gregorio Magno

Gregorio nacque a Roma intorno al 540 dopo Cristo da un'importante famiglia patrizia dell'ormai ex capitale imperiale. Fece studi di elevato livello in grammatica e diritto, e raggiunse la ragguardevole carica di Praefectus Urbi per la città di Roma, come cita un documento datato 573 d.C.. Divenne devoto ammiratore e biografo di Benedetto da Norcia, e questo cambiò la sua vita per sempre: abbandonò la carriera pubblica per farsi monaco, trasformò i suoi possedimenti in monasteri, si dedicò alla contemplazione di Dio e alla lettura della Bibbia. I monaci vivevano un'esistenza appartata e in contemplazione con loro stessi, ma Gregorio non potè seguire questo stile di vita a lungo: Papa Benedetto I lo nominò infatti diacono di Roma, mentre Pelagio II, suo successore, lo mandò a Costantinopoli per chiedere aiuti per Roma, aiuti che non ottenne. Fra il 586 ed il 590 restò in ritiro nel suo monastero sul colle Celio, fino alla morte di Papa Pelagio II: questo avvenimento cambiò ancora una volta la vita del monaco, in quanto venne acclamato al soglio pontificio sia dall'entusiasmo dei credenti, che dalle insistenze del clero e dal Senato Romano, di cui era stato segretario. Gregorio non voleva la carica, tanto è vero che mandò una lettera a Costantinopoli affinché questo ruolo venisse assegnato ad altri, e per molto tempo, la reggenza della Chiesa di Roma fu in mano ad un triumvirato ecclesiastico.

Gregorio al soglio pontificio

Roma stava passando un periodo lugubre della sua storia: le invasioni longobarde, le alluvioni del Tevere, la peste, la decimazione della popolazione, avevano spinto Gregorio a sollecitare i cittadini dell'Urbe a fare penitenza. Poi, sul mausoleo di Adriano (l'attuale castel Sant'Angelo), durante una processione, molti ebbero la visione dell'Arcangelo Michele che rinfodera la spada: interpretato come un presagio di buon auspicio, seguito dall'effettiva fine della peste, portò gli abitanti di Roma a scolpire una statua dell'arcangelo in vetta al mausoleo. Verso la fine del 590, l'Imperatore ratificò Gregorio come Papa, che non poté fare altro che accettare la nomina.
Questo Papa fu un amministratore energico: cercò di moralizzare la curia romana, attribuendo incarichi a monaci benedettini e togliendoli a laici che avevano interessi economici e non spirituali; regolamentò al meglio l'istituzione monastica, dando maggiori poteri giuridici ai monasteri e così limitando l'ingerenza dei Vescovi; cercò la pace coi Longobardi che stavano funestando la già devastata penisola italiana.
L'Esarca di Ravenna, Romano, fece di tutto per ostacolarlo, e per questo Roma si trovò assediata dai Longobardi. L'assenza di una difesa da parte dei Bizantini costrinse Gregorio a muoversi da solo, suscitando la disapprovazione dell'Imperatore. Gregorio, per tutta risposta, rinfacciò al sovrano d'Oriente la totale inefficienza imperiale sulla questione. Alla fine la pace viene raggiunta, ed il Papa cominciò un programma di evangelizzazione su scala europea, cosa che gli valse il titolo di Magno, cioè Grande.
Evangelizzando tanti popoli su vasta scala infatti, la Chiesa assunse un potere a livello continentale tale da divenire un protagonista politico di primo piano nel panorama europeo.

Tomba di Papa Gregorio Magno

Papa Gregorio Magno morirà nel 604 per gotta, e verrà sepolto nella Basilica di San Pietro. Fu canonizzato e proclamato Dottore della Chiesa. Fra le sue tante riforme, fra le più importanti si rammentano anche l'introduzione di un canto liturgico particolare, molto solenne e recitato in latino, nell'ambito della riforma delle funzioni liturgiche da lui voluta, e per questo chiamato Canto Gregoriano.

Gregorio crea il Canto Gregoriano

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