La strada nel Medioevo
Le strade costruite dai romani erano ben curate e complesse, come tutti ben sappiamo. In epoca medievale invece, la rete viaria si contraddistingueva per la sua estrema povertà strutturale.
Le antiche vie romane erano lastricate e, solitamente, pianeggianti e rettilinee. Le strade medievali, che collegavano degli insediamenti più che altro "in altura" erano invece quasi sempre tortuose, con forte pendenza, anguste e poco regolari nelle dimensioni. Inoltre, erano quasi completamente assenti opere murarie come ponti o muri a retta. L'instabilità politica e le continue variazioni dei percorsi intrapresi dai viandanti rendevano sporadici ed incerti gli interventi per la manutenzione delle strade, onere che, durante l'Alto medioevo e fino al XIII secolo, spettava alle pievi ed alle chiese suffraganee.
Le strade erano delle vere e proprie mulattiere, praticabili solo a piedi, a cavallo (privilegio destinato a pochi), o a dorso di un mulo. Con il Medioevo difatti, si era quasi del tutto abbandonato il trasporto tramite veicoli a ruote e, d'altro canto, le esigue dimensioni delle sedi stradali non avrebbero consentito, in diversi punti, il transito di carri.
Quando si giungeva in prossimità di un corso d'acqua da attraversare, si procedeva solitamente a guado o mediante l'utilizzo di imbarcazioni. Soltanto in punti di particolare rilievo venivano costruiti dei ponti, i quali, per le limitate dimensioni e per la struttura precaria in legno, venivano sovente travolti e distrutti dalle piene. Per questo motivo, non ci sono pervenute molte tracce dei ponti più importanti al tempo edificati.
Questi poco agevoli percorsi erano generalmente praticati anche dai pellegrini che, di solito, viaggiavano a piedi e con uno scarno equipaggiamento. Erano dunque soggetti alla furia delle intemperie nei loro quotidiani spostamenti di 20/40 chilometri. Insomma, il pellegrino che intraprendeva un lungo viaggio, veniva sottoposto ad un forte stress psicologico. Per porre rimedio a questa situazione e per sostenere ed alimentare spiritualmente il viandante, il percorso era costellato di riferimenti alle mete spirituali, di reliquie sacre, di immagini simboliche. D'altra parte, la strada, grazie al flusso di pellegrini provenienti da aree culturalmente diverse, diventavano vettore per lo scambio di idee e per l'unione e la combinazione di mondi culturali differenti.
Per assistere i pellegrini anche fisicamente, sorgevano di frequente lungo le strade delle strutture preposte all'accoglienza ed al ristoro del viandante.
Gli ospedali assolvevano alla funzione di assistenza soprattutto materiale, ma anche spirituale ai viaggiatori. Analogo compito spettava agli ospizi, controllati da monasteri, chiese cittadine e pievi.
Ma accanto ai luoghi di accoglienza, che assolvevano al dovere cristiano dell'ospitalità, sorgevano anche strutture a pagamento come locande ed alberghi, che accoglievano sia pellegrini che commercianti.
Le antiche vie romane erano lastricate e, solitamente, pianeggianti e rettilinee. Le strade medievali, che collegavano degli insediamenti più che altro "in altura" erano invece quasi sempre tortuose, con forte pendenza, anguste e poco regolari nelle dimensioni. Inoltre, erano quasi completamente assenti opere murarie come ponti o muri a retta. L'instabilità politica e le continue variazioni dei percorsi intrapresi dai viandanti rendevano sporadici ed incerti gli interventi per la manutenzione delle strade, onere che, durante l'Alto medioevo e fino al XIII secolo, spettava alle pievi ed alle chiese suffraganee.
un'immagine della via Francigena, una delle vie di comunicazione più importanti del Medioevo |
Quando si giungeva in prossimità di un corso d'acqua da attraversare, si procedeva solitamente a guado o mediante l'utilizzo di imbarcazioni. Soltanto in punti di particolare rilievo venivano costruiti dei ponti, i quali, per le limitate dimensioni e per la struttura precaria in legno, venivano sovente travolti e distrutti dalle piene. Per questo motivo, non ci sono pervenute molte tracce dei ponti più importanti al tempo edificati.
Questi poco agevoli percorsi erano generalmente praticati anche dai pellegrini che, di solito, viaggiavano a piedi e con uno scarno equipaggiamento. Erano dunque soggetti alla furia delle intemperie nei loro quotidiani spostamenti di 20/40 chilometri. Insomma, il pellegrino che intraprendeva un lungo viaggio, veniva sottoposto ad un forte stress psicologico. Per porre rimedio a questa situazione e per sostenere ed alimentare spiritualmente il viandante, il percorso era costellato di riferimenti alle mete spirituali, di reliquie sacre, di immagini simboliche. D'altra parte, la strada, grazie al flusso di pellegrini provenienti da aree culturalmente diverse, diventavano vettore per lo scambio di idee e per l'unione e la combinazione di mondi culturali differenti.
Pellegrini in viaggio |
Per assistere i pellegrini anche fisicamente, sorgevano di frequente lungo le strade delle strutture preposte all'accoglienza ed al ristoro del viandante.
Gli ospedali assolvevano alla funzione di assistenza soprattutto materiale, ma anche spirituale ai viaggiatori. Analogo compito spettava agli ospizi, controllati da monasteri, chiese cittadine e pievi.
Ma accanto ai luoghi di accoglienza, che assolvevano al dovere cristiano dell'ospitalità, sorgevano anche strutture a pagamento come locande ed alberghi, che accoglievano sia pellegrini che commercianti.
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