L'anno peggiore della storia

Abbiamo sempre mostrato il Medioevo come un'era di grandi avvenimenti, innumerevoli cambiamenti e notevoli progressi per la civiltà occidentale. Ciò non toglie che in un arco storico di mille anni, ci siano stati anche dei momenti bui... bui in tutti i sensi!
Oggi vi parliamo di quanto scoperto in uno studio dell'Università di Harvard, condotto dall'archeologo Michael McCormick.
Incrociando dati storici, paleobiologici e climatologici, McCormick ha concluso che il peggior decennio per l'Europa tutta, fu quello aperto dall'anno 536 dopo Cristo.

Battaglia dei Monti Lattari durante le Guerre Greco-Gotiche

Ma cosa successe nell'anno che aprì il peggior decennio mai vissuto dal nostro continente?
Innanzitutto, la penisola italiana era devastata dalla guerra Greco-Gotica: la guerra fra l'Impero Bizantino e gli Ostrogoti per il potere sull'Italia. Questa guerra, di cui abbiamo parlato anche in due articoli precedenti (prima parte, seconda parte), distrusse le città e il territorio tutto della penisola, un po' come al giorno d'oggi sta accadendo con la guerra in Siria, arrivando a rendere irriconoscibili le stesse città e a perdere quasi tutto il patrimonio architettonico di epoca classica rimasto sul territorio italiano.

Ecco come sarebbero dovuti apparire i Fori Imperiali a Roma al termine delle guerre Gotiche

La guerra, specialmente nel caso in cui sia violenta come quella descritta, porta alla devastazione fisica, sociale ed economica dei territori che funesta con la sua violenza. Ma in una condizione del genere, in cui l'Impero Bizantino era in crisi e con l'Europa nel caos, un'ulteriore dura mazzata si stava preparando: secondo lo storico bizantino Procopio da Cesarea, dopo l'estate sarebbe cominciato un inverno durato la bellezza di 18 mesi, un periodo in cui la stessa luminosità del sole, nonché il suo calore, sarebbero stati dimezzati dalla presenza costante di nubi. Cos'era successo? Studiando le carote del Ghiacciaio del Monte Rosa, presso Punta Gnifetti, si è scoperto un importante deposito di cenere vulcanica, risalente proprio al periodo indicato da Procopio di Cesarea. Studi petrografici, vulcanologici e modelli di circolazione climatica, hanno fatto ipotizzare che tali ceneri fossero associate a delle potenti eruzioni avvenute in quegli anni intorno al globo, che ne hanno cambiato il clima per un decennio abbondante.

Potenti eruzioni vulcaniche possono alterare il clima mondiale per periodi di tempi piuttosto lunghi

L'eruzione di un vulcano in Islanda coprì di cenere i cieli del continente facendo crollare le temperature: questo portò a gelate, scarsità di pioggia con successive siccità e, di conseguenza, a scarsi raccolti che determinarono lunghi periodi di carestia. Ulteriore batosta venne data da altre potenti eruzioni avvenute negli anni successivi, senza contare quella avvenuta nel 535 ad opera del Krakatoa, in Indonesia.
Le carestie, unite alla guerra ed al clima rigido, decimarono la popolazione europea.
Ma ci fu anche una terza causa, di natura biologica, che porta a considerare il 536 l'inizio del peggior periodo per la storia occidentale: la Peste di Giustiniano, dal nome dell'imperatore regnante in quel periodo, che ridusse da un terzo, fino alla metà, la popolazione dell'Impero Bizantino.

Aree interessate dalla peste di Giustiniano

Il decennio descritto insomma, fu un'epoca fredda, buia, con anni senza estate, dove la morte era davvero la norma (se non morivi tu, moriva colui che era accanto a te), dove la fame e la distruzione erano la normalità e in cui, sostanzialmente, non si viveva, ma si sopravviveva.
Il rovescio della medaglia però è che, da questi grandi eventi sconvolgenti, l'Europa è ripartita, arrivando fino alla fioritura che ci sarà poi nei secoli successivi.

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